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Dichiarazione di Valter VELTRONI


 

il Nordest avrà un suo ministro

  • (13 marzo 2008) - fonte: Corriere della Sera - Alessandro Trocino - inserita il 13 marzo 2008 da 31


    È la tappa d'addio al Nordest e Veltroni sceglie Verona per l'annuncio a sorpresa, il coup de théâtre studiato per tentare di smuovere le diffidenze di un territorio da sempre ostile alla sinistra.

    «Il Veneto, il Nordest — dice — è il cuore e il motore del Paese e per la prima volta sarà rappresentato da un ministro o da una ministra, non so ancora se politico, imprenditore o amministratore».
    È la conclusione di un percorso studiato con cura, celebrato con l'annuncio del «pareggio nei sondaggi» tra Pd e Pdl (senza Lega), e preceduto da un affondo sulla sicurezza, vero tema chiave, insieme all'economia, in questa parte del Paese.
    «Punire i magistrati che sbagliano» e «tenere aperti i Cpt, finché servono, contro i clandestini ».

    Veltroni, a Verona, raduna le forze del Pd meno inclini ai sociologismi da sinistra radicale. Introduce Marco Minniti («Sono un Veltroni senza capelli»), che cerca di conciliare fermezza e legalità: «Non basta fare la faccia feroce, non vogliamo sindaci- sceriffi. Ma finora siamo stati bravi a dire che non c'è sicurezza senza libertà, ora dobbiamo dire anche il contrario».

    Segue il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, campione della sinistra «moderna »: «Io, per dir la verità, sceriffo lo sono davvero: sceriffo onorario della contea di Jefferson, nel Kentucky».
    Grandi applausi a Sergio Cofferati e ad Achille Serra, che prende la parola: «La destra dice: via tutti i rumeni: beh, penso che debba esistere ancora la responsabilità personale e non per etnia».
    C'è anche una giovanissima candidata locale, Elisa Cavazza, panta jazz, calze viola e ballerine, che fa dimenticare le polemiche sulla Madia e sulla Cardinale e si guadagna un «bravissima» da Veltroni.

    Poi è il turno del segretario.
    «Nel Nordest è caduto un muro, eretto anche perché in passato abbiamo detto cose sbagliate ».
    Prologo sull'economia, poi dritti sulla sicurezza. Veltroni ricorda il caso del giudice di Gela che non ha scritto le motivazioni per anni, facendo scarcerare un intero clan mafioso: in un forum al Gazzettino, in mattinata, aveva spiegato che «certi magistrati che sbagliano devono essere sanzionati».

    E poi parla del pedofilo in libertà vigilata che colpisce per tre volte: «E allora, santiddio, è arrivato il momento di dirlo e non me ne importa nulla se non è politicamente o elettoralmente corretto: i cittadini devono rispettare le leggi e chi sbaglia deve pagare».
    Poi propone di far partire la prescrizione del reato «da quando la vittima della violenza supera i 18 anni».
    E lancia le tecnologie per difendersi: «Ci sono apparecchi microscopici, grandi come portachiavi, che attraverso il wifi consentono di mettere in fuga l'aggressore e avvertire le forze dell'ordine ».
    La Bossi-Fini, spiega, «non ha funzionato».
    E i Cpt, dice prima di ripartire per il Trentino- Alto Adige, «devono restare aperti, sono necessari per combattere la clandestinità».

    Fonte: Corriere della Sera - Alessandro Trocino | vai alla pagina
    Argomenti: comizio, partito democratico, veltroni, elezioni politiche 2008, programmi elettorali, questione settentrionale, regione veneto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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