Ti trovi in Home  » Politici  » Pier Ferdinando CASINI  » Punto sul Veneto: qui l'Udc è al 9%

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

Punto sul Veneto: qui l'Udc è al 9%

  • (21 marzo 2008) - fonte: Il Gazzettino ed.naz.le - inserita il 21 marzo 2008 da 31

    VICENZA - Tour elettorale dell’ex presidente della Camera a Verona, Vicenza e Padova.
    E avvisa i candidati premier di Pd e Pdl: non faremo il tappabuchi di nessuno.
    Il leader centrista indifferente allo strappo di alcuni amministratori locali: «Non sposteranno voti. Evidentemente facciamo paura»

    L'avvertimento di Pier Ferdinando Casini è sottile come la lama di una scure: «Dico agli amministratori locali dell'Udc di non preoccuparsi per i ricatti ai quali sono sottoposti in queste settimane.
    Il giorno dopo le elezioni, quando saremo al 7, 8, 10\% dei consensi, sarete voi a dettare le condizioni per le alleanze. E a quel punto, fuori i secondi...".
    Il candidato premier dell'Udc arriva in Veneto proprio nel giorno in cui il segretario regionale del partito Francesco Piccolo e una pattuglia di consiglieri locali annunciano lo strappo per fondare un movimento che confluirà nel Pdl.
    Coincidenza assolutamente non casuale: è del tutto evidente la volontà di fare uno sgambetto all'Udc in una delle regioni dove i sondaggi di ieri la danno al 9\%.

    Ma ad accompagnare Casini nel suo giro da Verona, a Vicenza, a Padova c'è (quasi) tutto il partito: ricompattato nel giro di 24 ore e gratificato da un crescendo di sostenitori, molti a Vicenza e moltissimi a Padova radunati dalla "macchina da voti" Antonio De Poli.
    E Casini ne approfitta per rilanciare: «Stamattina ho letto due sondaggi, ed entrambi ci danno abbondantemente sopra il 9\% anche in Veneto.
    Sono numeri che hanno anche gli amici di Forza Italia, e questo spiega la loro "campagna acquisti": se non dessimo fastidio, nessuno ci filerebbe.
    Galan ha qualche problema, Ghedini pure con tutti i processi che deve seguire per il suo capo: eppure si occupano di Piccolo.
    Non vi insospettisce? Sanno che siamo sopra l'8\% e che gli abbandoni annunciati non corrispondono a un travaso di voti».

    Una tirata che non risparmia i protagonisti dello "strappo": «Non mi preoccupa Berlusconi, volete che mi preoccupi Piccolo? Capisco che ci siano delusioni quando si compongono le liste elettorali e qualcuno resta escluso, ma sono del tutto indifferente a persone che non sono mai state elette con un solo voto di preferenza.
    Gli auguro buon lavoro, anche se visti i precedenti temo che non avranno molto da lavorare».
    A microfoni spenti: alle promesse di poltrone, non seguiranno i fatti.
    Casini, con al fianco Antonio De Poli, Iles Braghetto, l'assessore regionale Stefano Valdegamberi che qualcuno invece aveva già dato per "passato" dall'altra parte, va dritto per la sua strada convinto che «anche in Veneto c'è un voto di opinione che prescinde dal radicamento e dalle clientele.
    Molti non hanno intenzione di votare obbligatoriamente per due partiti che pensano di avere l'egemonia della politica.
    Sui loro giornali hanno già pubblicato le "liste degli eletti".
    Ma dove siamo, nella Riussia di Putin?
    Il voto utile è il voto libero, e ringraziamo il presidente Napolitano per averlo ricordato.
    Ripeto: la presunta crisi nel Veneto è l'ultimo dei miei problemi».

    Piuttosto, il "problema" a cui vuole dedicarsi Casini è quello di mettere in guardia gli elettori dalle campagne elettorali di Veltroni e Berlusconi, «fatte basandosi solo sugli effetti speciali e non sulla sostanza».
    A cominciare da quella del leader del Pd, fresco reduce da un tour in quel Nordest storicamente avaro nei confronti del centrosinistra: «Non ho mai visto una campagna più berlusconiana di quella di Walter Veltroni; credo soffra della "sindrome di Stoccolma".
    Ma dopo gli effetti speciali la gente guarda alla sostanza».
    E la "sostanza" è anche nella proposta del leader del Pd di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sul G8 di Genova: «Sarebbe uno scandalo internazionale - reagisce Casini -; se a Bolzaneto ci sono stati episodi squallidi è giusto che la magistratura accerti la violazione della legge ed è altrettanto giusto che i poliziotti che hanno sbagliano paghino.
    Ma che il Parlamento avvii un'inchiesta che finirebbe per delegittimare le forze dell'ordine, sarebbe uno scandalo internazionale: un'idea della sinistra vecchia come il cucco, quella sinistra che ha sempre i soliti pregiudizi verso lo Stato».
    E per evidenziare da che parte sta l'Udc, Casini ha candidato il segretario generale del Siulp, uno dei principali sindacati delle forze di Polizia.

    Tra gli "effetti speciali" della campagna elettorale c'è, secondo Casini, anche il tentativo dell'ultima ora di «far materializzare improvvisamente una cordata italiana per Alitalia», ipotesi avanzata da Berlusconi.
    Cosa c'è dietro? «Semplicemente il primo diktat della Lega al Cavaliere», è la spiegazione del leader Udc.
    Che spiega: «Berlusconi comincia a pagare i prezzi alla Lega di un ipotetico Governo del Pdl. Se c'erano imprenditori italiani capaci, perché non sono venuti fuori prima? Non vorrei fosse una boutade elettorale e la cordata di Berlusconi scomparisse il 14 aprile».
    La Lega starebbe quindi già esercitando il ruolo di «golden share del prossimo Governo. Sarà la forza determinante e quando dirà no, Berlusconi dovrà chinare il capo».
    Poco distante, l'europarlamentare veneto dell'Udc Iles Braghetto sussurra: «Ecco perché Galan pensa a qualcos'altro per il futuro...».
    Ma lui, Casini, non ha mai avuto la tentazione di esercitare lo stesso ruolo della Lega? «L'Udc non farà il tappabuchi di nessuno - assicura -.
    Oggi i miei elettori mi chiedono di essere la sentinella antinciucio tra Berlusconi e Veltroni.
    Se il giorno dopo le elezioni mi dichiarassi disponibile a fare alleanze con Tizio o con Caio per convenienza, tradirei il mandato.
    Le alleanze si fanno prima del voto».

    Fonte: Il Gazzettino ed.naz.le | vai alla pagina
    Argomenti: elezioni politiche 2008, regione veneto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato