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Dichiarazione di Luca ZAMBIANCHI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Forlì (FC) (Lista di elezione: FI) 


 

POSTO DI LAVORO?...SI' MA DOPO ANNI...SE VA BENE

  • (22 marzo 2008) - fonte: blogger.com - inserita il 26 marzo 2008 da 1059
    E' saltato fuori il discorso sul precariato.Voglio analizzare una realtà che purtroppo si ripete costantemente in moltissimi ospedali e cliniche universitarie. Su questo argomento non riesco ad essere estremamente obbiettivo.Quanto dura normalmente il periodo di prova per un apprendista? Circa tre mesi? Sì.Sapete quanto può durare invece questo periodo per un medico neolaureato che decide di frequentare un reparto ospedaliero o una clinica universitaria? Anni.In questo periodo di attesa però il giovane dottore comincia a lavorare e ad aiutare i colleghi più anziani impegnandosi, compilando le cartelle cliniche, visitando i pazienti sotto la supervisione di qualche tutor, fino a quando comincia a "camminare con le proprie gambe", perchè completamente autosufficiente. Diventa a tutti gli effetti una "forza attiva" del reparto: tranne naturalmente il trattamento economico che rimane un optional. Avendo necessità di guadagnare, comincia a guardarsi intorno e prova a fare domande per entrare a fare parte, per esempio, della guardia medica. Se tutto va per il meglio riuscirà a percepire uno stipendio che comunque non gli consentirebbe di arrivare alla terza settimana del mese. Quindi troviamo il nostro amico dottore in reparto, gratis, durante il giorno e la sera o nei fine settimana a lavorare poco retribuito, sul territorio. Tutto questo alla veneranda età dei 30 anni (se ha anche la specializzazione) e per quanto tempo? fino a quando un concorso non pilotato,sarà in grado di farlo assumere a tempo indeterminato. I più fortunati che possono permettersi di andare all' estero, vivono una esperienza formativa veramente diversa dalla nostra realtà: sia per lo studio, sia per l' impostazione di lavoro: l' individuo non è legato ad un concorso ed agli umori di questo o quel politico o manager che sceglie tizio o caio, ma solo alle proprie capacità individuali. Come dovrebbe essere.Non meravigliamoci se tanti ricercatori Italiani non tornano in Italia facendo la fortuna di quei paesi che li ospitano, meravigliamoci che noi non siamo in grado di offrire le stesse condizioni di lavoro e di sostentamento a quei giovani che avevano intapreso gli studi con altro spirito ed ideali. Non meravigliamoci se ci troviamo di fronte a dei medici che non hanno fiducia nelle istituzioni e nella classe dirigente. Noi medici abbiamo solo il torto di non essere uniti, guardiamo solo ai nostri interessi come singoli e non come categoria ed è questo che ci fa perdere valore e forza per ottenere quello che ci dovrebbe essere dato senza nessuno sforzo.
    Fonte: blogger.com | vai alla pagina
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