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Dichiarazione di Elettra DEIANA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Dimmi almeno un motivo per votare Rutelli

  • (26 marzo 2008) - fonte: www.elettradeiana.it - inserita il 27 marzo 2008 da 1488
    Un’amica, una di quelle attente alla politica e sempre disponibile a “dare una mano” alla sinistra, in particolare, in tutti questi anni, a Rifondazione comunista, giorni fa mi ha apostrofata all’improvviso, senza tanti giri di parole. “Dimmi un motivo, uno solo, per cui alle comunali dovrei votare Rutelli”. Durava da almeno mezz’ora in casa mia uno scambio burrascoso di opinioni. Doveva essere un incontro amicale e invece era diventata l’occasione per i presenti e soprattutto le presenti di dire il proprio disappunto, esprimere le proprie critiche alle scelte romane della Sinistra Arcobaleno. I più, si capiva, alla fine non avrebbero fatto mancare il proprio voto ma era come se mancasse il senso politico di quella scelta che poi, obtorto collo, sapevano di dover o voler fare. Io fino a quel momento mi ero tenuta fuori dalla discussione. Anche per me votare Rutelli non è una passeggiata. In certe occasioni ho come la sensazione di ritornare al punto di partenza, in un gioco dell’Oca che consuma energie, entusiasmi, prospettive. La candidatura di Rutelli a sindaco di Roma è stata una di queste occasioni. Il partito del mattone, il rutelliano invito all’astensione in occasione del referendum sulla legge 40, come indicato all’Italia dall’insopportabile cardinal Ruini, l’ostilità alle unioni civili, al registro anagrafico a Roma. “Dimmi un motivo, uno solo” ha incalzato quell’amica ostile. E’ perché scommetto sulla sinistra, che oggi si cimenta a Roma nell’alleanza con Rutelli ma, nelle politiche, in una scelta di piena autonomia, e so quanto è sconnesso, difficile e contraddittorio il percorso della politica, quali scelte difficili comporti la scelta fondamentale di restare sinistra senza farsi ridurre a pura testimonianza, come oggi vorrebbe Veltroni e ovviamente vorrebbe lo stesso Rutelli. “Una ragione tutta politicista” ha ribattuto acida l’amica. No, tutta politica. Perché se scommetto, come scommetto, su una “sinistra sinistra” borderline, di confine, capace di non farsi fagocitare dai meccanismi del potere, voglio anche che la sinistra sappia esercitarsi a fare delle istituzioni democratiche – di quello che ne rimane - un luogo in cui i rapporti di forza possono essere modificati, mentre cerca di costruire nuovi rapporti, nuovi orizzonti fuori dai palazzi e tenta di rinnovare i legami tra la sinistra sociale e la sinistra politica. Scommetto su una sinistra politicamente competitiva sulle e per le cose che ne fanno una forza politica alternativa, e penso che una sinistra così non debba arrendersi, debba provarci e riprovarci. Provarci e riprovarci. Il governo locale non è proprio la stessa cosa di quello nazionale, anche se non sono rose e fiori. A Roma bisogna tentare di rimettere a valore quello che la sinistra ha già fatto partecipando al governo della città, oggi ovviamente con più forza, chiarezza, determinazione – spirito di conflitto - di quanto sia successo fino a ieri. Ma senza lasciare campo libero a Rutelli, senza farci mettere nel ghetto delle residualità. Se non fossi convinta di queste ragioni politiche, ho aggiunto, anch’io non avrei proprio nessun motivo per votare Rutelli sindaco.
    Fonte: www.elettradeiana.it | vai alla pagina
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