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Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: La rosa nel pugno)  -  Ministro  Commercio internazionale, Politiche europee (Partito: RnP) 


 

“Primo risultato? La bella prova del sistema Paese” - Intervista

  • (31 marzo 2008) - fonte: L'Unità - inserita il 02 aprile 2008 da 31

    Emma Bonino è da ieri a Parigi per sostenere «il bellissimo progetto» milanese per l’Expo 2015. «Per far avanzare la candidatura italiana - dice la ministra - ha lavorato il sistema paese, abbiamo cercato di favorire l’interesse nazionale. Ora incrocio del dita, la Turchia è un avversario temibile».

    Pensa che il risultato sia a portata di mano, è ottimista?
    «Noi, il governo e gli enti locali milanesi, abbiamo lavorato per affermare l’interesse nazionale; il "sistema paese" è stato il motore ed il punto di riferimento di tutta la campagna, non solo abbiamo dunque lavorato per Milano, ma tutto il nord, per l’Italia, abbiamo lanciato tanti impulsi, puntato sulle facilitazioni per i paesi più poveri. C’è dunque in gioco l’interesse nazionale per il quale si è mosso tutto il paese, dalla Farnesina all’Ice. Il progetto è sicuramente molto buono. Ma questo è solo un prerequisito. Poi, in questi appuntamenti internazionali, entrano in gioco fattori geopolitici, alleanze. Quando si seppe che eravamo rimasti in gara solo noi e Smirne una parte (italiana, ndr) iniziò a dire che "non c’è partita". Al contrario, ho sempre detto che se partivamo con quel piede avevamo già perso. Non è un mistero che entrano in campo valutazioni di altro genere che sono difficilmente "guidabili" e in più, alla fine, il voto è segreto. Dunque non bisogna fermarsi. Sto andando alla conferenza sull’Unione per il Mediterraneo promossa dai francesi ed anche li vedrò un po’ di persone (tra gli invitati Jacques Attali, Planet-France non profit, uno dei testimonial di Milano Expo)».
    Le pare sia stato adeguato l’impegno italiano per sostenere la candidatura milanese?
    «Anche questa settimana era schierata a Parigi una task force, c’era Letizia Moratti, abbiamo lavorato da Roma a tutti i livelli e in tutte le direzioni, abbiamo cercato, inseguito. D’Alema è in arrivo, Prodi sarà qui oggi. Ci siamo veramente impegnati a sostenere questo progetto milanese che è bellissimo, inclusivo, che contiene grandi opportunità, non solo per l’Italia, dove si affacciano occasioni di partenariato fino a 2015 ed anche per gli anni successivi. Sono molto contenta del sì degli inglesi per il quale abbiamo lavorato non poco e spero che Londra si tiri dietro altri, sono invece un po’ delusa dall’Europa in generale».
    Dalla Germania...
    «Sì, Berlino. Non so Vienna».
    La Cina blocca la mozzarelle...
    «Da che pulpito. La situazione comunque è sotto controllo. Quando ero commissario europeo ordinavo le ispezioni e so che sono molto rigorose».
    In Turchia il tribunale costituzionale deve esprimersi e stabilire se il governo, di orientamento moderato musulmano, ha violato i principi laici dello stato.
    «Sì, una situazione kafkiana. Certo per noi "competition is competition", anche se la Turchia è un paese amico, da non tenere fuori, da non isolare. Non so se il Tribunale deciderà domani o rinvierà, Mi pare però stia prevalendo l’orientamento a rinviare».
    Il Dalai Lama lancia appelli disperati, il Tibet è in rivolta...
    «E’ sconfortante il risultato di ieri alla riunione informale dei ministri. Alla fine viene citato il Dalai Lama, ma non vi è alcun riferimento alle Olimpiadi. E per fare citare il Dalai Lama si è dovuto faticare un bel po’. Io credo che tutta una serie di iniziative vanno prese con rapidità, mi riferisco all’invito al Dalai Lama, si è detto disponibile Gordon Brown, disponibilità è stata manifestata da Bruxelles, per noi l’ha fatto Francesco Rutelli. Oggi come oggi, se non cambia qualcosa, mi pare che, i Giochi sono i Giochi, ma la presenza politica è inadeguata».

    Fonte: L'Unità | vai alla pagina
    Argomenti: politica estera, radicali al Governo, Tibet, expo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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