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Dichiarazione di Francesco GIORDANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Giordano ai cancelli Electrolux

  • (01 aprile 2008) - fonte: Liberazione - inserita il 01 aprile 2008 da 1488
    Il segretario Prc in Friuli, davanti a una fabbrica dove si ha meno di trent’anni e si vota Lega Delusione per il governo ma anche complicità emotiva con la Sinistra. Quello che riesce a leggere Franco Giordano sui volti dei lavoratori che incontra ai cancelli dell’Electrolux di Pordenone, è una serie complessa di impressioni. Dati che vanno razionalizzati ma che in qualche modo lo lasciano ripartire rincuorato. E’ una campagna elettorale più difficile del solito. Specialmente se decidi di non farti bastare le «immagini di plastica della televisione» e scegli di guardare in faccia «la sofferenza reale». Per esempio andando a volantinare al cambio turno. E questa è una «fabbrica difficile», spiega Laura Sartori, segretaria provinciale del Prc, che al di là di quei cancelli ha lavorato fino a due anni fa. Fabbrica che vota in massa per la Lega, lo confermano anche i sondaggi, ma pure stabilimento con un’età media più bassa del solito. La prima a bocciare il lavoro a chiamata nel 2000 ma dove, proprio ieri, è piombata la notizia dell’ennesimo calo produttivo. Duemila addetti per 51 etnie di tute blu. I più numerosi dei nuovi operai friulani sono ghanesi. E’ proprio sui loro volti che Giordano legge il maggior grado di complicità emotiva. La delusione, invece, è generale, e il segretario del Prc su questo non sarà reticente. Si tratta dello scarto tra le aspettative di chi aveva molto sperato dalla caduta di Berlusconi e invece ha dovuto sopportare il risanamento senza la redistribuzione, come invece era tracciato dal programma dell’Unione. «Hanno ragione!», spiega Giordano ai cronisti in una pausa del volantinaggio. Stesso concetto nel comizio del pomeriggio, molto partecipato, nella piazza di Mestre,con Gino Sperandio, segretario del Veneto, e Gianfranco Bettin, consigliere regionale di provenienza Verde, sul palco. E spiegherà, in entrambe le circostanze, che Dini e Mastella non bastano a dare conto del tradimento del programma. Più utile osservare le liste del Pd in cui sono rappresentate «tutte le anime di Confindustria». Per queste ragioni la partita si gioca sull’esistenza di «un punto di vista autonomo sul capitalismo contemporaneo. E’ la costruzione della sinistra su pratiche nuove, per contrastare l’importazione di un modello autoritario, quello statunitense». All’Electrolux alle 13 c’è l’ora del cambio turno. Giordano è accompagnato dalla capolista della Sinistra l’Arcobaleno per il Friuli, Sabina Siniscalchi. Chi entra ha tempo al massimo per una stretta di mano, acchiappa il volantone e timbra al torniello. Chi esce ha tempo per due chiacchiere, si forma qualche capannello. A tenere banco la decisione dell’azienda di tagliare la produzione. «120mila lavatrici in meno su meno di 2 milioni programmate. In un anno ne sono state tagliate mezzo milione. Il turn over è bloccato da tre anni e ne faranno le spese i 500 operai a tempo determinato che servivano per i picchi produttivi», spiega una delle Rsu che, alla fine dell’iniziativa, incontreranno Giordano. Flavia Valerio, 42 anni, candidata alle regionali friulane per la Sinistra, spiega che si tratta della decisione del gruppo di dedicarsi solo alla gamma alta. Una rinuncia che potrebbe costare la chiusura dello stabilimento di Scandicci, il ridimensionamento di quello nel trevigiano, e la dismissione di un centinaio di posti dell’indotto creati con soldi regionali. Venerdì sranno tutti a Firenze a manifestare contro una variante perversa di quello che dice il Pd sullo scambio salari-produttività, o di quello che promette Berlusconi sulla detassazione degli straordinari. Nuovo paniere, nuova scala mobile, blocco delle tariffe: le proposte della Sinistra sono le uniche che sganciano dalla produttività gli aumenti salariali. Come sull’ambiente, sono arcobaleno le uniche proposte alternative. Eppure, proprio ieri, un giornale friulano titolava, capovolgendo le sue parole, su un Giordano possibilista sulla Tav: «L’unica grande opera che ci piace è la messa in sicurezza del territorio - ha rettificato immediatamente Giordano - no alla Tav, no ai rigassificatori». Di Cecchino Antonini da Liberazione
    Fonte: Liberazione | vai alla pagina
    Argomenti: tav, rigassificatori, Pordenone, Electrolux, lavoratori | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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