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Dichiarazione di Fausto BERTINOTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea)  - Pres. Camera   (Lista di elezione: PRC) 


 

"Prodi non ha ancora capito chi l'ha tradito" - Intervista

  • (09 aprile 2008) - fonte: La Stampa - Riccardo Barenghi - inserita il 10 aprile 2008 da 31

    Si comincia con Pro­di, anzi contro Prodi che proprio ieri sul nostro giornale ha ac­cusato la sinistra ra­dicale di aver provocato la cadu­ta del suo governo.
    E si finisce col comunismo, che «resterà so­lo una tendenza culturale».
    Fau­sto Bertinotti, presidente della Camera e candidato premier del­la Sinistra Arcobaleno, ieri mat­tina ha risposto per un'ora alle domande dei nostri lettori in una video-chat messa in onda sul no­stro sito.
    Un nostro letto­re, in evidente sintonia con Prodi, scrive che la colpa del­la caduta del governo è vostra.
    Soprattutto sua che ha paragonato il presi­dente del consiglio a un poeta morente...

    «Penso che sia più grave, per Prodi, non aver capito le ragioni della crisi del suo governo ancor più che averla subita.
    Bisogna di­stinguere tra il dito e la luna: il dito è ciò che ci viene attribuito, cioè l'aver segnalato uno stato di crisi.
    Dopo aver sostenuto il go­verno con tutte le nostre forze, ci siamo accorti che la sinistra si sta­va scavando un fossato tra il suo elettorato che voleva cambiare la politica di Berlusconi, ma i risulta­ti non arrivavano.
    Certo, c'erano state buone cose come la politica estera, ma sulle pensioni, i salari, la tragedia delle morti sul lavoro, la precarietà, la redistribuzione del tesoretto... niente.
    Un niente che è stata la rispo­sta dei ministri del Partito Democrati­co alle nostre solle­citazioni».
    E allora chi ha fatto cadere il governo?
    «Sta sotto gli occhi di tutti: i poteri forti e la parte centrista e modera­ta della coalizione»
    Adesso però molti leader politici del Partito democratico imputano alla sua Sinistra l'eventuale vittoria di Berlusconi.
    E anche diversi lettori della Stampa ci scrivono che lei at­tacca sempre Veltroni e mai il lea­der del Popolo della libertà...

    «Noi siamo sempre stati e sempre saremo contro Berlusconi e le de­stre, queste sono accuse inaccet­tabili.
    Tanto più che è stato Vel­troni a decidere, legittimamente per carità, di andare da solo alle elezioni e di rompere con noi.
    Adesso è al Pd che spetta l'onere di contendere il potere a Berlusco­ni.
    E se non ci riesce significa che la sua strategia, oltre a essere sba­gliata nei confronti della sinistra, è complessivamente sbagliata».
    Voi quindi starete all'opposizione chiunque vinca?
    «Esattamente».
    Anche se ci fosse un pareggio, oppu­re se Veltroni avesse bisogno di voi per governare?
    «Intanto io non vedo proprio la pos­sibilità di un pareggio.
    Noi comun­que staremo all'opposizione, tanto più se nascesse un governo di lar­ghe intese.
    Con il Pd poi ci sono dif­ferenze strategiche profonde, che al momento non consentono colla­borazioni sul piano nazionale.
    Di­verso il discorso a livello locale, Co­muni, Regioni, Province, dove in­fatti siamo alleati».
    Senta Bertinotti, ma lei pensa che la Sinistra Arcobaleno reggerà al­l'urto elettorale o si sfascerà il gior­no dopo?
    E se resistesse, diventerà un Partito unico o resterà una coali­zione?

    «Il nostro progetto si chiama Sini­stra Arcobaleno, cioè un soggetto unico. Con un suo gruppo dirigente unico.
    Né un semplice cartello elet­torale né una coalizione.
    Un sogget­to unitario e unico».
    E il comunismo che fine fa, scompare dalla vostra storia?
    «Ho detto che ci chiamiamo e ci chiameremo Sinistra Arcobaleno.
    Il comunismo resterà come tenden­za culturale, al pari del femmini­smo, dell'ecologismo...».

    Fonte: La Stampa - Riccardo Barenghi | vai alla pagina
    Argomenti: partito unico, sinistra arcobaleno, elezioni politiche 2008, governo prodi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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