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Il Decreto Pisanu e la data retention
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(09 aprile 2008) - fonte: Punto Informatico - inserita il 18 aprile 2008 da 2117
La data retention affascina da sempre i governi di tutto il mondo. Ma quale è il reale rapporto costi/benefici rispetto all'analisi di questi dati? È mia opinione che bisogna differenziare questo rapporto a seconda del tipo di mezzo oggetto della retention. I dati relativi al posizionamento delle celle per la telefonia mobile, si sono rivelati utili in molte indagini, hanno consentito di scoprire trame eccellenti (come nel caso del sequestro di Abu Omar). Se è innegabile il loro apporto agli investigatori in svariati campi, diverso è il discorso del terrorismo, soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni che avvengono tramite Internet: ha veramente poco senso richiedere la identificazione di ogni persona che si collega ad Internet. Oltre ad essere inutile (esistono migliaia di sistemi che possono bypassare qualsiasi intercettazione online) ostacola la diffusione della rete rendendo difficile la costruzione di modelli di business basati sulla condivisione della banda (movimento FON ad es.), l'apertura di cybercafé e costringe i piccoli provider a dotarsi di strutture costose e totalmente inutili. In Italia, poi, a differenza di altri paesi, l'obbligo di identificare ogni connessione rende particolarmente difficile l'estensione della fornitura gratuita di internet nelle grandi aree urbane sul modello di ciò che avviene in molte città USA.
Fonte: Punto Informatico | vai alla pagina » Segnala errori / abusi