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Dichiarazione di Andrea RONCHI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: AN) 


 

(AN) Ronchi a Padova:"Veltroni intervenga su Zanonato". - Intervista

  • (10 aprile 2008) - fonte: Il Gazzettino - M.Ant. - inserita il 10 aprile 2008 da 31

    Roma - «Dobbiamo incidere su quella che è la sicurezza "normale", la cosiddetta microcriminalità.
    Che poi è sempre "macro", perché alla vecchietta che si rompe il femore per uno scippo, chi glielo dice che è "micro"?»: Andrea Ronchi , ieri a Padova e Vicenza, parla di sicurezza e contesta il lassimo del centrosinistra. Sicurezza sempre «da coniugare alla solidarietà», avverte.
    «Chiedo a Veltroni cosa pensa del sindaco di Padova, che ignora i diritti degli italiani per spendere centinaia di migliaia di euro, se non milioni, a favore di non italiani», esordisce il portavoce di An, che ieri è andato a visitare «una famiglia di Padova, una famiglia molto umile.
    La famiglia Paccagnella, dove il figlio è disabile e vive con la pensione di reversibilità della mamma, un'anziana donna, anch'essa invalida: paga circa 600 euro di affitto prendendo 650 euro di reversibilità.
    L'assessore comunale, Daniela Ruffini, si rifiuta di dare un alloggio a questa famiglia di poveri, indigenti e handicappati».
    Poi: «An deve chiedere immediatamente le dimissioni dell'assessore Ruffini, che guarda caso è di Prc, alla faccia del "nuovo veltroniano".
    Questo caso dimostra il fallimento della solidarietà pelosa del centrosinistra e del sindaco Zandonato.
    E Veltroni è andato lì ad esaltare il sistema di sicurezza e di solidarietà di quella città».
    E la criminalità?
    «Bisogna essere chiari sul concetto di sicurezza.
    Noi, nel primo consiglio dei ministri, rimetteremo in moto tutte le iniziative che già erano state del centrodestra nel 2001-2006: più mezzi e uomini alle Forze dell'Ordine, mettere a pieno regime la Bossi-Fini, tolleranza zero con i clandestini».
    Disorientano però certe decisioni: l'ubriaco al volante che uccide e non va in galera...
    «Non mi metto a polemizzare su certe scelte della magistratura.
    La la cosa più importante è la sicurezza percepita: ci sono vaste zone delle città sempre più in mano a clandestini o etnie.
    Via Cairoli, a Padova, è completamente espropriata e l'unica italiana è una suora costantemente minacciata.
    Ebbene, vogliamo ridare dignità agli italiani».
    C'è, poi, una sicurezza socio-politica: certi modi di dissenso per il Dal Molin o la Tav...
    «L'ho detto anche a Vicenza. La protesta civile è un conto, la protesta violenta non sarà tollerata.
    L'Italia dovà rispettare gli impegni internazionali, leggi Dal Molin, e non perdere il treno della modernizzazione del nostro sistema Nazione.
    Se con il centrosinistra le grandi opere si sono bloccate, uno dei primi atti del centrodestra sarà farle ripartire».
    Mi scusi, ma ho il diritto di non gradire che una Tav mi passi sotto il naso...
    «La protesta è legittima, ma è legittimo che lo Stato debba fare gli interessi della Nazione.
    Se la protesta è civile, lo Stato ha il dovere di ascoltarla.
    Ma la protesta non può essere un tentativo di ostruzionismo per impedire un'opera.
    Quanto ci è costato non aver fatto la Tav in termini di competitività, di regalo del traffico merci alle Nazioni a noi confinanti? Solo per l'egoismo di un singolo?».

    Fonte: Il Gazzettino - M.Ant. | vai alla pagina
    Argomenti: dal molin, elezioni politiche 2008, tav, sicurezza dei cittadini, alleanza nazionale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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