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Dichiarazione di Piero FASSINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) 


 

Fassino ci crede: "Al nord si può vincere" - Intervista

  • (10 aprile 2008) - fonte: La Stampa - Amedeo La Mattina - inserita il 10 aprile 2008 da 31

    Mi chiedo quali garanzie può avere l’Italia da una destra che si presenta con argomenti brutali e sconcertanti».
    Per l’ex segretario dei Ds, Piero Fassino, il Cavaliere è quello di sempre: aveva promesso una campagna elettorale all’insegna del fair play e invece sta ripetendo «uno stanco repertorio fatto di spettri comunisti e brogli».
    Onorevole, cominciamo dal Quirinale.
    La presidenza di una delle due Camere può essere scambiata per il Colle più alto?

    «Per carità! Nessuno pensi di far entrare il Quirinale in giochi di potere. Mi pare che siamo al vaneggiamento. Il presente della Repubblica è eletto dal Parlamento la cui sovranità non può essere messa in discussione da nessuno e una volta eletto ha il dovere di assolvere pienamente il suo mandato di garanzia istituzionale.
    Quella di Berlusconi è l’ennesima dimostrazione della totale perdita del senso della misura».
    E l’accusa di brogli?
    «Forse deve guardare più a casa sua. Berlusconi non si è accorto che una settimana fa in Sicilia sono stati condannati due scrutatori di Forza Italia perché avevano fatto dei brogli durante le comunali di Palermo.
    Ecco, Berlusconi dovrebbe indirizzare una lettera ai suoi per evitare casi del genere.
    Per non parlare poi delle tante ombre che ancora ci sono sulla notte dello scrutinio del 2006 quando il ministero degli Interni non era certo nelle mani del centrosinistra.
    In questa campagna elettorale ci sono stati segnali molto inquietanti.
    Bossi che offende gli avversari chiamandoli canaglia.
    Dell’Utri che pretende di riscrivere la storia del Paese e Berlusconi che definisce Mangano un eroe.
    Stiamo parlando di un uomo che ha avuto delle relazioni organiche con le cosche mafiose.
    Mi sembra un messaggio subliminale. La destra ha un senso della legalità e dello Stato molto fragile».
    Lei ha deciso di fare campagna elettorale al Nord.
    Il Pd riuscirà a espugnare il fortino berlusconiano e leghista?

    «Il Nord non è terra straniera per il Pd. Intanto non va dimenticato che governiamo 6 regioni su 8, più della metà delle amministrazioni comunali e provinciali e città importanti come Torino, Genova e Venezia e difficili come Brescia, Bergamo, Udine e Pordenone.
    Ovunque io sia andato, ho trovato tantissima simpatia e attenzione.
    Ad ogni manifestazione c’è stata una grande partecipazione. L’altra sera a Gallarate, dove la Lega ha un insediamento forte, c’era un teatro pieno.
    A Treviso ho incontrato un gruppo di imprenditori per la gran parte elettori di Berlusconi.
    E uno di loro mi ha detto: “Noi fino ad oggi avevamo una sola possibilità, adesso con il Pd ne abbiamo due”.
    Le candidature di Colaninno e Calearo hanno dato il segno di un Pd capace di guardare al mondo dell’impresa».
    Sembra che la Liguria e il Piemonte siano in bilico. Come andrà a finire?
    «Sono due regioni in cui abbiamo la concreta possibilità di vincere. Del resto alle elezioni regionali abbiamo dimostrato di saper raccogliere un consenso maggioritario.
    E’ una battaglia difficile, fino all’ultimo voto, soprattutto in Piemonte.
    In Liguria credo che il Pd vincerà. Possiamo farcela anche in Piemonte: ci sono tutte le condizioni per farlo».
    Se il Pd dovesse perdere, ci sarà un regolamento di conti con Veltroni?
    «Questa è una stupidaggine. Noi puntiamo a vincere.
    In caso contrario, nessuno pensi che si apra chissà quale terremoto nel Pd.
    L'investimento che abbiamo fatto su Veltroni non è per una campagna elettorale, ma su un leader che ci deve guidare e che ha dimostrato di avere tutti i titoli per essere capo del governo ed eventualmente leader dell’opposizione».

    Fonte: La Stampa - Amedeo La Mattina | vai alla pagina
    Argomenti: elezioni politiche 2008, pd, questione settentrionale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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