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» PER IL CAMPIDOGLIO: VERSO BALLOTTAGGIO DELLA RIVINCITA.
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Silvio BERLUSCONI in data 14 aprile 2008
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Silvio BERLUSCONI in data 14 aprile 2008
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Daniela GARNERO SANTANCHE' in data 10 aprile 2008
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» Chiudo la campagna del Pdl al Colosseo: ''Andate e convertite le genti".
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» Con Walter senza riserve.
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» «Veltroni bugiardo, alla sinistra e ai laici propongo un patto» - Intervista
Enrico BOSELLI in data 10 aprile 2008
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» CON NOI IN ITALIA UNA VERA SFIDA RIFORMISTA
Valter VELTRONI in data 10 aprile 2008
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» RAMPELLI (AN) : A LIBESKIND, MI SA CHE HA BISOGNO DI UNA LEZIONE DI STORIA DELL'ARCHITETTURA
Fabio RAMPELLI in data 09 aprile 2008
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» ''Una Camera all'opposizione solo se Napolitano si dimette''
Silvio BERLUSCONI in data 09 aprile 2008
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» ''Berlusconi avvelena la democrazia''
Valter VELTRONI in data 09 aprile 2008
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» "BERLUSCONI OSSESSIONATO DA ME, MA TANTO NON GLIELA DO"
Daniela GARNERO SANTANCHE' in data 09 aprile 2008
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Marco PANNELLA in data 09 aprile 2008
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» (PS): LAICITA' E' MATRIMONIO UGUALE PER TUTTI.
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» Berlusconi ricomincia il 'Tiro al magistrato'
Michele Giuseppe VIETTI in data 08 aprile 2008
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» MANGANO EROE USATO CONTRO BERLUSCONI
Marcello DELL'UTRI in data 08 aprile 2008
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» CAMPAGNA ELETTORALE COME MONDIALI DEL 1982
Valter VELTRONI in data 08 aprile 2008
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» CON PAREGGIO BERLUSCONI E VELTRONI SI TIRINO INDIETRO
Pier Ferdinando CASINI in data 08 aprile 2008
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» ''Veltroni parla di lealta' alla costituzione? Taccia.
Maurizio GASPARRI in data 08 aprile 2008
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» LA CREAZIONE DEL SECONDO GRA E' UN PROGETTO ASSURDO E INCONCLUDENTE
Francesco RUTELLI in data 08 aprile 2008
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» RAMPELLI (AN): SU COLOSSEO, LE FIAMME DI BOSSI VIRTUALI, QUELLE DI RUTELLI E VELTRONI REALI...
Fabio RAMPELLI in data 07 aprile 2008
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» Casini? Imbattibile in ricatti politici
Roberto CASTELLI in data 07 aprile 2008
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» GARA TRA BERLUSCONI E VELTRONI A CHI LE SPARA PIU' GROSSE
Pier Ferdinando CASINI in data 06 aprile 2008
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» VELTRONI FA DISCORSI FASCISTI SULLA LEGA
Roberto CALDEROLI in data 06 aprile 2008
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» "Da presidente della Provincia collaborerò col Campidoglio''
Teodoro BUONTEMPO in data 06 aprile 2008
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» RAMPELLI (AN): LA DENUNCIA DI CELENTANO E' GIUSTA, PER QUESTO NON DOVREBBE VOTARE VELTRONI...
Fabio RAMPELLI in data 03 aprile 2008
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» Messaggio aperto per Silvio da Marco: “se tu fossi di parola, ti intercetterei subito. Sarebbe oltre che il bene dell’Italia, probabilmente anche il tuo”
Marco PANNELLA in data 02 aprile 2008
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» INACCETTABILI LE PAROLE DI BERLUSCONI SUL QUIRINALE
Anna FINOCCHIARO in data 01 aprile 2008
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» HO CHIAMATO NAPOLITANO PER CHIARIRE LE MIE PAROLE
Silvio BERLUSCONI in data 01 aprile 2008
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» LE PAROLE DI BERLUSCONI NON SONO RIFERIBILI A NAPOLITANO
Roberto CALDEROLI in data 01 aprile 2008
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» ''Da Berlusconi no al confronto tv perché perderebbe voti''
Valter VELTRONI in data 01 aprile 2008
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» ALITALIA, MURA (IDV): «CORDATA SEMPRE PIU’ FANTOMATICA»
Silvana MURA in data 31 marzo 2008
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» Il tempo dei sogni e' passato.
Silvio BERLUSCONI in data 31 marzo 2008
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» PER GOVERNARE CI VUOLE NON SOLO CORAGGIO MA TEMERARIETA'
Silvio BERLUSCONI in data 31 marzo 2008
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» «Berlusconi ammette finalmente che la politica dei condoni era sbagliata»
Paolo GIARETTA in data 31 marzo 2008
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» Con 1 - 2 voti si governa
Valter VELTRONI in data 31 marzo 2008
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» ''Cancelleremo 5mila leggi entro il 2008''
Valter VELTRONI in data 31 marzo 2008
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» RAMPELLI (AN): VELTRONI, 5000 LEGGI DA TAGLIARE ENTRO IL 2008 OBIETTIVO IMPOSSIBILE ANCHE LAVORANDO A FERRAGOSTO E NATALE
Fabio RAMPELLI in data 31 marzo 2008
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» RAMPELLI (AN): CARO AFFITTI A ROMA, I CITTADINI 'RINGRAZINO' RUTELLI E VELTRONI...
Fabio RAMPELLI in data 31 marzo 2008
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» A Newsweek: ''Probabili larghe intese in caso di pareggio''.
Valter VELTRONI in data 30 marzo 2008
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» BERLUSCONI COMPRA TUTTO MA NON LA DESTRA
Francesco STORACE in data 30 marzo 2008
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» SUL G8 E DE GENNARO. LA VICENDA DI GENOVA VA DISTINTA DALL' EMERGENZA RIFIUTI.
Valter VELTRONI in data 30 marzo 2008
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» VELTRONI AMMINISTRATORE ? SE LO CONOSCI LO EVITI.
Fabrizio CICCHITTO in data 30 marzo 2008
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» CASINI HA COMPIUTO TRE ERRORI CAPITALI
Sandro BONDI in data 30 marzo 2008
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» ALITALIA: LA CORDATA ITALIANA SARA' DOPO LA CONCLUSIONE DELLA TRATTATIVA AIR FRANCE
Silvio BERLUSCONI in data 29 marzo 2008
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» IL CONFRONTO TV E' IMPOSSIBILE, E' VIETATO.
Silvio BERLUSCONI in data 29 marzo 2008
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» ''Nuovo patto per la crescita''
Valter VELTRONI in data 29 marzo 2008
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» ALITALIA: SPERO CHE FALLISCA LA TRATTATIVA CON AIR FRANCE
Silvio BERLUSCONI in data 28 marzo 2008
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» SULLA LEGGE ELETTORALE NON C'E' STATO NESSUN PATTO CON VELTRONI
Silvio BERLUSCONI in data 28 marzo 2008
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» DAL PDL PER I CATTOLICI SOLO SPECCHIETTI PER ALLODOLE
Giuseppe FIORONI in data 28 marzo 2008
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» La nostra è una bellissima lista non di grandi nomi ma di militanti, gente che con pochi strumenti ha fatto miracoli per questo paese
Emma BONINO in data 28 marzo 2008
Dichiarazione di Valter VELTRONI
"Dal Pd opposizione senza sconti non daremo tregua a Berlusconi" - Intervista
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(18 aprile 2008) - fonte: La Repubblica - Massimo Giannini - inserita il 18 aprile 2008 da 31
Segretario, in questo amaro day-after elettorale c'è una parola chiave che lei non ha ancora pronunciato.
"Qual è?"
È la parola "sconfitta".
"Io non ho alcuna difficoltà a parlare di sconfitta. Ma attenzione.
La sconfitta c'è stata nella sfida per il governo: ero il primo a sapere che questa era una missione difficilissima, che non era certo facile vincere in soli quattro mesi invertendo una tendenza negativa consolidata in due anni.
Ma se guardiamo alla costruzione di una grande forza riformista, allora non si può proprio parlare di sconfitta: è stato un miracolo, perché oggi quella forza ha recuperato più di 10 punti, esiste ed è finalmente una realtà del Paese".
Ma è una "realtà" che Berlusconi ha oscurato, nonostante l'ottima campagna elettorale che ha fatto lei. Si ricorda la lezione di Nenni sulle "piazze piene e le urne vuote"?
"Piazze piene ne ho avute, eccome. Ma ho avuto piene anche le urne: ora il Pd ha una forza impensabile fino a sei mesi fa...".
Ma il Pdl ha ottenuto alla Camera oltre 17 milioni di voti, circa 3,5 milioni in più del Pd e dell'Idv.
"Dal voto è confermata la forza della destra, con un radicamento in molti strati dell'opinione pubblica.
Ma mi faccia dire che è emerso anche il Pd, che ha ottenuto oltre 12 milioni di voti, il livello più alto dal '96, e una percentuale che per un partito del centrosinistra è la più alta nella storia repubblicana".
D'accordo. Ma non si può accontentare di aver ottenuto 160 mila voti in più. Il Nord si conferma off limits, e anche al Sud voi guadagnate solo 1 punto, e il Pdl ne guadagna 15. Come mai?
"Il Pd è andato molto bene nelle zone urbane e nei capoluoghi di provincia. A Torino siamo cresciuti del 6,6%, a Milano del 9,1%, a Venezia del 6,9, a Genova del 6,3%, a Bologna del 6,8%, nelle aree del Nord-Est siamo il primo partito. Anche al Sud a Napoli il Pd è cresciuto del 5,4%, a Palermo del 7%. Al contrario, abbiamo sofferto nelle aree più diffuse e periferiche, e qui pesano fattori sociali e politici".
Dica la verità: non hanno pesato anche le candidature imposte da Roma? Non è stata un'illusione pensare che con Calearo si risolveva la Questione Settentrionale?
"No, sulle candidature non abbiamo proprio nulla da rimproverarci. Finalmente competenze ed esperienze sociali, e abbiamo raddoppiato il numero delle donne e dei giovani".
Allora perché, da questo voto, il centrosinistra esce di nuovo minoranza in Italia?
"Abbiamo perso per due ragioni di fondo. La prima ragione riguarda il Paese.
La società italiana è fortemente attraversata da un sentimento di insicurezza, per esempio rispetto al fenomeno dell'immigrazione, e di paura per un possibile peggioramento delle condizioni di vita.
Il voto riflette questo bisogno di protezione, che non a caso ha premiato soprattutto la Lega.
Noi, in quattro mesi di campagna elettorale, abbiamo capovolto i ruoli, presentandoci come una grande forza di modernizzazione.
Ma nel Paese, evidentemente, ha prevalso un istinto di difesa e di conservazione, di cui la destra si è fatta interprete. Dobbiamo aprire una grande riflessione sui mutamenti della società italiana, chiamando a raccolta le energie e le competenze migliori. È uno dei nostri primi impegni".
Vuol dire che non avete sbagliato voi, ma hanno sbagliato gli elettori?
"Non ho detto questo. Ma certo non posso nascondere una certa inquietudine per il fatto che un candidato premier che attacca il Capo dello Stato, sostiene che i magistrati devono fare un test di sanità mentale, dice che Mangano è un eroe, definisce grulli tutti quelli che non votano per lui, ottiene un consenso così vasto.
Ci sono alcuni punti fermi, senza i quali una democrazia non è più tale. E allora mi chiedo: dov'erano i liberali, quando Berlusconi diceva che Mangano è un eroe? Dov'erano tutti i pensatori illuminati, che continuano giustamente ad occuparsi del '56, quando Berlusconi strappava il programma del Pd?".
Toccava a voi convincerli. Come toccava a voi convincere i moderati, senza rinnegare i valori della laicità.
"Su questo, con tutto il rispetto, vorrei dire una parola anche sulla Chiesa: mi sta benissimo che si intervenga con passione su temi come il testamento biologico, ma forse la battaglia su certi valori fondanti della democrazia andrebbe fatta con la stessa intensità con la quale si combatte quella per i temi etici. Noi, ora, quella battaglia vogliamo farla fino in fondo, anche a costo di ritrovarci al nostro fianco solo un terzo del Paese". Mi permetta di dirglielo: lei così non ripete l'errore del vecchio Pci berlingueriano, rinchiuso nel mito della diversità come valore in sé? Invece che la critica sul voto, non è più utile l'autocritica?
"No, guardi, semmai noi ormai abbiamo il vizio opposto, che è quello di dare sempre e prima di tutto la colpa a noi stessi.
Dovremmo, solo su questo, prendere esempio da Berlusconi, che ha già perso due volte, senza mai fare lo straccio di un'autocritica, ed è sempre andato avanti per la sua strada".
Mi spieghi la seconda ragione per la quale avete perso.
"La seconda ragione riguarda noi stessi.
Il nuovo centrosinistra, che noi abbiamo rilanciato con un atto fondativo senza ritorno, la creazione di un grande partito riformista che ha rotto con le vecchie alleanze e si è presentato da solo agli elettori, ha dovuto combattere con l'immagine negativa del vecchio centrosinistra. Negli strati profondi della popolazione i lasciti della vecchia maggioranza hanno finito per essere solo due: troppe tasse, troppi veti incrociati.
Questo pregiudizio, alimentato ad arte dalla tv e appesantito dal disastro dei rifiuti e dalla crisi dell'Alitalia, ci ha impedito di coronare con successo la rimonta. In campagna elettorale abbiamo fatto scelte dirompenti, e pronunciato parole di innovazione mai ascoltate prima a sinistra: sul fisco, sulla sicurezza, sulla certezza della pena, sulla fine della cultura dei veti.
Ma in soli quattro mesi, evidentemente, i nostri messaggi non hanno prodotto un accumulo sufficiente presso l'elettorato. Avremmo avuto bisogno di più tempo...".
Lei sta dicendo quindi che avete perso per colpa dell'eredità del governo Prodi?
"Io su Prodi continuo a distinguere. C'è un Prodi uomo di Stato, uno dei più grandi che la storia repubblicana abbia conosciuto.
E c'è la vecchia maggioranza, che in questi due anni ha scontato, suo malgrado, una caduta oggettiva di consensi, dall'indulto alla prima Legge Finanziaria.
Prodi, e noi con lui, abbiamo pagato una conflittualità permanente dentro una coalizione paralizzata dalla cultura dei no.
Ecco perché i partiti della ex Unione hanno ottenuto risultati pessimi. Ma guarda caso, tutti tranne uno: il Pd. È questo, oggi, che mi fa dire che la nostra scelta di discontinuità è stata giusta, e che il nostro coraggio è stato premiato.
Se domenica scorsa ci fossimo ripresentati agli elettori con l'assetto del 2006, oggi saremmo stati travolti da uno tsunami dal quale il centrosinistra non si sarebbe mai più ripreso".
Giusto. Ma uno tsunami c'è stato lo stesso. La Sinistra Arcobaleno non esiste più. Colpa vostra, dicono da quelle parti.
"La tragedia elettorale che ha portato la Sinistra Arcobaleno fuori dal Parlamento non è una buona cosa per la nostra democrazia.
Ma loro scontano due errori, e fingere di non vederli mi sembra quasi altrettanto grave che addossare al Pd le colpe per la loro scomparsa.
Il primo errore è stato quello di aver bombardato fin dal primo giorno il governo Prodi: la prova sta già in quegli oltre 100 tra ministri e sottosegretari con i quali è nato quell'esecutivo.
Il secondo errore è riassunto nelle parole di Bertinotti al suo giornale, quando il 4 dicembre 2007 dichiarò testualmente "è fallito il progetto del governo" e definì Prodi, con le parole di Flaiano su Cardarelli, "il più grande poeta morente"...".
Solo questo? La Sinistra Arcobaleno non ha pagato anche la campagna sul voto utile, la cannibalizzazione del Pd?
"Ma quale cannibalizzazione? La Sinistra Arcobaleno non ha capito la società moderna. Vuole una prova? Quando lanciai la mia campagna sulla sicurezza, e dissi che non è né di destra né di sinistra, l'estremismo di "Liberazione" li portò ad accusarmi di fascismo.
Ecco cosa hanno pagato.
Il non aver capito che soprattutto negli strati più popolari c'era un bisogno crescente di protezione. Il non aver capito che occorrevano decisioni forti sul Welfare, sui rifiuti, sulla Tav, e che la cultura del no ci avrebbe portati alla rovina".
E adesso che succede? Riaprirete il dialogo con la sinistra ormai extraparlamentare?
"Al dialogo siamo sempre pronti. Le dirò di più: in Parlamento, come forza riformista, cercheremo di rappresentare anche le culture presenti alla nostra sinistra.
Ma indietro non si torna. Discuteremo con loro, ma non saremo mai loro".
Che mi dice di Casini? Ieri vi siete visti: farete l'opposizione a Berlusconi insieme?
"La rottura dell'Udc con Berlusconi è stata tardiva, purtroppo.
Se dopo la caduta di Prodi avessero detto sì a un governo Marini per le riforme, oggi la storia sarebbe diversa.
Anche loro portano una grande responsabilità, per quello che è accaduto. Nonostante questo, il dialogo con Casini sarà molto serrato.
Dovrà essere un nostro sforzo nei prossimi mesi, a partire dalla condivisione dell'opposizione".
Ancora una volta vi aspetta la lunga traversata nel deserto. Siete preparati?
"Faremo un'opposizione molto forte.
Berlusconi non si illuda: non gli faremo sconti, e il nostro fair play in campagna elettorale non ci impedirà di alzare la voce, ogni volta che vedremo violati o messi a rischio i valori costituzionali che ho indicato nella lettera-appello lanciata prima del voto.
Faremo un'opposizione riformista, dura ma non ideologica.
Vigileremo sul rispetto delle regole.
Incalzeremo il futuro premier sulla montagna di promesse che ha seminato in campagna elettorale, dall'abolizione dell'Ici a quella dell'Irap.
E stavolta non finirà come ai tempi del contratto con gli italiani, che il Cavaliere ha disatteso all'85%. Il governo-ombra servirà anche a questo.
Non so quanto durerà Berlusconi, ma so che la crisi economica morderà in modo drammatico, e vedo già che le prime crepe stanno uscendo fuori.
Faremo in modo di far esplodere le contraddizioni, che ci saranno, su questo non ho dubbi.
La Lega avanza già pretese esorbitanti. Questo creerà grandi tensioni, anche a Nord".
Insomma, il Veltrusconi è morto e sepolto?
"Non è mai esistito. Faremo una battaglia senza quartiere, sui valori e sulle politiche, La nostra idea di società resta radicalmente diversa dalla loro".
In questo clima che fine fanno le riforme? Per ora il Cavaliere sembra disponibile al dialogo...
"Finora non l'ho visto né sentito. Se il futuro premier ritiene utile e opportuno parlare con il leader dell'opposizione, la linea del mio telefono è sempre libera.
Ma se invece fa eleggere Schifani presidente del Senato, Fini presidente della Camera e Tajani commissario Ue, allora comincerà un altro film.
L'Italia ha bisogno di ritrovare equilibrio istituzionale e serenità".
La sfida di Rutelli a Roma può essere la prima occasione di rivincita, secondo lei?
"Roma è cambiata enormemente in questi 15 anni.
E' una città che cresce in economia e occupazione molto più del resto del Paese.
È una città che ha in corso una trasformazione paragonabile a quella delle altre metropoli europee.
È un bene che questa ispirazione continui.
Ed è un bene che ci sia un sindaco, come era capitato a me, di un colore politico diverso da quello del premier, perché questo è utile alla dialettica democratica del Paese".
Fonte: La Repubblica - Massimo Giannini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi