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Dichiarazione di Massimo D'ALEMA

Alla data della dichiarazione:  Vicepres. del Consiglio   (Partito: DS)  -  Ministro  Affari Esteri (Partito: DS)  - Deputato (Gruppo: PD) 

 

"NO A INGERENZE MA CALDEROLI FU INOPPORTUNO"

  • (04 maggio 2008) - fonte: AGI - inserita il 04 maggio 2008 da 31

    LA POLEMICA SULL'ESPONENTE LEGHISTA
    "Trovo intollerabile l'ingerenza di un Paese straniero sulla formazione del governo italiano, tuttavia non per questo considero opportuno che un uomo politico con responsabilita' istituzionali faccia cio' che fece Calderoli".
    Ospite di Lucia Annunziata a 'In mezz'ora', Massimo D'Alema spiega che quello sulla crisi con la Libia e' "un intervento istituzionale" e rileva che fu quella maglietta dell'allora ministro leghista a "innescare una serie di reazioni". "Sono il ministro degli Esteri della Repubblica italiana e se un Paese straniero cerca di influire con una polemica, di ingerirsi nella formazione del governo italiano ritengo doveroso reagire per tutelare la nostra autonomia nazionale e anche un principio costituzionale", aggiunge.
    "Un intervento istituzionale - rileva - e ci si stupisce perche' in Italia non e' proprio cosi' consueto".
    "Sono preoccupato che il lavoro, molto buono, che abbiamo fatto in politica estera in questi due anni, riallacciando i rapporti con molti Paesi, non vada disperso e cerco anche di tranquillizzare molti partner he considerano con qualche preoccupazione il ritorno della destra.
    Spero - aggiunge - che Berlusconi, nel formare il governo e nell'impostare la politica del nuovo governo tenga conto di questa esperienza".
    "Ognuno deve comportarsi rispettando le regole, auspicando che lo facciano anche gli altri", rileva ancora D'Alema che invita a ricordare che "Calderoli, indossando la maglietta offensiva dell'Islam, innesco' una catena di reazioni e di provocazioni molto negativa.
    Bisogna sempre sperare - ribadisce - che l'esperienza del passato serva alla destra che torna al governo per evitare di ripetere gli stessi errori".

    Fonte: AGI | vai alla pagina
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