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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI)  - Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL)  - Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI) 


 

Nasce il quarto governo da me presieduto. 21 ministri in squadra, 4 donne. - La lista completa.

  • (07 maggio 2008) - fonte: repubblica.it - inserita il 08 maggio 2008 da 31

    Dopo un'ora di colloquio nello studio della Vetrata il Cavaliere presenta la lista.
    Le novità: Calderoli alla Semplificazione, Alfano alla Giustizia.
    Dodici dicasteri con portafoglio e nove senza.
    Forza Italia fa la parte del leone.
    Brambilla sarà viceministro alla Sanità.
    Quattro dicasteri a Lega e An.


    ROMA - "Buonasera, ecco la formazione del governo, Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Sottosegretario alla Presidenza onorevole Gianni Letta ...".
    Dopo quasi un'ora di colloquio nella Studio della Vetrata con il Presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi esce dal confronto non solo avendo già accettato l'incarico senza riserva ma avendo già tra le mani la lista dei ministri approvata.
    Si svela così, tra gli altri, il mistero dell'incarico a Roberto Calderoli che avrà un incarico inedito nella storia della Repubblica, quello di ministro della Semplificazione.
    Risolto, come preannunciato, anche il nodo della Giustizia con l'incarico ad Angelino Alfano, coordinatore di Forza Italia in Sicilia.
    Il ministro leghista, dopo le contestazioni del mondo islamico in questi giorni per via della sue passate esternazioni, è l'uomo a cui Berlusconi affida un compito delicato: quello di semplificare la burocrazia e il sistema delle leggi italiane, 120 mila tra norme e regolamenti, un record assoluto in Europa, un primato di cui il Cavaliere vuole fare a meno.
    Dopo 103 giorni di passione tra la crisi di governo, iniziata il 24 gennaio, e la "rivoluzione" delle urne, l'Italia ha dunque un nuovo governo da dove ricominciare.
    Il giuramento sarà domani alle 17, come aveva annunciato in mattinata Bossi dopo la consultazione al Quirinale preoccupato soprattutto di non perdere stasera il calcio d'inizio della partita di calcio Padania-Tibet all'Arena civica di Milano.
    Tra le rivoluzioni che la politica italiana ha visto, voluto, a volte subìto in questi mesi, ce n'è stata una anche stasera.
    Berlusconi infatti ha rotto un'altra prassi consolidata "saltando" il passaggio dell'incarico formale da parte del Presidente della Repubblica e salendo al Colle con il governo già pronto.
    In altri tempi la formula di rito prevede che il Presidente del Consiglio incaricato esca e dica ai giornalisti di aver accettato con riserva l'incarico.
    E invece: "Buonasera, ecco la lista dei ministri..." ha detto il Presidente del Consiglio appena uscito dallo studio della Vetrata.
    Identikit di un governo.
    Ventuno ministri di cui quattro donne, tre di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, e una - Giorgia Meloni, la più giovane della squadra- in quota An.
    E' un governo sicuramente più snello di quello di Prodi e anche un po' più giovane.
    Le indiscrezioni del toto-ministri sono state quasi tutte confermate e An alla fine, pur puntando i piedi, non ha ottenuto quel ministero in più che pretendeva.
    L'unica deroga riguarda i numeri: sono 12 i ministri con portafoglio, come stabilito dall'ultima legge finanziaria, e 9 senza, più del doppio rispetto ai quattro indicati.
    Forza Italia fa ovunque la parte del leone.
    Si aggiudica otto incarichi tra i ministri con portafoglio mentre gli altri quattro sono distribuiti tra An e Lega.
    Il sistemi di pesi e contrappesi nella Pdl pende decisamente a favore di Fi anche nel gruppo dei ministri senza portafoglio dove quattro incarichi sono per Forza Italia, due per la Lega, due per An e uno per Gianfranco Rotondi (Dc) che ha preteso e strappato una poltrona per la sua Dc.
    Gli esclusi.
    Restano fuori dalla squadra dei ministri nomi eccellenti e dati per certi alla vigilia come Adriana Poli Bortone che doveva andare alla Politiche comunitarie, Lucio Stanca che doveva tornare all'Innovazione e Michela Brambilla.
    La presidentessa dei Circoli della Libertà, ha precisato subito Berlusconi, "sarà viceministro della Sanità", incarico adesso accorpato con il Welfare.
    Anche gli altri esclusi probabilmente rientreranno in gioco tra i 39 sottosegretari e viceministri che nelle prossime ore completeranno la squadra di governo che dovrà fermarsi per legge a sessanta caselle.
    La lista.
    Il quarto governo Berlusconi (1994, due governi nella quattordicesima legislatura, oggi) potrà contare su Franco Frattini (Fi) agli Esteri, Roberto Maroni (Lega Nord) all'Interno, Angelino Alfano (Fi) alla Giustizia; Ignazio La Russa (An) alla Difesa; Giulio Tremonti (Fi) all'Economia; Claudio Scajola (Fi) allo Sviluppo economico; Luca Zaia (Lega) alle Politiche agricole, Stefania Prestigiacomo (Fi) all'Ambiente, Altero Matteoli (An) all'Infrastrutture; Maurizio Sacconi (Fi) al Welfare, Maria Stella Gelmini (Fi) alla Pubblica Istruzione, Sandro Bondi (Fi) ai Beni Culturali.
    I 9 ministri senza portafoglio.
    E' la lista con cui Berlusconi ha potuto accontentare gli esclusi e pareggiare i conti nell'alleanza.
    Quella su cui fino all'ultimo sono state fatte limature e correzioni.
    Sono gli incarichi di minor peso, poichè senza bilancio, ma di uguale importanza strategica.
    Umberto Bossi (Lega) si occuperà di Riforme; Raffaele Fitto (Fi) dei Rapporti con le Regioni e Elio Vito (Fi), a lungo candidato per via Arenula, a quelli con il Parlamento. Andrea Ronchi (An) andrà alle Politiche europee; Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione scalzando Lucio Stanca; Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione; Giorgia Meloni (An) alle Politiche giovanili; Mara Carfagna (Fi) alle Pari Opportunità; Gianfranco Rotondi (Dca), che fino in fondo ha puntato i piedi all'Attuazione del programma.
    Domani il giuramento, poi il Cdm. Il Berlusconi quater inizierà ufficialmente domani alle 17 con il giuramento.
    Subito dopo ci sarà il primo consiglio dei ministri che nominerà Gianni Letta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e segretario del Consiglio dei Ministri.
    Verranno poi assegnati gli incarichi per i ministri senza portafoglio.
    Lunedì prossimo il Consiglio dei ministri per la nomina dei viceministri e dei sottosegretari.
    La fiducia alla Camera è prevista martedì e il giorno dopo al Senato.
    Poi il primo Consiglio dei ministri operativo, quello che, per dirne una, dovrebbe abolire l'Ici.
    E questo, come promesso, sarà convocato a Napoli.

    Fonte: repubblica.it | vai alla pagina
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