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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI)  - Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL)  - Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI) 


 

"Crescita e sicurezza" E dialogo con l'opposizione.

  • (13 maggio 2008) - fonte: La Repubblica.it - Claudia Fusani - inserita il 13 maggio 2008 da 31

    Dura 27 minuti il discorso sulle linee programmatiche del governo. Ventisette applausi, 4 bipartisan. Domani fiducia alla Camera, giovedì al Senato
    Non promette miracoli ma "piccole grandi cose", dal taglio dell'Ici alla soluzione dei rifiuti. La prima riforma "è arrivata dal voto". Basta "con gli scontri ideologici"

    ROMA - Tra un'invocazione al "buon Dio" e un appello a sorella fortuna; ruotando intorno a una parola chiave - "la crescita" - e gettando ponti di dialogo con l'opposizione, Silvio Berlusconi spiega all'aula di Montecitorio il governo che sarà.
    In ventisette minuti scanditi da altrettanti applausi (di cui quattro bipartisan) e una sintesi da leader che ha idee chiare ( e grandi numeri per comandare), il discorso sulle linee programmatiche del Berlusconi IV stabilisce vari record.
    E a suo modo, almeno a parole, segna una svolta nella storia politica degli ultimi quindici anni.
    Il premier infatti dice basta agli scontri ideologici e alle risse con l'opposizione. A suo modo anche lui indica una nuova stagione, quella in cui "l'Italia deve ricominciare a crescere" e a "guardare al domani con ottimismo" perché "ormai non c'è più tempo da perdere".
    E tante volte, magari chiudendo gli occhi, durante questi ventisette minuti può capitare di confondersi e di credere - come dicono in molti - che quel discorso avrebbe potuto pronunciarlo Walter Veltroni che di "crescita", "nuova stagione", "dialogo con l'opposizione" e "svolta" e "ottimismo" aveva fatto le parole chiave della campagna elettorale.
    Il Cavaliere statista? Saranno poi i fatti e le azioni del Berlusconi IV a dire se quella di oggi è illusione o realtà.
    Di certo oggi il Cavaliere tornato al governo ha mostrato una parte di sè che da qualche tempo spesso si affaccia nei suoi interventi e nel suo manifestarsi pubblico: un profilo da leader politico, da uomo di parte ma di tutti, in una parola: istituzionale.
    Nulla a che vedere con quello che fino a pochi mesi fa - ma anche nelle ultime due settimane della campagna elettorale - gridava ai complotti, ai brogli, prometteva miracoli, attaccava con colpi bassi l'opposizione e la magistratura.
    Toghe che proprio oggi, invece, sono state salutate e ringraziate "per il loro lavoro silenzioso".
    Un discorso limato fino all'ultimo minuto. E' stata lunga e appassionata la gestazione del discorso sulle linee programmatiche.
    Berlusconi ci ha lavorato su tutto il week end, in perfetta solitudine.
    Poi ancora ieri, pur tra le beghe delle ultime nomine di governo sui sottosegretari, e ancora stanotte. La versione di stamani è stata ridotta rispetto a quella di ieri sera lunga oltre quaranta cartelle.
    Gli ultimi ritocchi nello studio di palazzo Grazioli con lo staff di sempre: Paolo Bonaiuti, Sandro Bondi, Piero Testoni, il nipote di Francesco Cossiga.
    In aula stamani i 21 ministri e i 37 sottosegretari.
    Per la prima volta, dopo tanti anni, non c'è stata la corsa a dover aggiungere seggiole.

    I posti nei banchi del governo erano giusti. Anzi, ci hanno trovato posto anche due sottosegratari: Michela Vittoria Brambilla e Alfredo Mantovano.
    Il ministro Carfagna è stata a lungo a parlare al telefonino.
    "Ottimismo e spirito di missione". Quasi emozionato, la cravatta a piccoli pois azzurri che è un po' il suo portafortuna, Berlusconi traccia la filosofia dell'azione di governo.
    Per ridare slancio all'Italia serve "ottimismo" e "spirito di missione", "rispetto al posto della faziosità". Gli elettori, con il loro voto, "che è la prima grande riforma", hanno scelto "stabilità" e chiesto "capacità di governo"; hanno detto "dividetevi ma non ostacolatevi" perché sanno che "l'Italia non ha più tempo da perdere". Basta quindi "con teatrini e giochetti, lavoriamo".
    Con opposizione "non di sciabola ma di fioretto". Conseguenza logica di questo nuovo clima scelto dagli elettori è la necessità di dialogare con l'opposizione.
    Ecco che il governo ombra del Pd "può esser d'aiuto per fissare i termini della discussione e anche del dissenso.
    Un confronto di idee anche rigoroso non deve generare nuove risse ma una consultazione alla luce del sole, trasparente, che guardi esclusivamente all'interesse del paese".
    Applausi dai banchi del Pd e dell'Udc.
    "Non miracoli ma piccoli grandi cose".
    Da tempo Berlusconi ha smesso di promettere miracoli. Piuttosto quello del governo sarà un elenco "di piccole grandi cose": dalla soluzione del problema dei rifiuti "uno scandalo che deve finire e finirà" a quello di Alitalia "una crisi che dobbiamo risolvere senza svendere nè razionalizzare"; dal taglio dell'Ici sulla prima casa "perché la casa è un bene primario intorno al quale si creano le radici dell'identità sociale dei cittadini" al rafforzamento del potere di acquisto dei salari tramite la detassazione degli straordinari.
    Infine la sicurezza dei cittadini "un diritto che va tutelato e ripristinato con comportamenti preventivi e repressivi" perchè "dobbiamo essere padroni a casa nostra": "Non è vero - aggiunge rivolto all'opposizione - che noi cavalchiamo la paura ma sbaglia chi nega che la prima regola della democrazia sia la tutela della sicurezza".
    "Il nuovo tempo della democrazia è quello della crescita".
    Più che annoiare con specifiche questioni che tanto tra pochi giorni saranno provvedimenti del governo, il premier vuole spiegare quale è, secondo lui, la parola d'ordine della nuova stagione che il paese vuole vivere.
    Questa parola è "crescere". La pronuncia decine di volte declinandola in tutte le direzioni del vivere comune.
    Cosa significa "crescere". Un sacco di cose e va applicato nei vari settori della vita politica e sociale.
    Il premier lo scandisce ogni volta che deve descrivere un intervento e un progetto del governo.
    Crescere significa "non solo produrre più ricchezza e ridistribuirla meglio, ma anche rilanciare il Paese e i suoi talenti.
    Significa formare nuove generazioni di lavoratori altamente qualificati e dare una frustata alla ricerca. Significa fare sì che nessuno resti indietro e mettere in pratica il federalismo fiscale solidale, ascoltare il grido di dolore che si leva dal Nord e promuovere il sud dove va sradicata la criminalità organizzata".
    Significa "rinnovare le nostre infrastrutture" e "promuovere la famiglia" sviluppando ad esempio "un piano per rimuovere la cause naturali dell'aborto", come la mancanza di un lavoro e di una casa.
    Crescere vuol dire "integrare con ordine le migrazioni interne ed esterne"; "esportare e rivalutare il lavoro, contrastare il precariato e dire basta alla lunga catena delle morti bianche sui posti di lavoro".
    Da Manzoni a Machiavelli, dal Dolce Stil Novo a Napolitano. Senza esagerare ma secondo copione Berlusconi infila quà e in là qualche citazione.
    C'è Machiavelli e la fortuna che "non viene incontro a chi fa vita politica se non è incoraggiata, invitata con pazienza, forse anche sedotta e ammaliata con una buona dose di virtù e coraggio".
    C'è il Manzoni dei Promessi Sposi nel passaggio in cui il premier spiega di "non voler sopire né troncare la dialettica parlamentare" (il Conte Zio quando chiede il trasferimento di frà Cristoforo).
    Evoca la Prima Repubblica quando tra i banchi del Parlamento capitava di sentir citazioni di Guido Cavalcanti e gli avversari duellavano con l'arma dell'ironia. Irriconoscibile Berlusconi.
    Da domani viene la prova dei fatti.

    Fonte: La Repubblica.it - Claudia Fusani | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, alitalia, salari, infrastrutture, questione settentrionale, sicurezza dei cittadini, criminalità organizzata, Governo Berlusconi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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