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Sistema-Italia immobile per i giovani, contrastare la bassa occupazione femminile; il Nord chiede una politica semplice e vicina ai problemi concreti; sì ad alleanze e livello locale.
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(14 maggio 2008) - fonte: L'Opinione - inserita il 27 novembre 2008 da 3625
La sua età e il suo ruolo nel Pd le consentono un punto di osservazione privilegiato nei confronti dei giovani. Quale pensa sia il punto più critico del sistema-Italia rispetto al resto dell’UE?
Uno dei problemi più gravi per i giovani italiani è la presenza di un sistema sociale sostanzialmente immobile. Oggi chi nasce da una famiglia di operai ha meno possibilità rispetto ad altri di studiare all’università, fare esperienze internazionali e realizzarsi dal punto di vista professionale. Si tratta di un handicap per i giovani come singoli e per l’intero paese. Se davvero abbiamo a cuore il futuro delle giovani generazioni, dobbiamo attivarci da subito per rimuovere gli ostacoli che impediscono a ciascuno di realizzarsi sul piano umano e professionale. Questo significa riformare il sistema educativo premiando il merito, investire somme importanti nella formazione per avvicinare domanda e offerta di lavoro, mettere in atto politiche per conciliare esigenze lavorative e familiari.
Al Nord il PD non ha avuto il successo sperato. Per lei in cosa consiste e quanto ha pesato la “questione settentrionale”?
Dipende da cosa si intende con questa espressione. Nelle ultime settimane si è parlato di questione settentrionale per intendere cose molto diverse tra loro. A mio modo di vedere, quella che arriva dal Nord è una domanda di politica semplice, post-ideologica, che dà una soluzione ai problemi concreti. Una politica non invasiva del mercato, ma regolatrice. Evidentemente non siamo riusciti a far passare la nostra idea moderna.
Ci sono temi legati al lavoro su cui ritiene che si potranno raggiungere intese tra il Pd e la nuova maggioranza?
Dal mio punto di vista, una delle principali emergenze del paese è il basso livello di occupazione femminile. In Italia lavora solo il 45,5 di madri con un’età compresa tra 25 e 44 anni, contro il 60% della media UE. Se mettiamo la crescita dell’occupazionale femminile in cima all’agenda politica, si potranno cercare convergenze sulle modalità per arrivarci.
La divisione con la sinistra radicale sembra essere stata premiata. Pensa che la scelta fatta per le politiche sia da applicare alle prossime amministrative?
In molte realtà locali il PD è alleato con i partiti che si sono presentati alle elezioni politiche sotto le insegne della Sinistra Arcobaleno e lo fa senza particolari divisioni. Dobbiamo tenere distinti l’ambito nazionale, in cui si decide tra le altre cose su lavoro e politica estera, da quello locale, che richiede risposte alle esigenze quotidiane dei cittadini.
Quale “battaglia” per la sua regione intende portare avanti a Roma?
Il mio impegno sarà improntato a una politica di prossimità, vicina alle esigenze dei cittadini. Il PD ha attirato straordinarie competenze e professionalità sul territorio: ora occorre fare rete per valorizzare al massimo le qualità di tutti.
Fonte: L'Opinione | vai alla pagina » Segnala errori / abusi