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Dichiarazione di Massimo ZANELLO
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Lista di elezione: Lega) - Assessore Regione Lombardia (Partito: Lega)
La Lombardia è Regione autonoma.
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(15 maggio 2008) - fonte: lapadania.com - Mirko Molteni - inserita il 19 maggio 2008 da 31
Approvato il nuovo statuto, tappa fondamentale nel cammino verso la riforma federalista.
La Lombardia è pronta per accogliere l’agognata riforma federalista. Lo storico traguardo è stato conseguito ieri con l’approvazione definitiva del nuovo Statuto d’autonomia da parte del Consiglio regionale.
Finisce così in soffitta il vecchio statuto del 1971 e al suo posto viene adottato un documento che fin dall’articolo 1 recita: “La Lombardia è Regione autonoma della Repubblica italiana”.
Poco oltre, all’art. 4, si legge che la Regione “persegue, sulla base delle sue tradizioni cristiane e civili, il riconoscimento e la valorizzazione delle identità storiche, culturali e linguistiche presenti sul territorio”.
In tutto sono 65 gli articoli di questa “Costituzione locale” che passa in rassegna competenze e meccanismi dell’istituzione regionale, a cominciare dall’autonomia impositiva e dalla solidarietà interregionale. Questa viene giustamente riconosciuta ma trova anche il suo limite (art. 7) nelle “finalità primarie e nel rispetto degli interessi essenziali” dei cittadini lombardi. Insomma, va bene aiutare regioni svantaggiate del Paese, ma senza ricadere in quella emorragia di risorse padane degli ultimi 60 anni.
Il Consiglio ha approvato il documento a larga maggioranza. Su 67 consiglieri presenti, i sì sono stati 59. Oltre alla Lega e alle altre compagini di governo, pure il Pd ha votato a favore.
L’unanimità è mancata soltanto per i 7 astenuti dell’estrema sinistra e l’unico voto contrario di un consigliere dell’Idv. Si è così concluso l’iter iniziato nel luglio 2006, quando si aprì la “fase costituente” del Consiglio lombardo. Entusiasti gli uomini del Carroccio, spina dorsale delle istanze autonomiste, a cominciare dal presidente del Consiglio regionale, Ettore Albertoni: «Tutto ciò è avvenuto grazie a un lavoro paziente e rispettoso del pluralismo culturale e politico presente in questa Aula, che ci ha consentito di formulare il complesso delle proposte applicative degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione italiana, che hanno dato forza e sostanza giuridica e operativa al nostro nuovo statuto. Analogamente è già all’attenzione del nuovo Governo l’articolata proposta di attuazione dei suddetti articoli sulle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia». Il significato del nuovo statuto sta nell’adeguamento della struttura giuridica e operativa della Regione alla riforma federalista che non tarderà ad arrivare.
Lo conferma Lorenzo Demartini, vicepresidente della commissione per lo Statuto: «Con questo statuto si parla con forza di comunità, nonché di diritti e doveri, dei cittadini lombardi. È uno strumento con cui siamo in grado di recepire le maggiori autonomie che ci verranno concesse dallo Stato».
Per l’assessore alla Cultura, Massimo Zanello, «finalmente la Regione diventa in grado di far applicare il decentramento già previsto dal Titolo V della Costituzione. È importante anche per la cultura: ad esempio si potrà presto regionalizzare quel Fondo unico per lo spettacolo che finora lo Stato non ha voluto mollare».
Il più giovane consigliere leghista, Fabrizio Cecchetti, plaude anche alle forti valenze simboliche: «Ci viene riconosciuto il diritto a una vera bandiera e presto proporremo lo storico vessillo della Lombardia, la Croce di San Giorgio con il Biscione visconteo».
Solo il capogruppo Stefano Galli non canta vittoria e sottolinea che la lotta sarà ancora lunga. «Si poteva fare molto di più - dice - dalle urne sono uscite precise indicazioni e non sentiamo il bisogno di larghe intese. Così com’è questo statuto non mi piace, anche perché dal progetto originario è stato eliminato un preambolo che faceva esplicito riferimento alle nostre radici etniche e culturali». Conclusa la “fase costituente” iniziata nel 2006. Lega entusiasta: «Riconosciuta la comunità dei cittadini lombardi»
Fonte: lapadania.com - Mirko Molteni | vai alla pagina » Segnala errori / abusi