Ti trovi in Home  » Politici  » Luciano D'alfonso  » Introduzione programmatica INTERREG III

Dichiarazione di Luciano D'alfonso

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Pescara (PE) (Partito: PD) 


 

Introduzione programmatica INTERREG III

  • (16 maggio 2008) - fonte: Sito internet del Comune di Pescara - inserita il 19 giugno 2008 da 2570
    L’Adriatico come elemento di unione e non di separazione tra paesi vicini e simili per cultura e storia. Una grande e originale regione europea che non consideri il mare un confine, ma nuovo territorio su cui veicolare progetti strategici, idee di sviluppo, cultura ed economia. Su queste premesse è da tempo in atto una vera e propria azione di trasformazione di ruoli e interventi delle città che vivono sulle sponde dell’Adriatico. Istituzioni transfrontaliere che hanno sentito il bisogno di “avvicinarsi” e mettere insieme risorse e strategie per presentarsi unite di fronte alle grandi opportunità che arrivano dall’Europa Un punto di vista del tutto inedito al quale come municipalità adriatica, Pescara ha da anni deciso di dare attenzione, non solo stimolando rapporti di cooperazione con i paesi che abbiamo di fronte, ma anche coinvolgendo le istituzioni culturali in un intenso e approfondito lavoro di ricerca della memoria, delle radici, delle motivazioni che storicamente ci hanno accomunato e visto interpreti di uno sviluppo similare. Proprio mettendo il luce tali rapporti sarà possibile valorizzare i nostri territori e creare nuove opportunità di crescita e di occupazione. Nasce da questo lo studio delle rotte marittime e delle “vie commerciali” nel bacino dell’Adriatico. Uno studio che per la prima volta offre all’amministrazione Comunale di Pescara l’opportunità di avere nell’Università un riferimento solido di ricerca e collaborazione sulle tematiche europee, grazie all’entusiasmo del validissimo gruppo di lavoro coordinato dal professor Stefano Trinchese. Lo studio sarà di certo una base per tutelare l’eredità storico-culturale che accomuna le due sponde dell’Adriatico, così come è immaginabile che diventi un importante riferimento di ricerca e a servizio della cooperazione transnazionale nascente tra stati interessati. Cooperazione che ci impegna come presidenza del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, una realtà che in soli 8 anni sta scrivendo una delle pagine più significative dell’integrazione culturale, sociale, economica e politica tra le comunità dei nostri due mari. Dalla Carta di Ancona del 1999 ad oggi, sono stati perseguiti e realizzati numerosi progetti e sono state attivate reti fondamentali, per costruire rapporti sempre più funzionali tra le città che stanno progressivamente animando una nuova e centrale regione europea, quella appunto Adriatico – Ionica, una finalità che ben si sposa con il progetto di sviluppo rappresentato dall’Adriatic Seaways, che ha una portata innovativa, perché riesce a coniugare il traguardo di uno sviluppo sostenibile, che tiene conto del bisogno di nuove professionalità e dell’identità storica e culturale di cui ogni paese, nel costruire un cammino condiviso, deve farsi portatore. Un lavoro che ci aiuterà a ritrovare le nostre comuni origini marinare e le orme di un percorso che ci ha condotto al nostro presente, a mettere insieme questo patrimonio per far sviluppare sulle vocazioni turistiche, commerciali, relazionali che ci caratterizzano, progetti in grado di farci crescere come una grande e integrata regione d’Europa. Fernand Braudel osservava, infatti, che l’Adriatico, come in un microcosmo, si presenta come una lunga strada Nord-Sud e, aggiungiamo, Ovest-Est. Un mare stretto che crea, però, uno spazio inedito, se considerato come territorio capace di sviluppo, perché portatore di una storia, di una identità precisa che va oltre i confini nazionali di appartenenza. Un mare che è il vero snodo tra l’Est e l’Ovest d’Europa e su cui veicolare un progetto composito di integrazione europea che tenga conto della componente culturale, etnica, religiosa, sociale delle diverse città che vi si affacciano che gli sono prossime. In verità non si può parlare di una sola rotta che accomuni il futuro di tutte queste realtà, ma di tante rotte “comunicanti”, in grado di fondersi verso un’unica direzione e raggiungerla. L’attitudine alla relazionalità e all’accoglienza della diversità che caratterizza le nostre comunità, sono i segni più evidenti di una forte e radicata cultura comune, che ha come sua vocazione più profonda l’apertura all’altro e la capacità di mediare, in un contesto più ampio, idee e valori che nascono differenti e che si contaminano reciprocamente in una feconda e rinnovata civiltà comune. Credo che per realizzare compiutamente questi nostri obiettivi dovremo rilanciare il nostro impegno con gli organi nazionali e comunitari per l’avvio sollecito dei corridoi 5 ed 8 e per la realizzazione delle reti delle autostrade del mare. A questo proposito ci conforta la partecipazione di qualificati rappresentanti del Governo italiano e delle Istituzioni comunitarie ai nostri lavori, una presenza che ci dà modo di proseguire domani in modo più efficace la nostra azione di sollecitazione. Proseguendo il nostro lavoro in queste direzioni, saremo in grado di ampliare la sfera della comunanza e della reciprocità nella nostra grande regione europea, contribuendo in maniera determinante all’edificazione di un modello positivo di coabitazione e di integrazione tra diversità che sanno riconoscersi, accogliersi, integrarsi e rinnovarsi, un modello sostenibile e pacifico di sviluppo da offrire all’Europa e al mondo intero.
    Fonte: Sito internet del Comune di Pescara | vai alla pagina
    Argomenti: INTERREG III | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato