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Dichiarazione di Giancarlo GALAN

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Veneto (Partito: FI)  - Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: FI) 


 

«Otto su dieci vogliono Forza Veneto»

  • (20 maggio 2008) - fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti - inserita il 20 maggio 2008 da 31

    PADOVA - Il governatore a Padova rilancia il suo progetto di un centrodestra alla bavarese: «Di andare in parlamento a Roma non ho più alcuna voglia»

    «Questa terra ha bisogno di un partito regionale. Ho fatto fare i sondaggi, ne ho parlato a Berlusconi e dico: proviamoci»

    «Io non do mai giudizi politici, solo umani».
    E meno male, verrebbe da dire: sennò chissà cos'avrebbe detto in più Giancarlo Galan sui suoi amici e soprattutto sui suoi nemici.
    Ad esempio, ieri sera al centro Papa Luciani di Padova per ascoltarlo alla presentazione del suo libro «Il Nordest sono io» c'erano circa 400 persone, tutta la parte di Forza Italia veneta che lo sostiene, perfino un paio di amici della Margherita, ma non il presidente della Provincia di Padova Vittorio Casarin battezzato come «il peggio della Dc».
    «Ma il mio è un giudizio negativo dal punto di vista umano, che ci posso fare?».
    Poteva fare il solito libro-intervista noioso, invece il Galan-pensiero è espresso con i termini di ogni giorno: «A volte anche duri, ma non riesco a capire il linguaggio paludato con cui si trattano cose e persone».
    Però salva Prodi, Cacciari, Illy, ma sferza i suoi.
    «Perché parlar male degli avversari è troppo facile: devo sparare su Pecoraro Scanio? Ho ecceduto forse nei toni, col senno di poi userei un po' di diplomazia.

    Brunetta, ad esempio, è un pesce pilota, spero non si offenda: da tipico professore universitario ha idee bellissime, ma neanche una realizzabile.
    Il pesce pilota si mette sempre in testa di prendere il posto del pesce grande, ma non può... Brancher?
    Mi è antipatico, che posso farci?
    La Lega a me sta simpaticissima, la concorrenza è leale. Mi aspettavo che andasse sopra il 20\% in Veneto: è stata una campagna così facile per loro... Io non rimprovero nulla a Berlusconi, il suo compito era vincere le elezioni nazionali; era difficile fare un ragionamento valido sia per Agrigento che per Vittorio Veneto.
    Ma per il futuro sarà bene organizzarsi meglio.
    Altrimenti si può scegliere la strada di dire "la questione del Nord sono consensi che porterà al centrodestra la Lega"».

    E allora, vai con "Forza Veneto"?
    «Come ha scritto Franco Cremonese, questa non è mica un'idea mia.
    Il che vuol dire che di questo il Veneto ha bisogno». E tira fuori un foglietto: «Ho fatto fare i sondaggi: l'84,57\% dei veneti vorrebbe un partito regionale, l'84\% vorrebbe liste elettorali formate solo qui.
    Ci fossero riusciti i Bisaglia, i Bernini, i Cremonese, saremmo a un altro punto».
    Con chi farla? «Faccio fatica a considerare Costa e Treu di sinistra, e Cacciari non è certo etichettabile.
    Sapete chi è stato il primo a cui ho chiesto di fare il parlamentare nel '93? Costa.
    Ma sono contrarissimo alla politica tardodemocristiana decadente, che ha ceduto ai comunisti la scuola, la giustizia, la cultura pur di restare sempre al potere».
    E il rapporto di Forza Veneto con il Pdl quale dovrebbe essere? «Io non farò mai una iniziativa contraria a Berlusconi, perché i valori umani hanno un senso. Perciò può essere solo una realtà "alla Bavarese".
    Vorrei che il primo sostenitore di questa necessità fosse Berlusconi. Gliene ho già parlato più volte, sia io che Ghedini, che Brunetta, che Sacconi.
    Proviamoci, se andrà male l'unico a rimetterci sarò io...».

    Ma come, non ha in animo di andare, prima o poi, a Roma?
    «Io di andare a Roma non avevo nessuna voglia; Formigoni aveva una voglia disperata. Non ci siamo andati perché davamo fastidio.
    C'erano pochi posti, e trovarne uno per un rompiscatole come me...».
    Un rompiscatole che non molla sulle candidature anche a costo di andare incontro alle sconfitte, come a Vicenza: «Difendo Lia Sartori.
    Alla mia prima esperienza di presidente della Regione i vecchi marpioni del Palazzo le avevano perfino offerto di prendere il mio posto, e lei disse di no.
    A Vicenza sono mancati più i voti di Forza Italia che della Lega. Almeno seimila voti in meno, la stessa cosa che successe con Bolla a Verona.
    Questo è un limite di Forza Italia. Se passa il ragionamento che per avere una candidatura ci deve essere il placet della Lega, è la fine.
    Legittimo che ci provino, ma sarebbe la morte del Pdl. Ecco perché io non ci sto».

    Poi vola alto, e mette in riga la Spagna: «Chissà perché quando governa Berlusconi c'è sempre qualcuno, in Europa, che si sveglia ed è più intelligente degli altri e ci insegna a governare.
    Ma che si facciano i fatti loro gli spagnoli che hanno tante cose da imparare, come tutti gli europei saccenti».
    Altrimenti, capace di far tradurre il libro in spagnolo.

    Fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti | vai alla pagina
    Argomenti: attività politica, forza italia, questione settentrionale, territorio, regione veneto, lega, governatore | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 20 maggio 2008 da 31
    Treu (legge 30) e Costa di sinistra? E da quando?

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