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Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

[Pd] «La tecnologia aiuta la scienza E salva tante vite umane». - Intervista

  • (20 maggio 2008) - fonte: QN - Andrea Pancani - inserita il 20 maggio 2008 da 31

    Ignazio Marino non è un chirurgo qualsiasi: è tra i più noti trapiantologi del mondo, ha studiato e lavorato negli Stati Uniti dove, nel 1992, ha partecipato ai primi due trapianti di fegato da babuino ad uomo.
    Senatore del Pd, nella scorsa legislatura ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione Sanità del Senato collaborando attivamente con l’allora ministro Livia Turco.
    Genovese, classe ‘55, Marino è animato da una forte carica etica, è sorridente e gentile nei modi e la sua esperienza professionale ed umana è raccontata nell’intensissimo libro Credere e curare (uscito qualche anno fa da Einaudi).
    Con lui abbiamo parlato del rapporto tra innovazione e medicina.

    «L’innovazione sicuramente dà due cose: la prima è che ci aiuta a curare meglio i pazienti. Oggi si possono affrontare con successo delle malattie per le quali, venti anni fa, si poteva solo allargare le braccia.
    Basti pensare a come si affronta oggi un infarto cardiaco: in pochissimi minuti si può addirittura disostruire, riaprire il flusso nella coronaria che è stato chiuso.

    L’innovazione serve però anche per investire in risorse che poi, alla fine, portano a un risparmio di una macchina che è così costosa.
    Se noi, ad esempio, introduciamo in ospedale un’apparecchiatura che permette di confezionare la dose singola di un farmaco per un malato, alla fine dell’anno avremo, grazie a quell’investimento, un risparmio straordinario perché verranno sprecati pochi farmaci, anzi quasi nulla, e avremo una sicurezza perché sapremo con certezza che il paziente riceverà il farmaco nella dose e nella quantità giusta per la sua malattia».

    L’innovazione dunque aiuta la scienza, fa risparmiare risorse ma l’elemento umano quanto conta?
    «E’ importante che assieme all’innovazione si sviluppi anche l’idea di come utilizzare gli strumenti. Se oggi per fare una diagnosi di calcolosi della colicisti abbiamo la risonanza magnetica, la tac, l’ecografia, a seconda della condizione clinica del paziente dobbiamo decidere qual è il mezzo, lo strumento più idoneo.
    In alcuni casi le mani e lo stetoscopio possono comunque portare ad una diagnosi in tempi più rapidi e meno costosi di un apparecchio molto sofisticato».
    Fecondazione assistita, cellule staminali, testamento biologico: la ricerca suscita anche dubbi etici.
    Come mettere d’accordo scienza e convinzioni personali?
    «Il modernismo diventa una parola "amica" se si conciliano quelle che sono le scoperte tecnologiche, l’uso della tecnologia come per esempio nel settore del testamento biologico, dove l’uso di tecnologie molto sofisticate è molto appropriato quando serve a salvare una vita ma è assolutamente sconsiderato quanto serve soltanto a prolungare in maniera futile un’agonia».

    Fonte: QN - Andrea Pancani | vai alla pagina
    Argomenti: sanità, fecondazione assistita, innovazione, testamento biologico, ricerca scientifica, senatori | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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