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Dichiarazione di Giovanni ALEMANNO
Alla data della dichiarazione: Deputato - Sindaco Comune Roma (RM) (Partito: PdL) - Consigliere Consiglio Comunale Roma (RM) (Lista di elezione: PdL)
"Intitolare strade a Craxi, Almirante e Berlinguer"
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(26 maggio 2008) - fonte: La Stampa.it - inserita il 28 maggio 2008 da 31
La proposta del sindaco nella seduta del Consiglio comunale che rischia di terminare in rissa
A Roma è il giorno della prima seduta del Consiglio comunale da quando Alemanno è stato eletto sindaco.
Il primo cittadino di Roma ha lanciato la proposta di intitolare tre strade della capitale ai leader della prima Repubblica.
Secondo Alemanno Roma deve avere una via intitolata ad Giorgio Almirante ma anche ad Amintore Fanfani, Enrico Berlinguer e Bettino Craxi.
«Ha suscitato scalpore il fatto che si parlasse di dedicare una strada a Giorgio Almirante.
A Roma c’è una via dedicata a Lenin e penso sia doveroso dedicarne una ad Almirante, Berlinguer, Craxi e Fanfani», ha detto Alemanno.
«Bisogna dare un segnale chiaro ai cittadini - ha aggiunto il sindaco - e superare gli schemi della prima Repubblica».
E la prima seduta del consiglio comunale in aula Giulio Cesare rischia di finire in rissa.
A far scoppiare la scintilla la decisione del presidente Marco Pomarici di chiudere la seduta alle ore 14 come stabilito, nonostante il capogruppo del Pdl, Dario Rossin, avesse chiesto cinque minuti prima di prorogare la seduta di altre tre ore.
Dai banchi dell’opposizione si è scatenata la protesta. Fra i più vivaci Athos De Luca, del Partito democratico: «Buffoni, buffoni, buffoni», ha urlato all’indirizzo della maggioranza.
Parole seguite dal capogruppo del Pd, Umberto Marroni: «Quella di oggi è una pagina molto negativa per il consiglio comunale di Roma.
Al di là delle dichiarazioni fatte dal sindaco Alemanno sulla disponibilità al dialogo è stato impedito all’opposizione di parlare, cosa che non è mai avvenuta in consiglio comunale».
Secondo l’esponente del Pd «il presidente Pomarici ha commesso una grave irregolarità e scorrettezza perché aveva messo al voto il prolungamento del dibattito, come peraltro concordato con il capogruppo del Pdl.
Invece è stato chiuso in maniera del tutto autoritaria, facendo parlare solo il sindaco e non l’opposizione». Dopo la richiesta di Rossin del Pdl di prorogare i lavori per dare la possibilità a tutti di esprimere le proprie opinioni era stato Francesco Storace, de La Destra, ad esprimersi contro la proposta.
Al termine della seduta il presidente Pomarici e il capogruppo del Pdl si sono riuniti brevemente è hanno ricostruito così la vicenda.
«Alle ore 14.04 non abbiamo avuto più la facoltà di votare la proposta di proroga del dibattito.
Tale proroga andava votata prima della scadenza dell’orario della seduta convocata dalle 10 alle 14», ha detto ai cronisti Rossin. Per il presidente Pomarici «il discorso del sindaco non può essere interrotto e non si è potuto procedere a votazione.
Se lo avessimo fatto - ha concluso Pomarici - l’intera seduta poteva essere impugnata».
Fonte: La Stampa.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi