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Dichiarazione di Antonio POLITO


 

Già tornati alla prima Repubblica?

  • (28 maggio 2008) - fonte: Il Riformista - Antonio Polito - inserita il 28 maggio 2008 da 31

    Restaurare l’autorità dello Stato sul territorio. Questo era il compito che si era dato il governo Berlusconi, questo era ciò che gli chiedeva l’opinione pubblica e la stampa.
    Naturalmente, si intendeva restaurare l’autorità dello Stato nei confronti dei manifestanti, degli immigrati, dei teppisti e dei malviventi. Soprattutto a Napoli, dove c’è di tutto un po’.
    Più che giusto. Ma come si fa, se prima non si restaura l’autorità dello Stato di fronte ai cittadini onesti?
    Lo Stato che si presentava con la faccia della dottoressa Di Gennaro a trattare con i rivoltosi di Chiaiano, da ieri mattina è agli arresti domiciliari, insieme con l’ala marciante dell’operazione «Silvio Santo subito» che doveva ripulire la città a tempi record.

    Ora è difficile dire se è più paradossale che la magistratura, con tempismo eccezionale, mini l’autorità dello Stato proprio nel cuore di una drammatica emergenza; oppure che lo Stato si presenti con funzionari il cui volto è sfigurato dalle cicatrici di una battaglia che finora hanno perso, nel commissariato per i rifiuti di Napoli.
    Un commissario, Bassolino, rinviato a giudizio; un prefetto in carica, Pansa (uno dei migliori mai visti in azione a Napoli) mascariato da un avviso di garanzia; la vice dell’ex commissario e ora sottosegretario ad hoc Bertolaso agli arresti domiciliare, e Bertolaso medesimo intercettato mentre la invita a «sputtanare i tecnici del ministero dell’Ambient».
    Con tutto il rispetto, ma con che faccia questo Stato può imporsi sui cittadini riottosi? Con che credibilità può annunciare l’inizio di una nuova stagione, nella quale ognuno dovrebbe rispettare la legge, quando la legge è contro la legge, egli sceriffi finiscono davanti al giudice?

    Non per scetticismo congenito, ma perché consapevoli che la situazione ha ormai raggiunto il punto di non ritorno e non è risolvibile con miracoli, da qualche settimana mettiamo sull’avviso tutti gli ottimisti della luna di miele.
    Coloro che si aspettano un rapido e indolore ritorno all’ordine democratico dopo il disordine anarchico degli ultimi due anni.
    Finora abbiamo avuto più disordini che ordine.
    L’Italia reale sta messa peggio di come ci si immagini, ed è tutto da dimostrare che questo Stato, chiunque lo guidi, abbia la forza e la credibilità per raddrizzarla. Ieri, per sovrammercato, abbiamo assistito anche a un amarcord della violenza politica di strada alla Sapienza, dove giovani di estrema destra le hanno date di santa ragione a giovani di estrema sinistra.
    Rilanciamo dunque il nostro pessimistico appello: stiamo attenti. L’evocazione dell’uso della forza senza la capacità di restaurare l’ordine democratico può aprire la strada ad un abuso della forza, e non da parte di chi è legittimato a usarla, ma da parte di bande, gruppi, manifestanti e giustizieri fai da te.
    Fossimo nei panni del ministro Maroni e del sindaco Alemanno, saremmo molto preoccupati di quello che sta accadendo a Roma, dove la promessa di più sicurezza si sta troppo rapidamente rovesciando nel suo contrario.

    Infine, una parola sull’autorità dello Stato quando si presenta sotto forma di governo e parlamento.
    E veramente sorprendente che una maggioranza bulgara come quella del centrodestra, da tutti ritenuta garanzia di una legislatura fattiva e di un’azione efficace, si sia squagliata al primo caldo nel corso di una votazione neanche di poco conto, visto che vedeva già l’«opposizione diversa» di Veltroni ricorrere a un ostruzionismo alla Pajetta.
    E meno male che il presidente Fini ci aveva annunciato che il primo passo sarebbe stato far lavorare di più i deputati.
    Se questo è l’inizio, allora sono guai. Non vorremmo che, dopo tanto parlare di terza repubblica, nelle piazze e nel parlamento si sia già tornati addirittura alla prima.

    Fonte: Il Riformista - Antonio Polito | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, bassolino, democrazia, rifiuti campania, roma, governo prodi, Governo Berlusconi, legge | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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