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Dichiarazione di Luciano VIOLANTE
Almirante ebbe un grande ruolo, portò i fascisti nella democrazia. - Intervista
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(28 maggio 2008) - fonte: Corriere della Sera - Paola Di Caro - inserita il 28 maggio 2008 da 31
Oggi parteciperà alla cerimonia di presentazione dei discorsi parlamentari di Giorgio Almirante, ne ricorderà la figura storica e politica, e dunque non si può certo dire che Luciano Violante sia prevenuto verso un politico che «ebbe un ruolo importante nella storia di questo Paese, perché seppe condurre nell’alveo della democrazia quegli italiani che, dopo la caduta del fascismo e la sconfitta della Repubblica sociale, non si riconoscevano nella Repubblica italiana del ‘48».
E però, l’ex presidente della Camera non ha dubbi: «Bisogna riflettere con rispetto e con molta attenzione sulle parole di Pacifici».
Anche lei ritiene dunque come il presidente della comunità ebraica di Roma, che sarebbe sbagliato dedicare una strada della Capitale a Giorgio Almirante?
«Sì, accantonerei decisamente questo scambio reciproco di toponomastica che non serve a nulla e che, questo sì, mi ricorda gli anni del peggior consociativismo».
E’ un errore dedicare una strada a lui o anche ad altre figure di cui si è parlato come Berlinguer, Fanfani?
«E’ un errore mettersi a fare lo scambio di strade, questa a te, quest’altra a me, è un reciproco omaggiarsi sgradevole e che non lascia contento nessuno, perché ciascuno si terrà le proprie profonde obiezioni sulla necessità di dedicare una strada a questo o a quel personaggio. Prendiamoci un periodo sabbatico da certe iniziative...».
Non crede che per An ottenere un riconoscimento di questo tipo significherebbe l’ennesimo passo storico verso una completa legittimazione?
«No, credo invece che An non abbia bisogno di alcun tipo di ulteriore legittimazione: governa da tempo, ha il presidente della Camera, il sindaco di Roma, non ha bisogno di contentini o di compensazioni».
Ma lei ritiene che Almirante sia un personaggio che ancora oggi può spaccare la società italiana?
«Beh, è vero che fu redattore della rivista Difesa della razza, peraltro non l’unico tra quelli che poi furono politici italiani anche di spicco (Spadolini; ndr), come è vero che ebbe un ruolo, anche se non di primissimo piano, nella Repubblica sociale. Complessivamente, la sua storia di quegli anni merita senz’altro una pausa di riflessione».
E dunque qual è il giudizio complessivo che si potrebbe dare di Almirante oggi?
«Gran parte delle figure che hanno inciso di più nella storia del ‘900 italiano sono molto discusse, per questo non serve precipitarsi per ottenere riconoscimenti formali. Piuttosto servono letture politiche e analisi serie. E non c’è dubbio che Almirante, dopo gli anni del fascismo, ebbe un ruolo nel far evolvere compiutamente la nostra democrazia».
Fonte: Corriere della Sera - Paola Di Caro | vai alla pagina » Segnala errori / abusi