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Dichiarazione di Nicola LATORRE

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Attenti all’«uso» della religione. - Intervista

  • (30 maggio 2008) - fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli - inserita il 30 maggio 2008 da 31

    Attenzione all’«uso politico» della religione e della Chiesa: a lanciare quest’allarme è Nicola Latorre, dalemiano, vicecapogruppo del Pd al Senato.
    A creare delle «inquietudini» nell’esponente del Partito Democratico non è tanto l’apprezzamento che il Papa ha fatto del clima politico che si è creato dopo le elezioni vinte da Silvio Berlusconi, quanto il rischio che comportano i rapporti tra Chiesa e potere.
    Senatore, c’è chi dice che Benedetto XVI abbia fatto una sorta di «endorsement» nei confronti di questo governo.
    «Commetteremmo un grave errore leggendo il discorso del Pontefice in una chiave tutta politica. Non si può forzare il pensiero del Papa: sarebbe un errore».
    Ma non può negare che le sue parole suonano come un apprezzamento di Berlusconi.
    «Non si può derubricare il suo discorso a una dichiarazione di appoggio a questo governo.
    Sostanzialmente ha sottolineato l’importanza di questo clima politico «nuovo», «legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni».
    E’ una cosa auspicabile: il Pd, e non da oggi, si adopera perché il confronto politico sia sempre ispirato alla correttezza e alla serietà, il che non significa in alcun modo rinuncia a far valere le proprie ragioni o fare sconti alla maggioranza».
    Che succede, dopo le parole pronunciate dall’ex ministro degli Esteri a Marina di Camerota, i dalemiani hanno deciso di fare retromarcia?
    «No, ricordo solo che il Pontefice ha parlato della necessità di "una sana laicità", della lotta alla povertà e all’ingiustizia sociale, dell’immigrazione... Tutti temi su cui abbiamo delle convergenze. Anche se ci sono alcune divergenze».
    Quali?
    «In un passaggio del suo discorso il Pontefice sostiene che "occorre resistere a ogni tendenza a considerare la religione, e in particolare il cristianesimo, come un fatto soltanto privato".
    Questa frase ripropone la riflessione di D’Alema sul rapporto tra Chiesa e potere, che ha suscitato tanto scalpore.
    Se la Chiesa fa un uso politico della religione, se supporla l’ideologia dell’Occidente, rischia, come ha evidenziato D’Alema, di ridimensionare il discorso religioso».
    Insomma, secondo lei quelle parole fanno tornare alla mente il patto demoniaco della Chiesa con il potere evocato da D’Alema a Marina di Camerota.
    Patto demoniaco... non le sembra un’esagerazione?

    «Il rapporto tra religione e potere è ed è stato oggetto di discussione e di grandi inquietudini innanzitutto nel mondo cattolico: da monsignor Coda, presidente dei teologi italiani fino a don Giussani, che non era né un fiancheggiatore di Italianieuropei né un radicale laicista.
    Le cito un passo di un libro di don Giussani per essere ancora più chiaro: "Quello che abbiamo detto prima sul potere vale come un aspetto vertiginoso per l’autorità come potrebbe essere vissuta nella Chiesa.
    Se essa non è paterna, e quindi materna, può diventare sorgente di equivoco supremo, strumento subdolo e distruttivo in mano alla menzogna, a Satana padre della menzogna".
    E allora non capisco il perché di tante polemiche attorno a quella frase di D’Alema sul patto demoniaco.
    Non spaventa l’ortodossia ma l’uso politico dell’ortodossia».
    Ormai sono sempre più rari i politici del Pd che dicono qualcosa di laico.
    «I valori della laicità dello Stato sono un punto fondamentale.
    D’altra parte il Pd, che è impegnato a ridefinire l’impianto politico culturale riformista, dovrebbe farlo proprio nel quadro della laicità.
    E comunque il tema dei rapporti tra religione e politica, di questi tempi, non è più delegabile solo ai cattolici ma anche al pensiero laico».
    Nelle file Pd c’è molto imbarazzo su questi argomenti. C’è il timore di apparire come degli anticlericali.
    Timore che evidentemente D’Alema e voi dalemiani non avete.
    «Segnalare questo problema dell’uso politico della religione non significa assumere una posizione anticlericale».

    Fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli | vai alla pagina
    Argomenti: religione, Berlusconi, chiesa, papa, laicità, pd, potere, D'Alema | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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