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Dichiarazione di Rosy BINDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD)  - Vicepres. Camera  


 

Da Ratzinger nessuna investitura per il Cavaliere. - Intervista

  • (30 maggio 2008) - fonte: Il Messaggero - inserita il 30 maggio 2008 da 31

    «Il giudizio sereno e fiducioso del Papa sul nuovo clima politico mi ha fatto molto piacere. Non credo che le sue parole rappresentino un investimento o un’investitura pro-Berlusconi.
    E’ questa una lettura politicista che tradisce la profondità della riflessione del Santo Padre sull’emergenza educativa, sul Paese indebolito da povertà e sfiducia, sulla necessità di un nuovo slancio etico e civile.
    Spero che maggioranza e opposizione, nella netta distinzione dei ruoli, saremo capaci di meritarci tanta fiducia ...»
    Rosy Bindi, neo vicepresidente della Camera, respinge l’interpretazione del discorso del Papa più favorevole al nuovo governo.

    Però non si ricordano espressioni così affettuose quando al governo c’era Prodi.
    «Ho letto il discorso: se ci fosse una preferenza del Papa verso il governo Berlusconi. sarebbe ben mascherata. Benedetto XVI ha descritto un Paese in difficoltà.
    Che ha bisogno di aprire una nuova stagione.
    Se volessi, potrei provare anch’io a piegare le parole del Papa a mio favore, dicendo che è stato il Pd per primo ad uscire dalla logica delle contrapposizioni pregiudiziali. E in questi giorni, facendo lealmente la parte dell’opposizione, ha garantito libertà e legalità.
    Ma ci sarà occasione per fare questi discorsi...»
    Le elezioni hanno penalizzato a sinistra le componenti laiciste e radicali.
    Mentre il Pdl è più in sintonia con le battaglie della Chiesa sui temi eticamente sensibili.
    Non pesa questo nel discorso del Papa?
    «Se è vero che nel centrosinistra le componenti laiciste e radicali sono state ridimensionate, è anche vero che nel centrodestra le pulsioni estremiste sono aumentate.
    Basti pensare al peso accresciuto della Lega.
    Nell’intervento del Papa, come in quello del cardinal Bagnasco, non sono certo marginali temi come l’integrazione degli immigrati, la lotta alle povertà, la cultura dell’accoglienza».
    Comunque, ciò che il nuovo governo può fare sul sostegno alle scuole cattoliche e sul quoziente familiare è sicuramente più di quanto non ha fatto il vostro governo.
    «Berlusconi ha promesso il quoziente familiare. ma il ministro Giovanardi oggi (ieri, ndr) in aula si è ben guardato dal prendere impegni concreti.
    Quanto al sostegno delle scuole private, mi pare sinceramente un piccolo capitolo della riflessione di Benedetto XVI sull’emergenza educativa.
    Se il tema educativo, posto dal Papa giustamente al centro del messaggio, ha tutta questa importanza nella nostra società.
    La priorità del governo non può che essere il potenziamento della scuola pubblica e della sua missione.
    Nell’ambito di questo dovrà trovare posto il tema del pluralismo».
    Non teme che possa materializzarsi quella "tentazione demoniaca" del potere di cui ha parlato D’Alema?
    «Con il suo convegno D’Alema ha dimostrato lo spirito di ricerca con cui il Pd affronta il tema della nuova laicità.
    Secondo me l’errore di D’Alema è stato aver usato la parola "potere".
    Il rischio che vedo non è che la Chiesa cerchi uno scambio tra valori e leggi, ma che Berlusconi, non riuscendo a dare al Paese le risposte di cui ha bisogno, tenti soluzioni "gentiloniane", cioè piccoli patti Gentiloni».

    Fonte: Il Messaggero | vai alla pagina
    Argomenti: chiesa, papa, laicità, pd, D'Alema, Governo Berlusconi, lega | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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