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Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

«Stringere la mano? Tanto poi fanno affari con i peggiori dittatori» - Intervista

  • (03 giugno 2008) - fonte: Corriere della Sera - Fabrizio Roncone - inserita il 03 giugno 2008 da 31

    Marco Pannella, ha sentito cosa ripete Mahmoud Ahmadinejad?
    Sta arrivando a Roma, sta per prendere parte al vertice della Fao e ancora insiste, minaccia, ripete che «lo Stato di Israele, presto, verrà eliminato dalle carte geografiche».
    «Le sembra una novità?».
    Non è una novità, ma ciò che dice resta grave.
    «La cosa veramente grave è l'atteggiamento che si continua ad avere nei confronti dell'Iran e del suo leader: con atteggiamenti analoghi, nel secolo scorso, furono fecondati il nazismo e il comunismo ».
    Oggi comunque Ahmadinejad incontrerà altri capi di Stato e...
    «E lei si pone, sicuramente, un interrogativo vecchio, barboso, come sono i dubbi che abbiamo sul sesso degli angeli... sarà opportuno stringergli la mano, sì o no?».
    Sì o no? Lei che dice, Pannella?
    «Dico che, intanto, c'è un aspetto, come dire?, protocollare».
    Quindi formale.
    «E la forma, in ambito diplomatico, ha un suo peso.
    Perciò è chiaro che se ti ritrovi seduto a un tavolo dove siede pure il capo di uno Stato che tu, in qualche modo, non riconosci per gli atti che compie, coerenza vorrebbe che non ci fossero strette di mano. Però...».
    C'è un però.
    «C'è che la conferenza della Fao è anche e soprattutto un evento politico.
    E la politica vive di comunicazione, di simbologie precise.
    E perciò io non escludo che poi le strette di mano ci saranno.
    Saluteranno il leader iraniano e, scommetto, anche il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe».
    E comunque sarebbe facile non stringere la mano a Mugabe. Un po' più complicato è non stringerla...
    «Al rappresentante cinese? Certo, al rappresentante cinese, tanto per fare un esempio, sarebbe assai meno facile».
    Perché?
    «Perché, forza, diciamolo, scriviamolo con chiarezza che con certi Paesi, a volte, si fanno persino affari commerciali e quindi poi è un bel po' più difficile, mettersi lì, a fare improvvisamente la faccia dura e indignata».
    Le mani si stringono per calcolo, per pura convenienza politica ed economica.
    «Esatto. E sa qual è il problema di fondo? ».
    Qual è?
    «Sia l'Unione Europea che le Nazioni Unite fanno ormai sistematicamente finta di niente e chiudono tutti gli occhi possibili, e fingono di non sapere, di non vedere, di non sentire in quanti Paesi i diritti umani non vengono più rispettati».
    Parole gravi.
    «Non lo sanno all'Onu il genere di comportamento che il Vietnam ha rispetto alle minoranze religiose ed etniche?
    Oppure, prendiamo il Laos: è così faticoso riconoscere nel suo governo un regime di purissimo stampo comunista?
    E lasciamo stare Cuba, perché ci stiamo a ragionare da sessant'anni... Ma Chavez?
    Ce ne siamo accorti sì o no che quella del Venezuela non è più una dittatura isolata anche grazie a certe aperture fatte, concesse dal presidente brasiliano Lula, molto democratico e persino ex sindacalista?».
    Franco Venturini, sul «Corriere», ha sostenuto però che un «cambio di strategia è maturo» e, a tal proposito, ha portato l'esempio di Israele, «che esplora una tregua con Hamas attraverso la mediazione egiziana e tratta con la Siria grazie alla mediazione turca... ».
    «Guardi, le trattative ci sono sempre state. Anni fa criticai uno slancio ottimistico che Andreotti, da ministro degli Esteri, aveva avuto nei confronti della Siria.
    Mi replicarono sostenendo che lo stesso Israele, magari non attraverso i canali diplomatici ma per tramite di qualche generale, da tempo già trattava e che perciò...».
    Non pochi osservatori sostengono che Giulio Andreotti sia stato un grande ministro degli Esteri. È d'accordo?
    «Io dico che è stato il migliore. Non dimentico che, insieme al Craxi premier, si impegnò a fondo per dare all'Europa una forte identità politica, capace di incidere e di intervenire sulle grandi questioni che non riguardano solo il bacino del Mediterraneo, ma tutto il pianeta».

    Fonte: Corriere della Sera - Fabrizio Roncone | vai alla pagina
    Argomenti: politica estera, onu, europa, radicali, Fao, craxi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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