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Dichiarazione di Marco CAPPATO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Free software: Consiglio e Parlamento Europeo seguano la Commissione nell'utilizzo di formati aperti.

  • (06 giugno 2008) - fonte: Radicali.it - inserita il 06 giugno 2008 da 31

    Bruxelles, 6 giugno 2008 - Interrogazione di Marco Cappato.
    Rispondendo a un'interrogazione del radicale Marco Cappato che chiedeva conto alla Commissione europea delle politiche attualmente in corso per promuovere l'utilizzo di formati aperti, a partire dai computer delle stesse istituzioni europee, il Commissario Siim Kallas sostiene che la Commissione è “attualmente in grado di accettare e produrre documenti nel formato ISO 26300:2006 (altrimenti denominato e comunemente noto come formato ODF)".

    "La Commissione desidera essere in grado di accettare e produrre documenti conformi a diversi formati standardizzati (ad esempio i formati standard ISO PDF e ODF) e, se opportuno, anche ad alti formati largamente utilizzati (standard ISO o no) dai privati, dalle imprese e dalla pubblica amministrazione”.

    La Commissione dichiara inoltre di aver “già presentato ad altre istituzioni europee l'approccio tecnico utilizzato per accettare e produrre documenti nei formati ODF.
    Inoltre, nell'ambito del suo programma IDABC, la Commissione sta lavorando insieme ai rappresentanti degli Stati membri alla promozione e semplificazione degli Open Document Exchange Formats (ODEF).
    Per ulteriori informazioni si veda il sito:
    http://ec.europa.eu/idabc/en/document/3439/5585".
    A partire da questa risposta positiva, Cappato ha interrogato allo stesso riguardo il Consiglio e soprattutto il Parlamento europeo, che ad oggi non è in grado di ricevere documenti in formati diversi da quelli Windows.
    Chiede Cappato:
    "Considerato che l'attuale capacità dei servizi del Parlamento obbliga, di fatto, chi si vuole rapportare con esso al quasi esclusivo utilizzo di software proprietari e obbliga i deputati, nell'espletazione del proprio mandato, a ricorrere a tali formati, al Parlamento come nei propri uffici all'esterno dell'istituzione;
    considerato che nel regolamento non c'è -né vi può essere- nessun esplicito riferimento all'utilizzo di un formato piuttosto che di un altro;
    Si chiede di sapere quali misure immediate intende adottare il Parlamento affinché le infrastrutture informatiche di cui dispone siano pienamente conformi per poter ricevere e diffondere i documenti ISO 26300:2006?".
    Ad una prima lettera, inviata 2 mesi fa al Presidente del Parlamento Poettering, il questore responsabile per le infrastrutture informatiche, James Nicholson, aveva risposto che una configurazione prova basata su software libero è attualmente alla fase di sperimentazione seguendo un "procedimento prudente, che tiene conto del bisogno di continuità di servizio delle nostre infrastrutture e dei nostri ambienti informatici".

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: internet, parlamento europeo, radicali, software libero, software | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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