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Dichiarazione di Antonio POLITO


 

Il Pd è così liquido che il Cavaliere se lo beve.

  • (09 giugno 2008) - fonte: Il Riformista - Antonio Polito - inserita il 09 giugno 2008 da 31

    Credo che Leonardo Morlino, che l’ha scritto sul Riformista, abbia ragione: la terza via è morta. Aggiungo ahimè.
    Ma poiché bisogna sempre analizzare il mondo per quello che è, e non per come vorremmo che fosse, eccoci qui.
    L’uscita di scena dei Clinton in America, un anno dopo l’uscita di scena di Blair in Europa, impone una riflessione.

    Il successo della terza via, imitata con alterna fortuna in ogni parte del mondo, si fondava su un’altra magica teoria del tre: la triangolazione.
    Era la tattica con cui prima i New Democrat e poi i New Labour scardinarono dopo un lungo dominio la tradizionale «polarizzazione» della politica, inventata nel ‘68 dalla destra americana di Richard Nixon e Pat Buchanan.
    La polarizzazione divide le società in due: quella silenziosa, patriottica, religiosa, tradizionalista dei benpensanti; e quella casinista, amorale, disordinata, liberal delle elite.
    La prima è di destra, la seconda di sinistra.
    Siccome la prima è maggioranza ovunque, la destra vince.
    Questo era lo schema che uscì dai turbolenti ‘60 e raggiunse il suo apice nei reaganiani ‘80.
    La triangolazione di Clinton negava invece lo schema binario e diceva: c’è una destra reazionaria e conservatrice e c’è una sinistra casinista e liberal. Ma in mezzo c’è la vera maggioranza, classe media che lavora e produce, moderata sì, ma anche moderna.
    I New Democrat se la presero, e governarono per otto anni. Blair se la prese, e governò per dieci.

    La triangolazione scommetteva sull’ottimismo della classe media, che abbondava nei favolosi anni ‘90.
    L’esplosione della new economy e della globalizzazione regalarono all’America e alla sua consorella britannica un decennio di espansione senza precedenti, così forte da consentire anche un sostanziale effetto trickle down, il gocciolamento di una parte della ricchezza prodotta verso gli strati più deboli.
    Con questa ampia coalizione sociale in campo, destra e sinistra erano entrambe troppo vecchie e troppo classiste per impensierire il nuovo centro. Fu la terza via.

    Il problema è che oggi la festa è finita.
    La new economy c’è ancora ma sembra già old, e comunque non fa più miracoli.
    La globalizzazione non si fermerà, ma un miliardo di esseri umani entrati nel mondo della produzione e del consumo sono un formidabile rivale per il benessere delle classi medie europee.
    Dove c’era l’ottimismo, ora c’è il pessimismo.
    L’angoscia. La paura, per dirla col pamphlet di Tremonti.
    Si domanda un «mister middle class» in una vignetta dell’Economist, com’è che tutti i prezzi vanno su e solo il valore della mia casa va giù?
    La classe media è terrorizzata: dal ritorno dell’inflazione, il suo più terribile nemico, e dai tassi dei mutui.
    Sono stati questi incubi da anni ‘70 a risuscitare la polarizzazione: destra contro sinistra. Il new deal clintoniano e blariano è dunque in frantumi. Obama, un McGovern nero, batte la centrista Hillary.
    E la sinistra italiana non sa che pesci prendere.

    Con Veltroni, il Pd aveva fatto una classica scelta da terza via, dieci anni dopo Blair e sedici dopo Clinton. Meglio tardi che mai. Ma i tempi in politica contano.
    Tutta la sua campagna elettorale è stata improntata all’ottimismo, mentre il paese tremava.
    E stata giovanilista, mentre l’Italia è fatta di anziani con la ricrescita e il Viagra.
    Ha puntato al centro e non vi ha raccolto un voto.
    Dice oggi Tremonti: le nuove idee della sinistra non potranno che nascere a sinistra.
    Comincio a pensare che abbia ragione. Non sarà mai più la sinistra di un tempo, ma sinistra ha da essere, non imitazione tardiva e ingenua delle idee di destra. Sinistra riformista, ma pur sempre sinistra. Il guaio è che qui non se ne vede l’ombra.

    Io dico che le cose si stanno mettendo molto male.
    Un sondaggio valuta oggi il Pd intorno al 27%, con un massiccio travaso di consensi verso la destra di Di Pietro e la sinistra ultrà.
    Non mi meraviglia. Un partito della terza via è per definizione un partito liquido, perché deve consentire una leadership carismatica.
    Mentre la gente oggi non chiede immagine ma «patronage», che in inglese vuol dire sia «protezione» sia «clientela», e che noi chiameremmo «radicamento».
    Invece il Pd è diventato così liquido che Berlusconi se lo beve a colazione.
    Giuro che non avrei mai immaginato di vedere il leader dell’opposizione incontrare riservatamente un sottosegretario per parlare di Rai.
    La gente vede la consociazione e dimentica l’opposizione.
    Il governo-ombra non è cogestione, tè delle cinque con i ministri veri, trattative segrete.
    E’ prefigurazione dell’alternativa di governo. E’ sfida in Parlamento, mentre qui si rinvia persino l’insediamento della commissione di Vigilanza in attesa che i leader si mettano d’accordo sulla Rai.
    Il Pd è così liquido che in due giorni si sono riunite quattro diverse correnti di cattolici e a un anno dalle europee non sa ancora se sarà socialista o liberale a Strasburgo.
    Capi e capetti fingono furiose battaglie politiche per prendersi anche l’ultimo strapuntino, e una volta ottenutolo si fanno la corrente.
    Capirò Berlusconi, se qualche poltrona gliela regalerà anche lui.
    Al momento vive nel migliore dei mondi possibili.

    Fonte: Il Riformista - Antonio Polito | vai alla pagina
    Argomenti: sinistra, cattolici, pd, socialismo, Governo Berlusconi, governo ombra | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 09 giugno 2008 da 31
    Non credo affatto di decontestualizzare ciò che scrive Polito, se riporto queste tre frasi: "Il problema è che oggi la festa è finita." E poi: "La globalizzazione non si fermerà, ma un miliardo di esseri umani entrati nel mondo della produzione e del consumo sono un formidabile rivale per il benessere delle classi medie europee." E infine l'opinione, che non credo affatto azzardata: "Io dico che le cose si stanno mettendo molto male." - E' un'analisi sintetica, ma globale. Parole dure. Ma è comunque un sollievo leggere uno dei pochi politici che dice apertamente come stanno le cose, senza la solita, irritante, retorica zuccherosa.

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