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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

Berlusconi apre a Pechino: «I Giochi sono amicizia»

  • (12 giugno 2008) - fonte: Corriere della Sera - Giuliano Gallo - inserita il 12 giugno 2008 da 31

    «La partecipazione delle autorità italiane alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici non è ancora stata decisa, ma al momento non vede favorevole il governo italiano».
    Parola di Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri. «La partecipazione di una delegazione del governo italiano alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici non è affatto esclusa».
    Parola di Franco Frattini, ministro degli Esteri.
    «Ritengo che le Olimpiadi dovrebbero favorire l'amicizia e l'integrazione tra i popoli, e non dividere». Parola di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio.
    «Ritengo che l'assenza di rappresentanti istituzionali rappresenterebbe un messaggio utile, seppur minimo, al governo di Pechino».
    Parola di Giorgia Meloni, ministro per le Politiche Giovanili.

    E dunque? Ci sarà o no una delegazione ufficiale alla cerimonia di apertura dei Giochi, il prossimo 8 agosto? Chissà.
    «L'Italia si adeguerà agli orientamenti dell'Unione europea — dice il ministro Frattini — ma questi orientamenti ancora non ci sono».
    Difetto di comunicazione, incomprensione, differenze ideologiche, sta di fatto che per qualche ora ieri pomeriggio ministro e sottosegretario agli Esteri sembravano andare ognuno per conto proprio. Cosa che al ministro non è proprio piaciuta: «Non cercate divisioni che non ci sono», ha detto un po' seccamente ai cronisti, «Mantica ha letto un testo scritto, e lì si dice che ci atterremo alle decisioni dell'Unione».
    Salomonico, il premier qualche ora più tardi aveva cercato di lasciarsi aperta la porta per ogni soluzione, anche se la sua frase sembra far pendere la bilancia verso un sì.
    Il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi l'altro ieri era in visita a Roma. E aveva incontrato sia Berlusconi che Frattini, senza però che venisse toccato il delicatissimo argomento.
    Una cautela che il governo in carica ha comunque ereditato da quello che lo ha preceduto: anche Prodi era rimasto alla finestra, in attesa di un pronunciamento ufficiale dell'Unione Europea.
    Solo l'allora ministro dello Sport Giovanna Melandri aveva chiesto che a Pechino non andassero delegazioni ufficiali.
    «E l'attuale maggioranza aveva incalzato a lungo il governo Prodi nella scorsa legislatura — ricorda con robusta cattiveria Matteo Mecacci, radicale del Pd, membro della Commissione Esteri — denunciandone i supposti silenzi sul rispetto dei diritti umani in Cina».
    Mecacci, che aveva presentato un'interrogazione parlamentare sull'argomento, dalla quale era scaturita la risposta di Mantica, aveva molto gradito il «no» del sottosegretario: «Una posizione che andava apprezzata, perché in linea con l'orientamento dei maggiori leader europei, che non sono intenzionati ad "omaggiare" Pechino».
    Per lui dunque la smentita di Frattini «rappresenta una pericolosa marcia indietro».

    Fonte: Corriere della Sera - Giuliano Gallo | vai alla pagina
    Argomenti: governo prodi, Tibet, Governo Berlusconi, Olimpiadi, cina, unione europea | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 12 giugno 2008 da 31
    Prodi e Berlusconi. Entrambi alla finestra dell'Unione Europea per sapere cosa fare. Prodi e Berlusconi. Entrambi più volte i "premier" dell'Italia. Ci si chiede perchè l'Italia è ridotta così? Perchè troppi italiani li votano! E l'unica persona che in questo governo non ha avuto bisogno di copiare ha detto chiaramente:«Ritengo che l'assenza di rappresentanti istituzionali rappresenterebbe un messaggio utile, seppur minimo, al governo di Pechino». Giorgia Meloni, ministro alle Politiche giovanili. L'unica persona consapevole che, per difendere i Diritti Umani, non basta spedire un sms per poi non pensarci più.

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