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Dichiarazione di Giancarlo GALAN

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Veneto (Partito: FI)  - Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: FI) 


 

Valli da pesca: «I privati sono la salvezza»

  • (13 giugno 2008) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - inserita il 13 giugno 2008 da 31

    Proprietari condannati a risarcire lo Stato. Galan e il vicesindaco di Jesolo, Valerio Zoggia: «I privati sono la salvezza»

    «Le valli, con i loro casoni, i colori ed i lavorieri, con la loro cultura plurisecolare, peculiare ed autarchica non possono scomparire di colpo solo perché un organo della magistratura lo ritiene».
    Non si è fatta attendere la netta presa di posizione del presidente della Regione, Giancarlo Galan, in merito alla sentenza della Corte d'Appello che definisce demaniali queste aree della laguna.
    E alla luce anche di altre affermazioni di queste ultime ore pare proprio che la sentenza sia sicuramente destinata a far discutere.
    Anche perchè in ballo ci sono risarcimenti molto consistenti.

    «Le valli da pesca vanno conosciute e fatte conoscere e devono essere salvate - aggiunge il presidente del Veneto - nello spirito e nella forma in cui sono nate e per il ruolo che attualmente assolvono, se è vero, come è vero, che sono le attuali depositarie della maggior parte della biodiversità della nostra Laguna, biodiversità che si è conservata proprio grazie alla particolare forma di gestione.
    Penso con orrore al fatto che senza i "privati" le nostre valli da pesca scomparirebbero del tutto senza tener conto di questo: dove troverebbe lo Stato i soldi necessari alla gestione di un simile patrimonio dell'umanità?»

    Galan non è l'unico ad essere perplesso. Anche Valerio Zoggia, vicesindaco di Jesolo e zio dell'attuale presidente della Provincia, è rimasto sorpreso dalla sentenza della Corte d'Appello.
    La valle da pesca della famiglia Zoggia, a Jesolo, al momento non fa parte del primo gruppo indicato dalla Corte d'Appello, ma è chiaro che ora molti proprietari sono più che preoccupati.
    «Il rischio è che ora la valle da pesca perda valore - dice Valerio Zoggia - perchè in questo momento chi acquista potrebbe avere delle perplessità.
    Voglio ricordare che noi proprietari siamo impegnati quasi quotidianamente per la salvaguardia di queste zone della laguna.
    Siamo impegnati sia fisicamente che finanziariamente viste le spese costanti che sosteniamo.
    Oltre a questo dobbiamo pagare gli avvocati, e non sono cifre da poco, visto che il contenzioso dura da tanti, tanti anni.
    I nostri difensori per sostenere le loro tesi devono fare perizie, ricerche storiche che vanno indietro nei secoli.
    E poi non dimentichiamo che negli ultimi tempo lo Stato ha incassato tanti soldi.
    In molti casi i canoni demaniali sono simili a quelli delle spiagge ma li c'è un'attività vera e propria che non produce gli stessi introiti delle valli».
    Pur coinvolto nella vicenda per la proprietà della sua famiglia, il presidente di Ca'Corner, Davide Zoggia, ha invece deciso di non rilasciare dichiarazioni su una materia così delicata.
    Nel lungo elenco degli imprenditori che hanno proprietà nella laguna di Venezia figura anche Gloria Beggiato, nota albergatrice in città.
    Nel caso della famiglia Beggiato, ad esempio, non si tratta di vera e propria valle da pesca ma di una proprietà in laguna.
    «La nostra famiglia - ha spiegato Gloria Beggiato - una quarantina di anni fa ha acquistato un terreno, vicino ad una canale dalle parti di Saccagnana. Successivamente è stata realizzata un'abitazione con annesso terreno agricolo, ma non si tratta di una valle da pesca come quelle situate nelle immediate vicinanze.
    Su tutta questa vicenda abbiamo la documentazione, ma nel nostro caso non si tratta di una valle da pesca, non c'è alcuna attività sul nostro terreno».
    In ogni caso molti proprietari della valli da pesca non nascondono una certa apprensione e sperano che la Cassazione arrivi ad un pronunciamento che sia in qualche modo favorevole alla loro posizione.
    In ballo ci sono cifre consistenti che lo Stato potrebbe chiedere.
    Ma c'è anche il rischio che più qualche proprietario si trovi anche costretto ad abbandonare le valli da pesca della laguna.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre | vai alla pagina
    Argomenti: magistratura, ambiente, territorio, veneto, regione veneto, demanio, pesca, governatore | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (4)

  • Inserito il 25 giugno 2008 da 2838
    BASSO POLESINE Bellotti chiede al Governo che le zone di pesca pubbliche non siano sfruttate dai soliti furbi «Lugune demaniali, basta con i furti» Faccioli della Federcoopesca rincara: «I privati devono lasciare anche le aree vallive» Il problema della demanialità delle lagune è ormai cronico ma le recenti sentenze della Corte d'Appello di Venezia, che danno ragione allo Stato, fanno sperare per una "definitiva risoluzione" e un'auspicata serenità in un settore strategico del Delta del Po come la pesca, dove trovano occupazione oltre duemila addetti, prevalentemente riuniti nei consorzi cooperative pescatori di Scardovari e Rosolina. Luca Bellotti, componente della Commissione agricoltura della Camera, ha presentato a Montecitorio un'interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole e a quello dell'Economia sull'annosa questione della delimitazione delle aree demaniali, augurandosi che questo sia finalmente l'atto conclusivo di una vicenda di incertezza giuridica che ha portato danni incalcolabili. «È giunto il momento di dare una risposta seria e concreta ai pescatori che, nel Basso Polesine - afferma Bellotti - attendono da troppo tempo una soluzione alla questione della delimitazione delle aree demaniali. Nell'area del delta assistiamo all'appropriazione indebita di alcuni soggetti privati che, recintando zone lagunari, cercano di impossessarsi di territori che, secondo quanto recita l'art. 28 del Codice della navigazione, appartengono al Demanio, ossia allo Stato. Facendo ciò essi sottraggono aree che potrebbero essere utilizzate ai fini della molluschicoltura e della pesca. Non è tollerabile questo genere di sopraffazione che si opera secondo un diritto che non si capisce da dove scaturisca - continua il parlamentare - Non possiamo far finta di niente di fronte ai soliti furbi che, approfittando dell'assenza dello Stato, fanno ricadere sulle teste di tutti le proprie pretese egoistiche. E non si tratta di attendere sentenze di tribunali o giudizi di Ministeri: le risposte sono giunte chiarissime. Purtroppo devo lamentare un'insolita inefficienza degli uffici territoriali che non si sono adoperati per portarle a compimento. Ora spero che, con la risposta del ministro Luca Zaia - conclude Bellotti - vengano una parola chiarificatrice e il giusto stimolo alla Commissione delimitatrice a fare presto e bene. Questo furto a spese dei cittadini e dei pescatori non può e non deve essere perpetuato». Molto soddisfatto il vice presidente nazionale della federcoopesca, Alessandro Faccioli, il quale afferma: «Lagune demaniali? Si, ma anche le valli da pesca. Sono interessanti le nuove sentenze della Corte d'Appello di Venezia che danno ragione allo Stato, anche perchè dicono che altrettanti ambienti vallivi sono demaniali e che i privati che le occupano le devono rilasciare rifondendo il danno a favore del ministero dell'Economia e delle Finanze e dell'Agenzia del Demanio. Appare evidente che essendovi a Rovigo un'analoga situazione, anche le valli da pesca oltre ovviamente alle lagune debbono essere considerate demaniali. Non vi possono essere certezze in una provincia come quella di Venezia, mentre in quella di Rovigo il clima d'incertezza sulla titolarità di lagune e valli suscita negli operatori del settore uno stato di nervosismo e di incapacità programmatoria della propria attività, con rischi per l'occupazione e l'ordine pubblico. Apprezzabile quindi l'iniziativa dell'onorevole Luca Bellotti che tra l'altro chiede di conoscere lo stato dell'arte del procedimento di delimitazione delle lagune e della valli polesane, che doveva iniziare nella laguna di Caleri entro aprile del 2006 mentre, di fatto, è iniziato nel gennaio 2008. Nella laguna di Vallona, parimenti, il Consorzio di Bonifica che ha investito circa 17 miliardi delle vecchie lire per la vivificazione compresa la realizzazione del canale navigabile delimitato da briccole, chiedeva nel giugno del 1995, prima di iniziare tali lavori, la delimitazione della stessa, che non è mai iniziata, ma la laguna è stata recintata da privati precludendola agli usi pubblici del mare». Giannino Dian E L ON. CON LE LAGUNE LE DEFINISCE ZONA DI PESCA, MA SE TUTTI SVOLGONO ATTIVITA DI ACQUACOLTURA Sì LA MOLLUSCHICOLTURA NON E' ATTIVITA DI PESCA MA BENSI' ALLEVAMENTO RIENTRANTE NEL NOVELLATO ART. 2135 DEL C.C. COSI' COME MODIFICATO DAL DLGS 228/2001. E PER DI PIU DEFINISCONO I PROPRIETARI DEI "LADRI" FISTO CHE A GRANDI LETTERE STA SCRITTO IN QUESTO ARTICOLO "FURTI". MA QUALI FURTI.... SE LE PROPRIETA VALLIVE SONO STATE LEGALMENTE TRASCRITTE E PAGATE CON TANTO DI ATTO NOTARILE. AI POSTERI.....
  • Inserito il 24 giugno 2008 da 2838
    Come può un membro della commissione agricoltura al senato quale l'on. luca bellotti di rovigo (ex Onorevole di AN che per principi di partiro dovrebbe salvare la proprietà sacra e inviolabile - ha dichiarato oggi su il gazzettino di Rovigo - pag. Delta - che le valli da pesca e le lagune sono demaniali ai sensi dell'art. 28 del Codice della Navigazione, e non conosce ciò che il TAR Veneto ha sentenziato proprio con la scrivente ricorsa contro il Comune per un permesso a costruire, che si protrae da ben 5 anni, che le lagune non possono essere dichiarate demaniali, se prima la commissione delimitatrice non ha determinato la conterminazione come previsto dall'art. 32 del Codice della Navigazione, cioè delimitare la proprietà privata dal demanio. I proprietari vecchi o nuovi, hanno acquistato lagune e valli dalla amministrazione dello stato, moltissimi anni fa, i vari passaggi di proprietà sono avvenuti tramite notai, che comunque prima di rogitare hanno appurato che queste lagune o valli fossero legalmente accatastate. L'on. bellotti anch'egli proprietario terriero qualcuno domani dicesse che la sua proprietà è demanio, cosa farebbe??? Lo Stato Italiano se dovesse espropriare ???? è in grado di risarcire i proprietari? Mi auguro che qualcosa di nuovo avvenga. cordialità
  • Inserito il 24 giugno 2008 da 2838
    Come può un membro della commissione agricoltura al senato quale l'on. luca bellotti di rovigo (ex Onorevole di AN che per principi di partiro dovrebbe salvare la proprietà sacra e inviolabile - ha dichiarato oggi su il gazzettino di Rovigo - pag. Delta - che le valli da pesca e le lagune sono demaniali ai sensi dell'art. 28 del Codice della Navigazione, e non conosce ciò che il TAR Veneto ha sentenziato proprio con la scrivente ricorsa contro il Comune per un permesso a costruire, che si protrae da ben 5 anni, che le lagune non possono essere dichiarate demaniali, se prima la commissione delimitatrice non ha determinato la conterminazione come previsto dall'art. 32 del Codice della Navigazione, cioè delimitare la proprietà privata dal demanio. I proprietari vecchi o nuovi, hanno acquistato lagune e valli dalla amministrazione dello stato, moltissimi anni fa, i vari passaggi di proprietà sono avvenuti tramite notai, che comunque prima di rogitare hanno appurato che queste lagune o valli fossero legalmente accatastate. L'on. bellotti anch'egli proprietario terriero qualcuno domani dicesse che la sua proprietà è demanio, cosa farebbe??? Lo Stato Italiano se dovesse espropriare ???? è in grado di risarcire i proprietari? Mi auguro che qualcosa di nuovo avvenga. cordialità
  • Inserito il 13 giugno 2008 da 31
    Il contenzioso va ben oltre questo articolo del Gazzettino. E certe famiglie in questo nominate, lo sanno bene. Qualcuno ha pagato ben più che il costo degli avvocati. Altrimenti perchè sarebbe nato il contenzioso? Soldi. Sempre e solo tanti soldi. I privati salveranno le valli? Se lo Stato non fa nulla, non ci sono alternative. Ma quali e quanti privati? Non sempre gli stessi spero. E soprattutto, non sempre gli stessi agganciati ai soliti partiti. Una parola deve essere sovrana su bandi, gare, appalti e tutto ciò che ne consegue. TRASPARENZA. Vi sono associazioni che da anni cercano la possibilità di gestire una valle da pesca. Galan, da buon Governatore, deve vigilare perchè a tutti venga data l'opportunità di vivere queste meravigliose aree della laguna. E perchè l'ambiente non diventi un lusso per pochi.

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