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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

«Le Municipalità vanno ridotte»

  • (13 giugno 2008) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Pierluigi Tamburrini - inserita il 13 giugno 2008 da 31

    La Finanziaria taglia il decentramento. Turetta (Pd) contro l’idea del sindaco: «A questo punto dividiamo in due il Comune»


    «Ridurre il numero delle Municipalità tanto prima o poi lo farà il Governo portandole al massimo a tre o quattro» è una delle ricette del sindaco Massimo Cacciari per uscire dall'impasse in cui sono caduti gli organi di decentramento del Comune dopo la decisione della Finanziaria di tagliare le indennità ai delegati.
    Decisione che ha di fatto affidato al lavoro volontario i "governini" delle Municipalità, i cui componenti si devono accontentare del gettone di presenza da 36 euro lordi a seduta.
    Ma l'ipotesi di ridurre il numero di Municipalità trova, di fronte alla settima commissione di Ca' Farsetti, più critiche che sostegni.
    «Si è passati da numerosi Consigli di quartiere a sei Municipalità - sbotta Roberto Turetta (Pd) - Se anche sei è troppo, il prossimo passo è di fatto dividere in due il Comune».
    E alla fine è stato confermato il mandato al capo di gabinetto del sindaco Maurizio Calligaro per riformare lo statuto delle municipalità.
    Sulla base delle linee guida della riduzione del numero dei consiglieri di Municipalità e del trovare un modo per far avere comunque una indennità ai delegati.
    «È possibile concedere una indennità - ha spiegato Calligaro sul punto più urgente della crisi - ai delegati che non siano contemporaneamente consiglieri di municipalità».
    Per cui il delegato dovrebbe essere un esterno o dovrebbe dimettersi da consigliere al momento della nomina.
    Giocoforza ciò porterebbe a una distinzione tra il presidente della Municipalità, a cui andrebbe l'incarico di nominare i delegati, e il presidente del consiglio di Municipalità.
    Ricalcando in pratica lo schema istituzionale di un Comune.

    Ma l'importante è che si faccia presto. «Bisogna chiudere questa partita entro la fine dell'anno - sottolinea Enzo Castelli, presidente della Municipalità veneziana - perché il 2009 sarà un anno gremito di scadenze elettorali e si sa che sotto elezioni i consigli smettono di decidere davvero e fanno solo demagogia».
    Concetto ribadito più volte anche da Cacciari. «Non possiamo andare avanti in questa situazione - ha detto il sindaco - tanto vale tornare ai Consigli di quartiere se la Municipalità non ha di fatto capacità esecutiva».
    Mentre sulla riduzione del numero dei consiglieri sembra che siano un po' tutti d'accordo.
    «Serve una drastica riduzione del numero dei consiglieri - ha ribadito il sindaco - altrimenti in Municipalità si riprodurrebbero le stesse lungaggini del Consiglio comunale».
    Due le direttrici che potrebbero essere seguite. La prima riprende una vecchia proposta che prevede, oltre al presidente, 24 consiglieri per le Municipalità di Venezia e di Mestre, 20 per Marghera e Chirignago, 16 per il Lido e per Favaro.
    L'altra vorrebbe ricalcare le disposizioni sul numero di consiglieri dei Comuni di pari dimensioni.
    E quindi i consiglieri sarebbero 30 per le Municipalità maggiori, 22 per le intermedie e 18 per le più piccole.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Pierluigi Tamburrini | vai alla pagina
    Argomenti: finanziaria, finanziaria 2008, soldi pubblici, circoscrizioni, venezia, comune venezia mestre, amministrazione comunale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 13 giugno 2008 da 31
    Meschinità annunciata e ora pubblicata. Il problema è: "l'impasse in cui sono caduti gli organi di decentramento del Comune dopo la decisione della Finanziaria di tagliare le indennità ai delegati". Ovvero, finiti i soldi, è finito anche ogni pudore e ora nessuno parla più di morale, di etica e neppure di politica. Si illumina la verità. Si voleva solo il portafogli pieno. Per tagliare i costi della politica anche qui si è cominciato dal basso, dalle circoscrizioni o municipalità che dir si voglia. E' comunque l'ennesima dimostrazione che troppi, in Italia, pensano alla politica come il modo migliore per lavorare poco (o niente) e di far soldi. E se Enzo Castelli (presidente di circoscrizione in Venezia-centro storico) dice:"l'importante è che si faccia presto. «Bisogna chiudere questa partita entro la fine dell'anno.... perché il 2009 sarà un anno gremito di scadenze elettorali e si sa che sotto elezioni i consigli smettono di decidere davvero e fanno solo demagogia», allora vi posso assicurare che è proprio così, e per quel poco che questi consigli riescono a decidere, allora si ascolti Cacciari:"..tanto vale tornare ai Consigli di quartiere". Ricordando a tutti che vi sono parecchi lavori precari che non arrivano a 500 € al mese. Altro che 36 € lordi a seduta!! Ma non deve finire qui. Molti altri ancora devono andare a strofinare il naso sulle vetrine delle Agenzie di lavoro interinale, prima di avere una Politica snella e una Democrazia funzionante! C'è molto lavoro da fare...

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