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Dichiarazione di Felice CASSON

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Gruppo: PD)  - Senatore (Gruppo: PD) 


 

"Limitare i crimini “ammessi”? Assurdo, c’è qualcosa di sospetto"

  • (14 giugno 2008) - fonte: L'Unità, Partito Democratico - inserita il 15 giugno 2008 da 2761
    Intervista di Massimo Solani - L'Unità
    «Curioso che il ministro Alfano in questa fase auspichi collaborazione in sede parlamentare da parte dell’opposizione. Hanno approvato un disegno di legge in consiglio dei ministri e non ne hanno nemmeno reso noto il testo». È in imbarazzo il senatore, ed ex magistrato, Felice Casson. L’imbarazzo di chi vorrebbe poter discutere di un ddl che invece non ha ancora potuto leggere se non nelle anticipazioni di stampa e agenzia.
    Piuttosto strano che il testo sia ancora segreto...
    «Non si capisce il perché di tutto questo mistero. Alfano ha persino indetto una conferenza stampa. Questo mi fa pensare che all’interno della maggioranza ci siano ancora dei disaccordi».
    Quello che sappiamo dalle anticipazioni è che le intercettazioni saranno possibili solo per i reati con pena massima superiore ai dieci anni. Ci sarà poi una deroga per i reati di mafia, terrorismo e per lo stalking.
    «Bisognerà vedere il testo definitivo, da quello che si è saputo mi sembra ci sia ancora un po' di confusione nella individuazione delle fattispecie di reato».
    Se il testo sarà approvato in questa forma, in futuro la magistratura non potrà avvalersi di uno strumento fondamentale per combattere molti reati...
    «Non capisco questa protervia. Avevo accolto con favore l’apertura sui reati contro la pubblica amministrazione, ma che senso ha tenere il punto in maniera così rigida? È grave che non si voglia permettere alla magistratura di usare le intercettazioni per contrastare tutti quei reati previsti attualmente dal codice».
    Fa discutere anche il divieto di acquisire in un’altra inchiesta intercettazioni precedentemente disposte in un altro fascicolo...
    «Formulata in questo modo di cui sento parlare è una norma assolutamente sbagliata. Se, ad esempio, nel corso di una intercettazione disposta per altro reato una delle persone ascoltate fornisce notizie importanti per l’individuazione del responsabile di una concussione o una truffa ai danni di un ente pubblico, sarebbe assurdo non poterle utilizzare in un altro procedimento».
    Le sanzioni previste per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni saranno durissime.
    «Le proteste che stanno arrivando dalla stampa siano più che giustificate. E concordo con loro su un sospetto: ho la netta impressione che questo ddl non sia stato pensato per impedire l’uso strumentale e distorto delle intercettazioni. Dalle prime anticipazioni penso di poter dire che questa legge non contribuirà in nessun modo alla tutela della privacy. Sarà invece efficacissima nella limitazione del lavoro dei magistrati. Ma aspetto di vedere il testo nella sua versione definitiva per capire come funzioneranno il sistema dei controlli, l’archivio segreto e i metodi di vigilanza su polizia, magistratura e avvocati».
    Il Guardasigilli si augura collaborazione nel passaggio parlamentare.
    «Ha ragione, ma ci sono dei principi fondamentali da cui nessun dialogo può prescindere. L’uso delle intercettazioni non può essere limitato per combattere una lista ristretta di reati, è inconcepibile e non a nulla che vedere con il contrasto agli abusi. Piuttosto si intervenga concretamente per ridurre i costi come abbiamo cercato di fare nella scorsa legislatura e si imponga un sistema adeguato di controllo e verifica sull’attività di tutta la “filiera” che ruota attorno alle intercettazioni e che potrebbe in qualche modo contribuire alla fuga di notizie. I giornalisti stanno in fondo a questa catena, non possiamo scaricare su di loro tutta la colpa».

    Fonte: L'Unità, Partito Democratico | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, partito democratico, Casson Felice | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 15 giugno 2008 da 31
    "Piuttosto si intervenga concretamente per ridurre i costi..." Giusto sen. Casson. Ma tutti i costi o solo quelli che piacciono a lei? Perchè quando si è senatori ed anche consiglieri comunali, alla comunità si costa, soprattutto perchè non si può far politica in due posti contemporaneamente, a 600 km. di distanza l'uno dall'altro!

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