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Dichiarazione di Maurizio SACCONI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI)  -  Ministro  Lavoro Salute e Politiche sociali (Partito: PdL) 


 

«L'area no tax sarà estesa»

  • (15 giugno 2008) - fonte: Il Gazzettino - Giancarlo Pagan - inserita il 15 giugno 2008 da 31

    VENEZIA - «La situazione è complessa, noi dobbiamo mettere il sistema Paese nelle condizioni di competere liberando il lavoro e razionalizzando la spesa pubblica.
    Le difficoltà sono tutt'altro che congiunturali.
    L'Italia è intrappolata. Da una parte c'è l'inflazione, un fattore esterno, generato dal rincaro del petrolio e delle materie prime.
    Dall'altra c'è la nostra scarsa capacità di crescere». Per uscire dalla trappola - dice il ministro del Welfare Maurizio Sacconi - serve una «robusta politica fiscale».Con buona pace della Bce e degli appelli all'equilibrio di bilancio, qui non si tratta solo di riempire le fameliche casse dello Stato, ma di imprimere un'accelerazione all'economia italiana in stallo da oltre un decennio.«Nei prossimi giorni il Governo varerà una manovra economica che avrà una proiezione triennale».
    Punterà sulla liberalizzazione, a partire dai servizi, dalle utility e sulle privatizzazioni. Una di questa - insiste il ministro - sarà appunto la Fincantieri.
    Un capitolo particolare delle liberalizzazioni riguarda il mercato del lavoro.
    «Si tratta di ridare valore al lavoro, liberandolo dai tanti vincoli espressione di una fase ideologica della vita del Paese».

    Sacconi prospetta un doppio intervento.
    Da una parte la riforma della contrattazione, che comunque spetta alle parti sociali.
    Qui l'obiettivo è aumentare la fetta dello stipendio legata al merito, alla qualità.
    «Affidarsi unicamente ai contratti collettivi è stato un limite, perché hanno creato andamenti piatti delle retribuzioni».

    Bisogna invece puntare sulla contrattazione integrativa, «purché sia basata sul rapporto stretto tra l'impegno e i risultati che l'impresa registra».L'intesa la dovranno trovare industriali e sindacati.
    Ma lo Stato non si limiterà a fare da spettatore. Sul piatto della bilancia Sacconi mette un programma fiscale che prevede di detassare la parte della busta paga legata alla produttività, ovvero, premi, incentivi e straordinari.
    «Questa fetta del salario non deve essere soggetta ad imposte progressive, ma ad una tassazione secca, agevolata, definitiva, non superiore al 10\%.
    Per ora abbiamo fatto un esperimento sulla fascia di reddito più bassa.
    A novembre ci sarà la verifica dei risultati. L'obiettivo è di estenderlo a livelli di retribuzione più elevati».
    Al fronte interno, Sacconi affianca una strategia estera.
    «Ci adopereremo nelle sedi europee e mondiali per dare regole allo sviluppo globale. Alla conferenza internazionale del lavoro ho chiesto interventi per la salute e la sicurezza.
    La stessa liberalizzazione degli scambi commerciali deve collegarsi all'adozione di comportamenti garantisti in materia di sicurezza e trasparenti nell'attività finanziaria».

    Fonte: Il Gazzettino - Giancarlo Pagan | vai alla pagina
    Argomenti: welfare, lavoro, salari, contratti, mercato, finanza, fisco, ministro Politiche Sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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