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Carlo Azeglio CIAMPI in data 23 giugno 2008
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Marco PANNELLA in data 22 giugno 2008
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Valter VELTRONI in data 20 giugno 2008
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Romano PRODI in data 19 giugno 2008
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Matteo MECACCI in data 18 giugno 2008
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Romano PRODI in data 17 giugno 2008
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Emma BONINO in data 16 giugno 2008
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Franco Frattini in data 16 giugno 2008
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Rosy BINDI in data 15 giugno 2008
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Romano PRODI in data 15 giugno 2008
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Paolo GUZZANTI in data 03 giugno 2008
Dichiarazione di Romano PRODI
L'Europa deve andare avanti.
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(17 giugno 2008) - fonte: web site - Romano Prodi - inserita il 06 luglio 2008 da 2761
Non può l'1% dei cittadini bloccare il restante 99.
«Il discorso dell'unanimità non può reggere l'Europa. Non è possibile pensare che l'1% dei cittadini possa bloccare il progresso dell'altro 99%».
E’ ancora una volta Bologna, la sua città a fare da sfondo ad un intervento del Professore. Di ritorno da alcuni viaggi all’estero il Presidente parla in occasione della presentazione del libro “La mia visione dei fatti” , incentrato sulla sua esperienza come presidente della Commissione Europea che vide lo storico allargamento a est dell’Unione e la firma della Costituzione poi diventata Trattato di Lisbona nel 2007.
E proprio dopo il nuovo stop al processo di costruzione dell’Europa comune all’indomani della vittoria dei No al referendum irlandese che Prodi si sofferma a scandire il suo pensiero sul prossimo, incerto, futuro del vecchio continente.
«Bisogna che tutti gli altri Paesi ratifichino in fretta per dimostrare che l'Europa va avanti.
Bisogna ripensare complessivamente al rilancio della politica europea. E' un vero peccato che questo trattato che correggeva solo pochi aspetti dell'unanimità non possa andare avanti, perché era un passo nella direzione giusta». E allora senza lottare contro i mulini a vento secondo il Presidente ora, «Bisogna accettare che dei Paesi che vogliono fare di più lo possano fare, come e' successo per l'Euro. Con la regola che la porta deve essere sempre aperta per chi poi vuole entrare».
Quindi si passa al monito ben preciso: «L'Europa è sempre stata fatta di pazienza, ma siamo arrivati a una situazione in cui bisogna decidere: 'volete l'Europa o non la volete?'. Prima o poi questo dilemma salta fuori».
Secondo Prodi, la costituzione avrebbe dovuto contenere una clausola di ritiro, o comunque di 'partecipazione minore'. «Sia io che Giscard D'Estaing lo sostenevamo - ha detto - si doveva lavorare su questo, non lo si e' fatto: e' un problema che rimane sul tavolo».
Fonte: web site - Romano Prodi | vai alla pagina » Segnala errori / abusi