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Dichiarazione di Valter VELTRONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Altolà al premier: "Troppi strappi, così il dialogo salta".

  • (17 giugno 2008) - fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa - inserita il 17 giugno 2008 da 31

    Lo strappo, anzi la sequenza di strappi, la giudica «inaccettabile».
    Così, con quello che ha tutta l’aria di essere un ultimatum all’indirizzo del Cavaliere, Walter Veltroni lascia intendere che le porte del dialogo finora spalancate stanno per chiudersi.
    Ed è la svolta nei rapporti tra la schiacciante maggioranza e il Partito democratico, in un questa legislatura all’esordio.
    La notizia dell’emendamento «salva Berlusconi», sebbene non ufficiale, è ampiamente annunciata quando il segretario del Pd parla davanti all’inconsueto auditorio della Fondazione "Farefuturo"- presidente Gianfranco Fini, segretario Adolfo Urso - davanti al quale viene invitato a parlare di governo ombra.
    «In questi giorni si decide il futuro della legislatura - scandisce Veltroni - se il comportamento rimane quello delle ultime settimane, cioè una sequenza di incidenti, di strappi assolutamente eccessivi ed inaccettabili, il clima non potrà che cambiare».

    Anche perché «il dialogo non è qualcosa di appeso, ma che va sostanziato».
    Il leader Pd ammette di essere «molto sorpreso e colpito dalla protervia con cui, in un solo mese, alcune normette sono state introdotte di nascosto».

    Li elenca pure, quegli strappi: «Il decreto su Retequattro, le uscite della Lega sull’Europa, le intercettazioni e l’intenzione di inserire il lodo Schifani nel decreto sicurezza».
    Ultimo, di lì a qualche ore, l’emendamento «salva premier». Il segretario Pd si rivolge direttamente all’inquilino di Palazzo Chigi avvertendolo: «Attenzione, Sarkozy un anno fa sembrava invincibile. La cosa peggiore, per chi vince le elezioni, è pensare di avere in mano il Paese, perché le lune di miele in politica si interrompono bruscamente».
    Incalzato su più fronti - interni, in ultimo Parisi, ed esterni, con DiPietro - penalizzato anche dai sondaggi per la linea d’opposizione ritenuta «morbida», Veltroni prepara il cambio di strategia.
    Prende ancora qualche giorno di tempo, trarrà le fila all’Assemblea costituente del Pd in programma venerdì e sabato.
    Ma l’aria che tira ormai è chiara, «non mi pare ci sia tanta voglia di determinare un clima positivo, è un errore».
    I suoi percepiscono la svolta e sembrano condividere. «Ho visto un Veltroni più in carne ed ossa e meno in ombra, apprezzabile» commenta Marco Follini.
    E dopo le polemiche interne di questi giorni sulla presidenza del partito lasciata da Romano Prodi, il leader ha colto l’occasione anche per rilanciare l’auspicio che «restasse presidente del Pd», pur precisando che lui avrebbe rispettato «la sua decisione quale che sia».
    Ma la risposta dell’ ex premier è arrivata, puntuale, in serata, durante un dibattito a Bologna, a conferma del niet.
    Le dimissioni restano irrevocabili: «Veltroni me l’ha chiesto, ho molto ringraziato e ho ancora una volta declinato l’invito», ha chiuso il Professore.

    Fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, sicurezza, prodi, veltroni, pd, opposizione, Governo Berlusconi, Retequattro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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