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Dichiarazione di Donatella PORETTI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Alitalia: Gestire fallimento e liberare il mercato.

  • (19 giugno 2008) - fonte: radicali.it - inserita il 19 giugno 2008 da 31

    • Intervento in aula della Senatrice Donatella Poretti, Parlamentare Radicale - Partito Democratico su decreto-legge n. 80, recante misure urgenti sul servizio di trasporto aereo

    A distanza di pochi giorni quest'aula e' chiamata nuovamente ad esprimersi sul decreto Alitalia.
    L'ultimo decreto del Governo Prodi fatto su ordinazione e su misura per quello Berlusconi, si potrebbe dire piu' semplicemente che si tratta del primo provvedimento Berlusconi e il voto di oggi lo rende piu' chiaro.
    Il Partito Democratico che al Senato aveva votato a favore, oggi dopo l'apertura d'infrazione aperta dall'Unione Europea ha deciso di votare contro, la delegazione radicale non aveva partecipato a quel voto, e non lo fara' neppure in questa occasione.

    Era evidente allora, oggi e' solo scritto nero su bianco dall'Europa, che si trattava di un aiuto di Stato: nessun prestito ponte perche' non c'erano, e non ci sono, acquirenti, l'unico che c'era e' scappato a gambe levate; nessun prestito a condizioni di mercato, altrimenti vorrebbe dire che chiunque ha bisogno di fare un mutuo per comprare casa basta che si rivolga al Governo e questo gli fara' un decreto, a condizioni di mercato s'intende.
    Questa brutta pagina di un Governo che di liberale -per ora, mai disperare, non ha neppure l'odore, e' stata piu' semplicemente una mossa da campagna elettorale costata agli elettori-contribuenti italiani la bellezza di 300 milioni di euro, per ora.
    Denaro, tra l'altro, sottratto dal fondo della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica.
    La campagna elettorale e' terminata, e mentre oggi si legge del rigore che intendete portare avanti nel Dpef per pareggiare il bilancio, bene, paradossalmente votiamo un provvedimento che di rigore e di liberale non ha nulla.
    La campagna elettorale e' finita, solo questo spot e' costato agli italiani 300 milioni di euro, altro denaro occorrera' per pagare l'infrazione Ue, e ogni giorno la compagnia perde dai 2 ai 3 milioni di euro, per favore fermatevi e provate a pensare che la soluzione meno costosa in termini economici e di posti di lavoro sia di programmare il fallimento della compagnia, gestire questo fallimento e liberare il mercato, dando cosi' ad altre compagnie la possibilita' di affermarsi su rotte oggi monopolizzate da una azienda che in una economia di mercato avrebbe gia' portato i libri in tribunali da tempo!

    Fonte: radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, alitalia, UE, soldi pubblici, Governo Berlusconi, radicali al Parlamento, fallimento | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 04 settembre 2008 da 3184
    la Sabena era belga, non spagnola :informarsi, prima di scrivere a vanvera ! Anche la KLM ha rinunciato in parte alla "nazionalità" E l'Iberia ora è preda della B.A. Austrian Airline diventerà tedesca. Da noi (forse ha ragione Famiglia Cristiana, benchè non ne abbia titolo, la chiesa è stata sempre alleata dei vari fascismi) tira aria di nazionalismo carognesco.
  • Inserito il 19 giugno 2008 da 31
    Idee chiare dettate dalla realtà. E poi, in fin dei conti, non dimentichiamo che al colosso statunitense Pan-Am, pur rappresentando l'eccellenza delle linee aeree USA, quando i conti non quadrarono, non ci volle molto tempo per smobilitare la flotta. Diventò American Airlines, perchè anche gli americani ci tengono ai posti di lavoro. Un altro esempio. Sabena, compagnia spagnola in crisi. Crisi e cambiamento. E ora in Spagna, vola Iberia. Cosa si aspetta in Italia? I posti di lavoro verranno assorbiti da compagnie già operanti o sicuramenti nascenti, purchè Alitalia sgombri il campo. Anzi, le rotte.

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