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Dichiarazione di Barbara SALTAMARTINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

[An]“Tolleranza zero per i reati di pedofilia” - Intervista

  • (20 giugno 2008) - fonte: L'Opinione - Traiano Bertollini - inserita il 20 giugno 2008 da 31

    Tolleranza zero nei confronti di chi commette crimini legati alla pedofilia e alla pedopornografia.
    Ad invocarla è Barbara Saltamartini, responsabile del dipartimento Pari opportunità di An, che ha chiesto un intervento legislativo in grado di inasprire le pene, introducendo una fattispecie di reato specifica in materia di apologia ed istigazione alla pedofilia.

    Quali sono le priorità che intendete mettere in campo per contrastare i crimini a danno dei minori?
    Ho già detto e non mi stancherò mai di ripetere che contro la pedofilia la nostra parola d’ordine deve essere tolleranza zero.
    Forse non tutti ne sono pienamente consapevoli ma la pedofilia è un fenomeno che ci riguarda da vicino.
    Secondo i dati più recenti a nostra disposizione, il 92% dei minori sfruttati è di razza europea; il 61% dei clienti e dei consumatori della pedopornografia online è europeo; l’86% dei materiali pedofili rilevati in rete è allocato in territorio europeo.
    Come vede, l’Europa che – pur con difficoltà – si avvia verso la piena maturità politica e istituzionale, non è ancora in grado di porre un freno ad uno dei crimini più esecrabili che colpisce, depreda, violenta l’innocenza dei suoi stessi figli.
    Considerato il carattere “globale” del fenomeno, credo che l’unica arma davvero efficace possa essere la cooperazione, sia a livello internazionale che locale.
    In altre parole, è necessario cominciare ad unire le forze e coordinare gli interventi, creando una sinergia tra istituzioni, soggetti politici e associazioni per arrivare a soluzioni nuove ed efficaci.
    Per questo intendo chiedere l’immediata audizione di tutte le realtà associative, a partire dall’Associazione Meter di Don Fortunato di Noto, che da anni si occupano con impegno di questo dramma sociale.
    Infine, ritengo una priorità non più rinviabile l’istituzione di un Garante nazionale dell’Infanzia, una figura che esiste già in moltissimi stati europei, ma inspiegabilmente non ancora nel nostro Paese.
    Secondo le stime di Telefono Arcobaleno gli italiani sono il quinto maggior fruitore al mondo di pedopornografia online.
    Quali azioni di contrasto è possibile concertare con la polizia postale?

    Occorre riflettere attentamente sul ruolo di internet e sulla diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione. La produzione di materiali pedopornografici (filmati e fotografie) si è riattivata notevolmente e si è arricchita la metodologia di scambio online, con infiltrazioni sistematiche che vanno ben al di là della comunità pedofila propriamente detta e arrivano a contaminare spazi privati appartenenti ad aziende e istituzioni.
    Non possiamo certo permettere che la globalizzazione tecnologica diventi la cassa di risonanza di una lobby di criminali.
    La pedofilia, d’altra parte, non è riducibile tout court ad una questione penale. In molti casi si sta pericolosamente trasformando in un fatto culturale.
    Penso ad esempio alla formazione partitico-lobbistica olandese, “Naastenliefde, Vrijheid en Diversiteit”, Solidarietà, libertà e diversità.
    Questi signori nella loro piattaforma programmatica hanno proposto di abbassare a 12 anni l’età legale per avere rapporti sessuali e di legalizzare la pedopornografia.
    Di casi simili, purtroppo, se ne potrebbero citare tanti altri.
    Il problema che si pone, dunque, è quello di aiutare la rete a sviluppare robuste difese immunitarie, per così dire.
    Il decreto Gentiloni ha compiuto un primo passo in tal senso, con la previsione di una black list e l’onere, per gli internet provider, di oscurare i siti incriminati.
    Spazi web spesso effimeri, trasferiti periodicamente su server diversi per sfuggire ai blocchi. Ma le “fonti” che distribuiscono queste immagini criminali sono solo qualche migliaio.
    Ed è proprio concentrandosi su queste che possiamo sradicare il fenomeno dalla rete.
    Il prossimo 24 giugno si “celebra” il “boy Love Day”, la giornata dell’orgoglio pedofilo.
    Si fa un gran parlare di tolleranza zero su tanti fronti della criminalità; non potrebbe essere un segnale importante iniziare ad applicarla a partire proprio da chi compie dei crimini terribili nei confronti dei più indifesi?

    Mi trova perfettamente d’accordo. La Giornata dell’orgoglio pedofilo è un evento ignobile contro il quale dobbiamo mobilitarci tutti senza esitazioni.
    La proposta delle donne di An è che venga punita per legge la cosiddetta cultura pedofila e la sua devastante ideologia.
    Sarebbe un segnale molto importante e non solo sul piano simbolico.
    Sanzionando il Boy Love Day e ogni altra forma di apologia e istigazione alla pedofilia e pedopornografia con una fattispecie di reato specifica - che per ora manca nel nostro ordinamento – si otterrebbe l’obiettivo di anticipare la soglia di prevenzione prevista dal sistema penale.
    In questo modo sarebbe possibile colpire tutte quelle condotte che, a prescindere dalla commissione del reato, offendono non solo il sentimento collettivo di sicurezza ma anche quell’insieme di valori che costituiscono la base fondante della nostra società.

    Fonte: L'Opinione - Traiano Bertollini | vai alla pagina
    Argomenti: internet, pdl, pedofilia, alleanza nazionale, polizia postale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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