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Dichiarazione di Erminia MAZZONI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Benevento (Lista di elezione: UDC) 


 

[Udc] «Rilancio, ma senza coloro che hanno fallito» - Intervista

  • (23 giugno 2008) - fonte: Il Mattino - Chiara Graziani - inserita il 23 giugno 2008 da 31

    «Leggo che l’onorevole Di Pietro in Campania si sente totalmente libero di scegliere in materia di alleanze. Se l’Italia dei valori si sente libera, l’Udc lo è più di ogni altro, visto che, pagando prezzo, per prima ha iniziato a scomporre il quadro politico per crearne uno più efficace».
    Parla Erminia Mazzoni, due legislature alla Camera, poi la terza corsa elettorale con l’Udc uscita dalla Casa della libertà in nome della ricostruzione del centro.
    Una corsa finita fuori dal Parlamento, preclusa dallo sbarramento di legge all’otto per cento dei consensi alla lista. Esclusioni che non cancellano.
    Oggi Mazzoni partecipa al convegno «La politica smarrita». Vuole parlare, dice, di rifondazione della politica: che si fa attorno a «cose da fare e a persone credibili, anche di diversa estrazione culturale e politica».
    Mani libere in Campania, dice Antonio Di Pietro, Idv, ed annuncia liste-contenitore di professionalità ed esponenti della società civile per dare la scossa ad un sistema regionale afflitto da sprechi e nepotismo. Un segnale interessante?
    «Di Pietro fa dichiarazioni che corrispondono al mio sentire.
    Ma gli rimando indietro la lezione, per così dire.
    L’Udc ha intrapreso per prima la via della rottura dello schema politico. Lui no.
    Ha prima detto di voler correre da solo poi ha accettato l’alleanza con un Pd che poi mi pare disconosca al momento in cui rinnega tutto quello che in Campania si identifica con Bassolino».
    Mani libere anche voi, dunque. Per fare cosa?
    «Trovare un’unità attorno alle cose da fare e a persone che abbiano la credibilità per intraprenderle.
    Per riscrivere le regole della politica e riempire di contenuto parole come trasparenza, meritocrazia o concetti come selezione della classe dirigente.
    Il problema non è sostituirsi sic et simpliciter a chi ha fallito o varare l’ennesimo nuovo soggetto politico, in un panorama già frastagliatissimo».
    Qual è il problema?
    «Non è utile in questo momento continuare a dividersi fra fazioni rispetto alla emergenze campane.
    Occorre una sana autocritica generale, non c’è una classe dirigente formata oltre quella che ha fallito.
    Eppure il territorio ha un potenziale umano ricchissimo.
    Se noi immaginiamo di realizzare il cambiamento con i soliti selezionatori, complici di un sistema elettorale che ha esautorato i cittadini, non usciremo da quel declino della politica che in 15 anni ha cancellato i veri partiti».
    Pd e Pdl non sono partiti veri?
    «Il Pd è un partito spappolato, come dimostra l’assemblea di Roma, praticamente deserta.
    Privo di un’identità fin dal principio non uscirà dall’impasse.
    Il Pdl governa, e fa bene ad affrontare i problemi del Paese prioritariamente.
    Ma è un contenitore di famiglie, penso ai Giovanardi, ai Rotondi, ai Del Mese, sui quali sarà opportuno avviare una riflessione».

    Fonte: Il Mattino - Chiara Graziani | vai alla pagina
    Argomenti: di pietro, bassolino, udc, rifiuti campania, pdl, pd, regione Campania | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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