Ti trovi in Home  » Politici  » Giancarlo GALAN  » «La Lega cerca la crisi? Sono pronto»

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Giancarlo GALAN

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Veneto (Partito: FI)  - Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: FI) 


 

«La Lega cerca la crisi? Sono pronto»

  • (24 giugno 2008) - fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti - inserita il 25 giugno 2008 da 31

    Il progetto di un movimento autonomo e federato è contrastato dai vertici del Carroccio, ma il presidente della Regione gioca al rilancio

    Il Governatore a muso duro contro gli alleati: «Il Pdl nascerà in Veneto come dico io. O vogliono che faccia un partito scadente?»

    «Ma cosa vogliono questi della Lega? Vogliono una crisi? Amen, ci sono tante cose da fare nella vita». Tirato per i capelli, il Governatore reagisce con un calcio negli stinchi. Non gli va giù questo fuoco di sbarramento opposto dagli alleati leghisti alla sua idea di costruire un nuovo partito autonomo e autonomista in Veneto; non capisce e non si adegua all'ansia dei colonnelli locali di Bossi che vedono come il fumo negli occhi l'ipotesi di perdere il copyright del partito locale e puro, lontano da Roma (e magari un po' troppo vicino a Milano per i gusti di qualche malizioso oltranzista).
    Il segretario veneto della Lega, Gian Paolo Gobbo, ha ieri chiesto aiuto a Bossi per fermare i progetti di Galan.
    La risposta del senatùr forse non è stata quella attesa: «Ci ha detto che ci farà sapere cosa fare» ha spiegato il sindaco trevigiano. Il governatore, però, lo gela con una battuta che può essere letta come una minaccia, un avvertimento, un consiglio. O come una sfida. Ma il messaggio è comunque chiaro: lui va avanti per la sua strada, neanche gli alleati possono mettere becco nelle scelte e nella costruzione del Pdl in salsa veneta, e se non sarà così ogni opzione è possibile. Anche la fine di un matrimonio.
    Il Governatore però non ci sta a passare per il marito che lascia il nido: piuttosto punta il dito sulla moglie fedifraga convinta di un tradimento che invece non esiste. «Mi dispiace che la Lega interpreti in questo modo i progetti del Pdl in Veneto. Ma sarà lecito o no, a questo mondo, proporre una ricetta politica? Siccome il Pdl nascerà, e nascerà anche in Veneto, voglio che abbia forti caratteristiche venete. È forse un reato? Voglio che abbia una forte autonomia dal partito centrale. È forse un reato? Cosa gliene frega alla Lega?
    Nessuno cerca la lite: ma hanno frainteso le nostre intenzioni».
    Che - per intenderci - sono l'esatto contrario delle intenzioni del nuovo coordinatore nazionale di Forza Italia, Denis Verdini. Il quale sabato a Padova si è preso metaforicamente una secchiata d'acqua gelida da parte dei quadri veneti del partito, quando è arrivato a dire che «di autonomia non se ne parla», che «le primarie sono una farsa», che «il Pdl avrà un'unico impianto centrale».
    E Galan non si trattiene dal replicare a tono: «Sabato tra le altre cose Verdini ne ha detta una intollerabile: "Il congresso di Forza Italia a Verona non si può fare, e se lo fanno io non nomino il presidente del congresso e di conseguenza è tutto nullo".
    L'uso della forza, l'autoritarismo senza autorevolezza sono intollerabili. Nel mio partito (dice proprio così: il "mio" partito, ndr) questo non potrà succedere».

    Ma qual è l'interpretazione autentica del futuro Pdl?
    Quella raccolta da Galan venti giorni fa dopo un colloquio con Berlusconi ad Arcore nel quale aveva ricevuto il via libera per il Popolo Veneto delle Libertà federato nel Pdl nazionale, o quella "centralistica" del coordinatore Verdini?
    Il Governatore non ha dubbi: «Non credo di aver frainteso le indicazioni di Berlusconi: lo conosco da troppi anni. Verdini lo conosce da molto, molto meno. Il punto è che a Roma non capiscono, non c'è niente da fare. Almeno Cicchitto ha capito che c'è un problema: non ha azzeccato ancora la ricetta, ma almeno ha colto la questione».
    Verdini, invece... «Vedere il neocoordinatore nazionale che viene per la prima volta in Veneto e di fronte a 400 persone subisce un'accoglienza simile, non può lasciare indifferenti. E ho apprezzato il coraggio, non frequente, con il quale il coordinatore regionale Niccolò Ghedini si è visto costretto a riprendere il microfono per ribadire la volontà di autonomia dei veneti.
    È stato interrotto da un applauso di dieci minuti: avranno capito qualcosa, a Roma? Voglio sperare che il giorno dopo qualcuno abbia riferito a Berlusconi cosa è successo».

    Se ancora non fosse giunta voce dalle parti di Arcore, ci penserà comunque l'assemblea degli "autoconvocati" che il 14 luglio getteranno le basi del Partito Veneto delle Libertà. Galan giura di non sapere chi siano: «Non mi hanno contattato. Certo che di questi tempi vedere qualcuno che si autoconvoca il 14 luglio è entusiasmante, è una iniziativa che non può essere ignorata».
    In tal senso la reattività della Lega veneta è sicuramente maggiore di quella dei vertici nazionali di Forza Italia e di An: e infatti si è alzato un fuoco di sbarramento all'ipotesi di Partito Veneto, al quale Galan replica a sua volta con armi pesanti: «Una forza politica non può pretendere che un'altra che si sta organizzando e che sta cambiando la sua forma, lo faccia in modo scadente.
    Se permettono, cerco di fare un partito nel miglior modo possibile. Se gli dà fastidio, pazienza. Cosa vogliono, fare una crisi? Amen, ci sono tante cose da fare nella vita.
    Ma mi sembra davvero un metodo assurdo. È come se io, infastidito perché la Lega lavora bene e raccoglie più voti di me, dovessi chiamare Tosi e dirgli "o la smetti, o apro la crisi a Verona". Ma che ragionamenti sono?».

    Fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti | vai alla pagina
    Argomenti: pdl, veneto, regione veneto, Lega Nord, governatore, galan | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato