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Dichiarazione di Maurizio FERAUDO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Calabria (Lista di elezione: IdV) 


 

"Comunità Montane, occorre serietà"

  • (25 giugno 2008) - fonte: Nuova Sibaritide - quotidiano online della Sibaritide, del Pollino e della Valle Crati - inserita il 25 giugno 2008 da 1628
    Sulla questione delle Comunità montane occorre essere seri.
    La necessità di provvedere a riordinare la materia, per porre fine agli abusi che nel corso degli ultimi anni avevano, di fatto, snaturato questi Enti sovracomunali, era nelle cose, e la nostra Regione non doveva più sottrarsi a quello che - più che un obbligo di legge - appariva ormai come una necessità legata al buon senso.
    Vorrei ricordare - in limine - come solo il sottoscritto, nella sua qualità di capogruppo di Italia dei valori in Consiglio regionale, abbia votato contro uno scellerato provvedimento che, solo alcuni mesi addietro, ha inserito nelle Comunità Montane Comuni che con la montagna non avevano e non hanno assolutamente nulla da che spartire. Una cosa è certa: gli sprechi devono essere aboliti.
    Le Comunità Montane o tornano ad avere un senso ed un ruolo, sia dal punto di vista amministrativo che da quello concretamente operativo (e per questo devono ridimensionarsi significativamente), oppure non ha proprio senso che continuino ad esistere. Posso capire - in via del tutto eccezionale, e considerata la peculiarità del territorio calabrese - che qualche comunità montana possa avere anche una parte del suo territorio verso il mare ma, appunto, deve trattarsi di una evidente eccezione.
    La proposta di riordino delle Comunità Montane partorita dalla Giunta regionale che riduce il numero di questi enti da 27 a 17 ci ha visto sin dal primo momento favorevoli ritenendola un buon punto di partenza per una riforma vera. Ci saremmo aspettati però, subito dopo, una seria presa di posizione da tutte le forze politiche presenti in Consiglio, che avrebbero dovuto affrettarsi a riscrivere il perimetro delle comunità, riducendolo sensibilmente ed escludendo tutte quelle parti di territorio che la logica impone di escludere.
    Ci capita invece di assistere – quotidianamente - ad una sorta di processione di amministratori locali che tentano disperatamente di far includere il loro Comune nella Comunità montane. Tutto questo non è tollerabile.
    Così come non è tollerabile - ed ho presentato un emendamento al progetto di legge in questa direzione – che a rappresentare i Comuni superiori a 3.000 abitanti siano ancora tre consiglieri. Ho proposto, e mi sembra una misura decisamente ragionevole, che a rappresentare ciascun Comune nelle Comunità Montane sia soltanto il Sindaco o un suo delegato. È ora di finirla di utilizzare la rappresentanza negli Enti pubblici come merce di scambio politico!
    La Calabria è a un bivio: si profila all'orizzonte una feroce stretta della spesa pubblica ed una fortissima riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali. Ridurre le spese è una necessità ad un tempo morale ed economicaDi questo Italia dei valori è così convinta da farne la sua principale battaglia in Consiglio regionale. Sosterremo che, se si vuole realmente privilegiare la difesa e lo sviluppo dei Comuni montani, le soglie di altitudine così come previste nella proposta di legge in discussione debbano essere innalzate per escludere, con una politica di rigore, quei Comuni non montani, che oggi possono ricorrere ad altri strumenti associativi. Non vorrei che questa del riordino delle Comunità Montane diventi per la Calabria un’altra opportunità sprecata.

    Fonte: Nuova Sibaritide - quotidiano online della Sibaritide, del Pollino e della Valle Crati | vai alla pagina
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