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Dichiarazione di Enrico MINGARDI

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Venezia (VE)


 

«Abbiamo i soldi per interrare la Tangenziale»

  • (01 luglio 2008) - fonte: Il Gazzettino - Maurizio Dianese - inserita il 01 luglio 2008 da 31

    L’assessore Enrico Mingardi vuole utilizzare i quattrini dell’Euro-vignette per "far sparire" la strada
    «Non riesco a pensare alla Mestre del futuro finché c'è la tangenziale che spacca la città in due.
    E' arrivato il momento di progettare la sutura di questa grande ferita. Non dico che lo facciamo domani mattina, dico che bisogna andare oltre l'idea ed iniziare a progettare. E siccome non vedo alternativa alla tangenziale non ci resta che farla sparire alla vista e cioè interrarla. I costi? Esorbitanti, ma non ci penso. L'importante è che ci siano. So che saranno soldi ben spesi perchè consentiranno a Mestre di fare il grande salto».
    Così l'assessore alla Mobilità Enrico Mingardi è deciso ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione - a cominciare dall'Euro-vignette, che è una sorta di ticket per l'ambiente - per finanziare il progetto dei progetti e cioè l'interramento della tangenziale di Mestre, quei 26 chilometri che hanno tagliato di netto Mestre. «Il Passante ci offre l'occasione di ripensare alla tangenziale come ad una strada cittadina perchè porterà via quel 45 per cento di carico pesante che pesa moltissimo sulla nostra città - dice Mingardi - Ma più di tanto non credo al fatto che si possa far diventare una strada a quattro corsie - adesso sono addirittura 6 - un boulevard cittadino. E' un sogno e come tale mi piace, ma siccome sono concreto, non sogno, progetto l'interramento. Con la tangenziale che resta una strada di una certa dimensione, ma cittadina. Che porta fuori, sul Passante il traffico autostradale e viene utilizzata soprattutto dai mestrini per evitare di passare per il centro. Dunque una tangenziale vera, con tutti i collegamenti e le uscite verso Mestre. Voglio dire più svincoli, più agganci con la viabilità ordinaria».

    Ma i soldi per l'interramento sono una bella pacca di quattrini.
    Se il Passante costa con annessi e connessi circa 1 miliardo di euro ed è lungo 32 chilometri, la tangenziale è 26 chilometri, ma in questo caso si interviene in un tessuto urbano e, dunque, gli interventi sono più delicati e più costosi.
    «L'Europa ci mette finalmente nelle condizioni di applicare le tariffe per l'ambiente - sottolinea Mingardi - Alle strade più trafficate e quindi inquinate e inquinanti infatti noi possiamo applicare un ticket, l'Euro-vignette, per finanziare interventi di tutela della salute e dell'ambiente in cui viviamo. Vuol dire recuperare soldi, che devono restare qui, in zona, questo è il federalismo fiscale.
    Io penso che per la tangenziale dobbiamo pensare esattamente a questo e cioè all'applicazione dell'Euro-vignette, anche per evitare che un camionista, a pari costo di pedaggio scelga la tangenziale invece che prendere il Passante, che è più lungo di circa 6 chilometri. Con i tempi che corrono non mi stupirei che per risparmiare una goccia di gasolio i camionisti scegliessero la tangenziale. Se costa uguale. E, dunque, metteremo un ticket per i camion sui 2-3 euro. Ma anche per le auto. Basso, nell'ordine dei 10-20 centesimi, ma ci sarà. Ovviamente si applicherà solo al traffico di attraversamento e non ai residenti. Voglio dire che faremo le barriere telematiche ai due estremi e non a metà tangenziale».

    Nonostante il ticket il rischio è sempre che la tangenziale si svuoti per un po' e poi si riempia di nuovo. Del resto i dati di crescita del traffico sono preoccupanti visto che si parla del 4-5 per cento in più ogni anno.

    «Ecco perchè voglio l'Euro-vignette - replica Mingardi - Anche per governare i flussi. E se non inseguo il sogno pur bellissimo della tangenziale che diventa un viale alberato, è perchè penso che sia pura fantasia. Preferisco pensare a metterla in tunnel in alcuni punti, quelli più vicini alle case, farla correre in trincea in altri punti e lasciare i tratti che sono in campagna così come sono adesso. Stiamo valutando le tariffe e stiamo valutando anche le possibili entrate. Si va da un minimo di 9 milioni di euro ad un massimo di 16 milioni di euro all'anno. Sono quattrini che voglio investire nell'interramento della tangenziale. Tutta la politica che facciamo sulla mobilità a Mestre non ha senso se non mettiamo questo come obiettivo finale».
    Ma le piste ciclabili, le zone a traffico limitato, il centro che si chiude, i parcheggi?
    «Non sto dicendo che non si fanno queste cose. Sto dicendo che la ferita delle ferite, quella che mette la cancrena a Mestre è la tangenziale. Certo che facciamo le piste ciclabili, certo che chiuderemo sempre più il centro e che ci saranno sempre più zone solo per residenti e per biciclette e pedoni. Ma per costruire quella new city che è nei sogni di questa amministrazione e in primis di Massimo Cacciari, bisogna che noi suturiamo la ferita della tangenziale. E siccome grazie ai ticket abbiamo i soldi, credo che quello sia il miglior investimento. Pensate che cosa vuol dire avere al posto della tangenziale un bel prato».
    Ma pensate proprio a questo?
    «Progetti ce ne sono. Anche i giovani architetti hanno messo mano ad idee interessanti. E poi non è un intervento che fa il Comune, qui ci vuole il concorso di Provincia, Regione ed Anas. So che troverò le porte aperte ovunque su un progetto del genere, che potrebbe diventare un progetto pilota. Mi piacerebbe recuperare spazio per la città, certo. Strada sotto e giardino sopra. Ma non lo dico tanto per gli spazi verdi che pure sono importanti, lo dico per la strada, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista pratico, funzionale. La tangenziale serve alla Mestre del futuro. Solo che la nascondiamo sotto terra».

    Fonte: Il Gazzettino - Maurizio Dianese | vai alla pagina
    Argomenti: ambiente, urbanistica, Comune, comune venezia mestre, Regione, provincia, autostrade, tangenziale, tunnel | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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