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Dichiarazione di Vittoria FRANCO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Allarme Ocse : più disoccupati e salari bassi.

  • (02 luglio 2008) - fonte: Sito web del Partito Democratico - inserita il 02 luglio 2008 da 2761

    Allarme per il mondo del lavoro: il numero dei disoccupati è destinato a crescere già da quest’anno con un balzo di circa tre milioni in due anni .A rivelarlo è l’Ocse, l’organizzazione internazionale con sede a Parigi per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa i Paesi più industrializzati del mondo , nel suo rapporto annuale sul mercato del lavoro. Previsioni nere che riguardano anche l’Italia, e che vedrà penalizzati in questo senso i giovani, le donne e i lavoratori stranieri.

    Dopo un 2007 in cui la disoccupazione era calata ai minimi da oltre 25 anni, ora l'Ocse prevede che sulla media degli stati membri si assista a un peggioramento sia sul 2008 che nel prossimo anno. La creazione di nuovi posti di lavoro accuserà un notevole rallentamento in tutta Europa con particolare ripercussioni anche in Italia.
    Nei paesi dell’area Ocse nel 2008 il numero dei disoccupati salirà a un totale di 33 milioni mentre nel 2009 diventeranno 35 milioni e il tasso di disoccupazione tornerà a superare il 6 per cento.. "La tendenza al ribasso della disoccupazione a cui si è assistito in questi ultimi anni dovrebbe invertirsi nel 2008 - si legge nel rapporto - il numero di disoccupati dell'intera area Ocse aumenterà di un milione di unità nel 2008, e di quasi due milioni nel 2009". Per quest'anno l'Ocse prevede un tasso di disoccupazione medio nell'area del 5,7%, dal 5,6% del 2007, e nel 2009 salirà al 6%.
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    In Italia la disoccupazione è calata ai minimi dal 1981, al 6,1% a fine 2007, ma anche così il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è di appena il 59%, "tra i più bassi dell'Ocse", e mentre la disoccupazione giovanile "resta un problema", stanno contemporaneamente "crescendo i casi di disturbi mentali legati al lavoro"; così come resta un problema la bassa partecipazione delle donne, solo al 46%.
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    L'organizzazione parigina pur rilevando "considerevoli miglioramenti" per l'Italia sui livelli di disoccupazione dal 1998 ad oggi, fa sapere che il rallentamento della crescita previsto per il futuro minaccia i risultati raggiunti: oggi la disoccupazione in Italia è di un intero punto inferiore alla media di Eurolandia, e di solo mezzo punto superiore alla media dell'Ocse. "Ma ora ci sono rischi di frenata della crescita economica - avverte l'Ocse - con potenziali effetti negativi sul mercato del lavoro".
    L'Ocse segnala l'alto tasso di disoccupazione, e in particolare la forte disoccupazione femminile, e un difficile accesso al lavoro per i giovani. La disoccupazione italiana, dopo essere diminuita dal 6,8% del 2006 al 6,1% dello scorso anno, è stimata in aumento al 6,2% quest'anno e al 6,5% nel 2009, contro una media per gli altri Paesi industrializzati del 5,7% quest'anno e del 6% il prossimo. Ma solo il 46,6% delle donne risulta al lavoro, lontano dal 57,4% che costituisce la media dei Paesi Ocse e dal 59,1% dalla Ue-15: solo Turchia, Messico, Grecia e Sud Corea fanno peggio.

    Inoltre il rapporto sottolinea come le donne in Italia hanno una minore probabilità di trovare un impiego buono e ben pagato rispetto agli uomini: nella fascia tra i 25 e i 54 anni le italiane con un impiego a tempo pieno guadagnano in media il 18% meno degli uomini per ora lavorata (il 22% in meno nel caso delle donne con un diploma universitario).

    "I dati diffusi oggi dall'Ocse confermano quello che purtroppo già in parte sapevamo - sottolinea Vittoria Franco, ministro delle Pari Opportunità del Governo ombra del PD - E cioè che in Italia le retribuzioni delle donne sono inferiori a quelle degli uomini, che una donna su 5 è costretta a lasciare il lavoro dopo il primo figlio, che la maternità è ancora un ostacolo". La Franco osserva che "l'alto tasso di disoccupazione femminile è uno degli elementi che determina l'arretratezza sociale e culturale del nostro Paese". Una situazione che rischia di peggiorare considerando anche "che il governo Berlusconi non sta facendo niente per le donne". Nessuno dei provvedimenti della manovra finanziaria - fa notare il ministro ombra - contiene una sola misura per l'occupazione femminile".

    Quadro nero anche per i salari, che in Italia sono inferiori di quasi il 20% alla media Ocse, ma se si guarda il potere d'acquisto il divario sale al 22%.
    L’allarme dell’Ocse si associa dunque a quello lanciato proprio in questi giorni dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che denunciava la perdita del potere d’acquisto degli italiani.
    Il rapporto poi smentisce un altro luogo comune, cioè che gli italiani lavorano poco. Al contrario nel 2007 in Italia si è lavorato in media 1.824 ore, dieci in più dell'anno prima e trenta in più della media Ocse. Il salario medio lordo annuo in Italia nel 2006 è stato pari a 31.995 dollari, inferiore del 19,5% rispetto ai 39.743 dollari che costituiscono la media Ocse, ma sotto anche la media dell'Europa (37.516 dollari), della Ue-15 (38.759) e anche della Ue-19 (36.706). Se poi si considera il livello dei salari in termini di potere di acquisto, il dato italiano scende a 29.844 dollari, -22% rispetto ai 38.252 dollari della media Ocse e 34.322 della medie europea.


    Fonte: Sito web del Partito Democratico | vai alla pagina
    Argomenti: disoccupazione, Salari e stipendi, Draghi Mario, OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, potere d'acquisto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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