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Dichiarazione di Livia TURCO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Inaccettabile una politica condizionata dai ricatti al premier» - Intervista

  • (04 luglio 2008) - fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo - inserita il 04 luglio 2008 da 31

    «Che l’agenda politica del nostro Paese debba essere sotto il ricatto della vita privata del premier lo trovo inaccettabile ma...».
    Ma?
    «È inaudito anche che si parli di emergenza-intercettazioni solo per far passare il decreto legge». Livia Turco, ex ministro della Sanità e oggi deputato Pd, attacca il governo e la sua politica legislativa a colpi di dl ma, su presunti brogliacci ”privati” del Cavaliere che starebbero per essere pubblicati, avverte: «È un’anomalia che rischia di fare il gioco del premier a danno dei cittadini».
    Eppure sembra che una stretta alle intercettazioni sia una priorità del Paese.
    «Guardi parlare di emergenza oltre ad essere inaudito denota anche una mancanza di rispetto nei confronti degli italiani. Una qualsiasi persona normale si accorge che i rovelli dei cittadini sono altri: redditi, pensioni e aumento del costo della vita. Non si azzardino, quindi, a parlare di decreto per le intercettazioni».
    Sono già diversi i decreti tanto che Veltroni e Casini lamentano un esproprio delle funzioni parlamentari.
    «Lo osservo seguendo i lavori della commissione Affari sociali di cui sono capogruppo per il mio partito. I cittadini devono sapere che il Parlamento è svuotato delle sue funzioni. Non ci sono precedenti nella storia del nostro Paese: c’è un’aula che legifera in via urgente materie come la sicurezza, che stravolge il nostro ordinamento in materia di giustizia, e sviluppo economico. E noi non abbiamo nemmeno il tempo di conoscere i provvedimenti. È inaccettabile: il Parlamento è un votificio, ingolfato di decreti, dove si è chiamati solo per ratificare senza discuterne. E quindi non inventiamoci un’emergenza per un altro dl».
    E se, invece, si riparte dal ddl Mastella, come molti nel suo partito auspicano, può ripartire un dialogo?
    «Certamente, se ne potrebbe discutere. Su quel disegno c’era anche un’intesa con l’attuale maggioranza perché in quel testo si prevedeva una regolamentazione equa: tutela assoluta della privacy ma non a discapito delle indagini».
    Quindi c’è stato un eccesso sulle intercettazioni?
    «Il guardonismo, lo spiare nel buco della serratura ad un certo punto ha preso il sopravvento su tutto senza tutelare le persone. Abbiamo assistito un uso improprio delle intercettazioni e la materia deve essere affrontata ma con un dialogo parlamentare al di fuori di qualsiasi urgenza. Per ricostruire uno spirito civico del rispetto: la vita privata delle persone non può diventare oggetto di dibattito pubblico. E i brogliacci non dirimenti alle indagini devono essere distrutti».
    Eppure dall’Idv si fa sapere che un politico non ha privacy e si cita, a proposito del premier, il caso Lewinsky.
    «Occorre spirito di rispetto delle istituzioni e della politica. Ci manca solo il gossip sui politici: la vita privata è un’altra cosa da quella pubblica».
    Allora non bisogna guardare nel buco della serratura del premier come invita a fare, invece, il partito di Di Pietro?
    «Chi ha certe responsabilità è di più sotto i riflettori, certo, ma è inaccettabile che l’agenda politica del nostro Paese sia sotto il ricatto della vita privata di Berlusconi. Oggi siamo in uno stato di frenesia politico-istituzionale perché starebbero per diventare pubblici aspetti privati del Cavaliere che lo potrebbero mettere in imbarazzo: un’anomalia che non possiamo consentirci e rischia solo di fare il gioco del premier».

    Fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, parlamento, pensioni, pd, Idv, privacy, redditi, Berlusconi Silvio, Mastella Clemente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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