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Dichiarazione di Stefano CECCANTI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Fare il congresso è l’unica cosa sensata. - Intervista

  • (04 luglio 2008) - fonte: L'Opinione delle Libertà - Aldo Torchiaro - inserita il 07 luglio 2008 da 31

    Giurista, costituzionalista, appassionato cultore di sistemi elettorali e modelli di governance, il neo senatore Stefano Ceccanti, Partito Democratico ala veltroniana, spariglia le carte della polemica interna e chiede a viva voce il confronto che molti temono, tra le anime democratiche. Un congresso a breve del Pd. Anche per chiarire il fronte della giustizia, bacchettare le sbavature di qualche giudice e ricondurre Di Pietro a più miti consigli…

    I toni di Veltroni sono cambiati, si parla di una nuova campagna di opposizione.
    L’opposizione reagisce come è ovvio che sia alle iniziative del governo. Le prime iniziative del nuovo governo sono un copia/incolla di alcuni provvedimenti del precedente esecutivo, quello di Prodi. Parlo ad esempio del decreto sicurezza, che riceve quanto Amato aveva portato avanti. Sembrava poter essere un’opposizione morbida, improntata al buon senso. Adesso fa cose non previste dal suo programma, a forzature come quelle di Maroni sull’ordine pubblico… non si tratta di una scelta ideologica dell’opposizione.
    C’è stato un cambio di passo di Veltroni.
    Dovuto al cambio di passo che ci siamo trovati dall’altra parte.
    Ma il Pd versa in stato di crisi. I toni muscolari servono a uscirne?
    Direi di no. Ci sono problemi inerziali del passato che sono tuttoggi molto forti e che gli insuccessi elettorali hanno contribuito ad aumentare.
    Come se ne esce?
    Faccio la mia proposta: se nei mesi prossimi proseguirà il malessere nel partito, sarà inevitabile andare a un congresso, anche perché bisogna davvero chiarirci le idee e rimescolare le carte.
    Non tutti sono d’accordo, mi sembra. Chi lo vuole?
    Adesso si terrà, nel mese di luglio, la prima riunione della nuova direzione del Pd. Immagino che Veltroni ripreciserà i punti salienti della continuità con il programma elettorale e i punti sui quali lo stesso va aggiornato.
    Traducendo?
    Se risulta che ci sono troppi punti divaricanti all’interno del Partito, sarà inevitabile convocare un congresso. Non parlo delle singole scelte politiche, ma dell’approccio di fondo, dell’impianto del partito a vocazione maggioritaria. Se invece ci sono solo opzioni sulle scelte da prendere, ad esempio sul nucleare, credo che vada convocata a breve una Conferenza programmatica.
    Ma Veltroni è d’accordo per il congresso?
    Non lo so, io ragiono con la mia testa, a lui non ne ho parlato. A me sembra l’unica cosa sensata da fare.
    Qualche giorno fa, Massimo D’Alema ha lanciato Red. Cosa ne pensa?
    Che ci vuole chiarezza. Bisogna dire se si vuole fare una iniziativa culturale o una corrente. Per capirci, nel nostro programma elettorale c’è scritto che siamo per il sistema a doppio turno francese; se qualcuno fa una iniziativa pubblica per dire che è per il sistema tedesco, marcando una differenza che non è solo tecnica ma anche strategica, siamo di fronte a una corrente.
    La spaventano le correnti?
    No, sono una ricchezza se intese nel senso vero. Ma qui c’è chi fa una corrente e la chiama Fondazione. Questo non è corretto.
    A proposito di correttezza, sulle intercettazioni avete cambiato idea?
    Per niente. Con la collega Della Monica ho ripresentato il disegno di legge Mastella per assicurare che le intercettazioni non vengano pubblicate a tutto danno della privacy. E vorrei che il responsabile della conservazione delle registrazioni fosse anche penalmente responsabile, fino a che non prova che le registrazioni stesse gli sono state trafugate. Insomma: non è che ci siamo gettati a corpo morto sul giustizialismo, intendiamoci. La nostra linea è equilibrata, ma è difficile farlo capire.
    Sul Lodo Schifani bis il Pd sembra tentato di non opporsi…
    Questo problema di voler porre il Lodo con una legge ordinaria, cioè con una forzatura legislativa mette in ombra le ragioni che ci sono nel provvedimento: abbiamo un grado di indipendenza della magistratura e del singolo magistrato che è fortissimo, e se vogliamo conservare quest’ampia autonomia dei magistrati dobbiamo anche poter garantire la politica. Facciamo un caso di scuola, a parti capovolte: il Pd vince le elezioni e un singolo magistrato prevenuto che si impunta e persegue Veltroni per impedirgli di governare, che cosa facciamo? Il problema esiste. Ma affrontandolo così si rende pressocché impossibile affrontarlo seriamente.
    Avete detto di no alla manifestazione dell’8 luglio. Il Pd sta prendendo le distanze da Di Pietro?
    Guardi, se Berlusconi smette di fare quello che fa, Di Pietro smette a sua volta. E’ un epifenomeno reciproco: perché anche Di Pietro è la polizza sulla vita di Berlusconi.
    L’Udc vi sprona a rompere con questa logica.
    A proposito di Di Pietro, chiariamoci. Faccio un esempio concreto, l’altro giorno il gruppo di Italia Dei Valori al Senato ha proposto una pregiudiziale di costituzionalità su Alitalia: gli abbiamo detto subito che non lo avremmo votato. A volte ci troviamo più d’accordo con loro, altre volte con l’Udc. Dipende dall’argomento di cui parliamo.

    Fonte: L'Opinione delle Libertà - Aldo Torchiaro | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, di pietro, fondazione, pd, privacy, senatori, congresso pd, fondazioni, lodo Schifani, Red, corrente, correnti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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