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Dichiarazione di Umberto BOSSI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Riforme per il Federalismo (Partito: Lega) 


 

Veltroni ha ragione, c'è troppo caos.

  • (06 luglio 2008) - fonte: Il Gazzettino.it - R.P. - inserita il 06 luglio 2008 da 31

    Il Senatur sottoscrive l’appello per un ritorno al dialogo: la Lega non farà cadere il governo, ma in questa situazione non si possono fare le riforme

    Ma Berlusconi da Tokyo chiude la porta all’armistizio col centrosinistra: «Niente dialogo con i giustizialisti»

    «Veltroni ha ragione, qui c'è troppo bordello. Come si fa a fare le cose?».
    Come si fa a governare, e soprattutto, come si fa a fare le riforme? Umberto Bossi, che ha a cuore la "grande riforma", il federalismo, per arrivare alla quale è indispensabile il dialogo tra maggioranza e opposizione e il raggiungimento di un accordo, accoglie la mano tesa del segretario del Pd che ieri, avvertendolo che se va avanti così «non dura cinque anni», ha offerto l'armistizio a Berlusconi, chiedendogli di rinunciare a imporre per decreto le contestate norme blocca-processi, in modo da far «cambiare il clima» politico e consentire l'avvio del dialogo tra i due schieramenti.
    Bossi rassicura però il premier. Lo liscia riconoscendo che un freno all'abuso delle intercettazioni è necessario: «Silvio a volte va giù pesante ma qualche ragione ce l'ha. Non è possibile che ci siano intercettazioni di massa, questo è un problema per un paese democratico» - afferma il Senatur, parlando alla festa della Lega Nord ad Arcore, duecento metri da casa Berlusconi -. Stiamo diventando come la Germania Est ai tempi della Stasi e dei Servizi segreti».
    Anche sul fronte dell'alleanza, Bossi garantisce al Cavaliere: «Non siamo mica imbecilli, non faremo cadere il governo. Lo potremmo fare per un motivo soltanto: «Se Berlusconi votasse contro il federalismo, ci chiederemmo che cosa ci stiamo a fare nel governo. Berlusconi però non è scemo».

    Mentre ad Arcore Bossi parla così, Silvio Berlusconi è lontanissimo dal Paese: è a Tokyo. Ma ci sente abbastanza bene per sbattere la porta in faccia alle offerte di pace di Veltroni. «Niente dialogo con i giustizialisti - risponde secco - con questa opposizione rimasta indietro nel tempo, giustizialista come sempre, non si può lavorare, meglio lasciarla lì, ancorata al passato, alla via giudiziaria.
    Si definisce «sereno» Berlusconi, anche se dall'Italia gli arrivano ancora indiscrezioni sulle presunte intercettazioni riguardanti il premier e alcune ministre.«Sono tranquillo e lo sono sempre stato», assicura ai giornalisti tra i grattacieli di Tokyo nel bel mezzo di una passeggiata nelle vie dello shopping. «Tranquillo e sereno», si dice, nonostante «La Repubblica» abbia pubblicato il presunto pensiero della moglie Veronica sui contenuti di queste intercettazioni mai pubblicate, ma che tutti sembrano conoscere.Ma sembra proprio finita l'era del dialogo con l'opposizione veltroniana, ormai bollata dal premier come ancora legata a vecchi schemi che guardano alla soluzione giudiziaria piuttosto che al confronto politico. «Il Governo sta lavorando» si limita a confermare Berlusconi all'uscita del megastore di Armani nel centro di Tokyo, uno dei diversi edifici visitati informalmente dal premier. Lavora nonostante ci sia chi «sta soffiando sul fuoco» delle intercettazioni, aggiunge non riferendosi solo ai media ai quali augura ironicamente «buon divertimento» per le tante possibilità che l'argomento può offrire ai media.Ad avviso del presidente del Consiglio però, nonostante l'ironia, non si tratta di un tema sul quale insistere troppo: «Non si dovrebbe dargli tutta questa importanza», perché non è «il problema dei problemi», assicura più seriamente: il vero problema è il caro petrolio.

    Fonte: Il Gazzettino.it - R.P. | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, bossi, opposizione, riforme, Lega Nord, federalismo, Governo Berlusconi, blocca - processi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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