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Dichiarazione di Mario BORGHEZIO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: Gruppo Indipendenza/Democrazia) 


 

SCHIO / 1. Il parlamentare tratta invano con la Digos e Alex Cioni evita la rissa con un gruppo di ex reduci

  • (07 luglio 2008) - fonte: Il Giornale di Vixcenza, edizione di lunedì 07 lugglio 2008. - inserita il 07 luglio 2008 da 2761
    di Mauro Sartori

    Tensione alle stelle, Mario Borghezio contestato dai giovani militanti di estrema destra e delegazione di ex combattenti e reduci bloccata in zona industriale al grido di « o tutti, o niente! ». Qualcosa di diverso rispetto al solito è successo ieri mattina a Schio. La commemorazione dell’Eccidio del 7 luglio 1945, voluta da Continuità Ideale e giunta alla sua settima edizione, ha vissuto momenti di inaspettata conflittualità fra le stesse componenti giunte nel piazzale davanti all’Hotel Noris, tappa obbligata per le 300 camicie e maglie nere convenute, visto che il Sacrario militare era stato negato e l’accesso a via Baratto, dove si trovavano le carceri mandamentali, luogo dell’Eccidio, sbarrato da decine di poliziotti e carabinieri. Il deputato leghista Mario Borghezio ha voluto significare la sua « presenza morale e la solidarietà ai combattenti e alle loro famiglie per tener viva la memoria di quegli anni difficili ». Borghezio ha poi trattato personalmente coi funzionari della Digos per cercare di allestire una delegazione comprendente almeno un esponente per ogni associazione combattentistica presente ed anche qualche giovane in rappresentanza dei vari gruppi convenuti a Schio. Una trentina di persone che, sotto nutrita scorta, è salita sul pullman pronta ad indirizzarsi verso il centro storico, allo scopo di deporre una corona di fiori sia al Sacrario che sul portone delle ex carceri. Un centinaio di militanti ha prima tentato di avviarsi a piedi, bloccato dalle forze dell’ordine. Poi ha fatto retromarcia mettendosi davanti al pullman: «O ci andiamo tutti al Sacrario o non ci va nessuno», mentre sventolava una bandiera col simbolo celtico. Alex Cioni di Continuità Ideale e Borghezio sono scesi per trattare e si è sfiorata la rissa, con il parlamentare leghista accolto al grido di "buffone, buffone!". Irreprensibile, a dire il vero, la condotta di Cioni che prima ha alzato la voce: «Non potete venire a Schio a fare quello che volete». Poi ha fatto scendere la delegazione dal pullman. L’anno scorso la delegazione era composta da 140 persone. Quest’anno era stata ridotta al minimo». La cerimonia si è svolta perciò davanti al Noris dove don Giulio Tam, sacerdote sospeso a divinis, ha dapprima ricordato ognuna delle 54 vittime dell’Eccidio. Poi ha celebrato la messa col rito preconciliare, assistito da un chierichetto nemmeno adolescente che nelle concitate fasi precedenti si era distinto come uno dei più arrabbiati. Alla fine, nel primo pomeriggio, una delegazione di una decina di persone capitanate da Cioni, è stata scortata dalle forze dell’ordine prima in biblioteca e poi al sacrario per deporre due corone d’alloro commemorative. Poche decine invece i contromanifestanti del presidio antifascista di piazza Falcone e Borsellino, anche se qualcuno ha preferito restare in piazza Rossi, guardato a vista dai poliziotti, per scorgere eventuali movimenti nei pressi della biblioteca civica. La città è stata presidiata da centinaia di militari, con la zona industriali praticamente sbarrata al traffico. L’ennesimo assedio a Schio che questa sera alle 19, in Duomo, celebra l’unica vera commemorazione ufficiale delle vittime voluta dal comitato dei parenti e appoggiata dall’amministrazione comunale.

    Fonte: Il Giornale di Vixcenza, edizione di lunedì 07 lugglio 2008. | vai alla pagina
    Argomenti: Borghezio Mario, Eccidio 07 luglio 1945, DIGOS - Polizia di Stato, Cioni Alex, Continuità Ideale, Camicie nere, Repubblica di Salò | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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