Ti trovi in Home  » Politici  » Pier Ferdinando CASINI  » Sì all'immunità senza «blocca processi» - Intervista

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

Sì all'immunità senza «blocca processi» - Intervista

  • (07 luglio 2008) - fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli - inserita il 07 luglio 2008 da 31

    Onorevole Casini, sulla giustizia è scontro durissimo.
    «L'opposizione deve fare politica tenendo presenti i numeri della maggioranza, la necessità di non dare alibi ulteriori a chi li cerca e la necessità politica di evitare uno scontro velenoso come quelli del passato tra politica e giustizia. Partendo da questi tre presupposti si arriva a una sola conclusione. La maggioranza deve togliere dal "decreto sicurezza" la norma folle con la quale per bloccare un processo se ne bloccano centomila, alla faccia dell'esigenza di reprimere la delinquenza e di dare tranquillità ai cittadini. E l'opposizione deve dichiarare la propria disponibilità a dare la corsia preferenziale al lodo Alfano».
    Ma il lodo Alfano ha ricevuto parecchie critiche.
    «Il lodo Alfano è discutibile come lo era quello Schifani: se la maggioranza lo ha come priorità saranno i cittadini, alle elezioni, a dare un giudizio su questo suo comportamento. Comunque è chiaro che se il centrodestra ha cento parlamentari di differenza non lo si blocca con l'ostruzionismo o facendo i girotondi per strada. Questo è infantilismo politico, non è fare opposizione con serietà. Oltretutto in questo modo si espone a grave imbarazzo il capo dello Stato».
    In che senso, scusi?
    «La maggioranza lo espone a una difficoltà gravissima. Infatti, se il Presidente blocca il decreto il centrodestra lo additerà ingiustamente ai cittadini come colui che ha impedito di varare il pacchetto sicurezza. Non credo che l'opposizione possa essere indifferente a questa riflessione ».
    E che dice della proposta Calderoli?
    «Calderoli vuole inserire nel decreto sicurezza il lodo Alfano. La mia ipotesi è un'altra: l'opposizione garantisca alla maggioranza che entro luglio il ddl Alfano verrà esaminato in Parlamento. Non vedo controindicazioni in questo».
    E il Pd potrebbe mai fare una scelta del genere?
    «Ho una storia e un'identità diverse da quelle del Pd. Basta pensare che la maggioranza dei suoi esponenti sta nel Pse mentre io sto nel Ppe. Ciò detto, bisogna riconoscere lo sforzo di opposizione costruttiva che sta facendo il Pd. Quindi non credo che possano sottrarsi a questa sfida. Se lo facessero scivolerebbero nel dipietrismo. Del resto, dire sì alla corsia preferenziale non significa siglare con la maggioranza un'intesa di sostanza, ma un'intesa sul metodo. Poi ognuno si riserva di votare come vuole, e questo vale anche per l'Udc».
    E Di Pietro?
    «Con Di Pietro bisogna fare un discorso chiaro. Lui pensa di fare opposizione in quel modo per prendere qualche voto in più. Ma così allontana nel Paese la possibilità di un'alternativa di governo e relega l'opposizione all'irrilevanza politica. E noi non ci stiamo. Di Pietro deve riflettere: per la presidenza della Vigilanza Rai l'Udc e il Pd sono stati pienamente leali. Abbiamo sostenuto Leoluca Orlando per il senso di responsabilità che deve avere una forza di opposizione. Di Pietro non ha avuto lo stesso senso di responsabilità quando si è trattato di votare alla vicepresidenza della Camera Buttiglione. Per quanto mi riguarda la misura è colma. Di Pietro si dia una regolata, sennò è meglio che ognuno vada per la sua strada».
    C'è chi direbbe che la sua non è opposizione...
    «Berlusconi va incalzato per quello che fa. Non serve fare un'opposizione ideologica, che peraltro noi dell'Udc non potremmo fare perché quel che ci divide dal Pdl non è l'ideologia ma la sfiducia su una formula governativa che temiamo non produrrà risultati utili al Paese. Quindi bisogna confrontarsi su cose concrete. Le tasse: con questo governo diminuiscono o aumentano? Il pacchetto sicurezza: risponde alle esigenze dei cittadini, visto che nel contempo si tagliano i fondi del settore? Dobbiamo costringere la maggioranza a misurarsi con i fatti. La stagione del caimano è finita e per quanto mi riguarda non è mai iniziata».
    Ma se il Pd dice sì verrà messo sulla graticola da Di Pietro.
    «Se in questi mesi Veltroni, come io credo, ha detto quel che pensa, per lui questa è una strada obbligata. Il Pd deve fugare tutte le ambiguità residue: chi scende in piazza l'8 luglio fa un'assicurazione sulla vita al governo Berlusconi perché duri altri 20 anni

    Fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, Decreto Sicurezza, maggioranza, casini, opposizione, presidente Napolitano, Berlusconi Silvio, blocca - processi, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato