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Dichiarazione di Roberto MARONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Interni (Partito: Lega) 


 

Le priorità di Maroni: dopo i rom, la moschea.

  • (07 luglio 2008) - fonte: Sito web del Partito Democratico - inserita il 07 luglio 2008 da 2761

    E la Curia di Milano attacca il ministro dell’Interno.

    L’agenda del ministro dell’Interno Roberto Maroni diventa sempre più intensa. Dopo la decisione di schedare i rom, bimbi compresi, ora tra le preoccupazioni maggiori del ministro leghista ci sono i musulmani, i fedeli di viale Jenner a Milano. Il pomo della discordia è la Moschea ubicata a viale Ienner, in realtà un ex garage nel centro di Milano che ogni venerdì raccoglie in preghiera oltre 4000 musulmani. Naturalmente tutti non centrano, quindi è prassi che alla fine finiscano per fuoriuscire arrivando ad occupare anche i marciapiedi e quant’altro. La cosa va così ormai da anni, ma ora sembra che la situazione sia diventata insostenibile tanto diventare il nuovo pallino del ministro Maroni, che propone di chiuderla e di spostarla in un altro luogo. L’idea ha inorridito in primis i fedeli islamici, che proprio non se ne vogliono andare da quello che ormai considerano il loro luogo di culto, considerando anche che la moschea è un vero e proprio istituto culturale islamico con una scuola di Corano attiva già dal 2000, e ha sollevato le preoccupazioni della Curia milanese che, dopo l’indignazione per le impronte digitali ai bambini rom, proprio non tollera le politiche del neo ministro in materia di sicurezza, che spesso calpestano i diritti delle persone. Insomma il dato evidente per la Curia è che ad un qualsiasi cittadino non si possa vietare di pregare. La Curia è dunque è insorta e monsignor Gian Franco Bottoni, che in questo caso ha fatto da portavoce, non ha avuto remore a definire il governo fascista e populista. “Impedire la preghiera è roba da fascisti, ha tuonato monsignor Bottoni, e in tutta risposta ha lanciato l’dea delle mini-moschee, in grado di ospitare tra le 2 e le 3mila persone, ubicate nei pressi dei luoghi di lavoro e delle abitazioni dei fedeli islamici. Maroni, di fronte alle dure critiche della Curia milanese, non si scompone e ribadisce la sua presa di posizione netta: “Io fascista e populista? Pregiudizi, vado avanti”, questa è stata la sua replica in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (edizione del 7 luglio 2008, ndr). Il ministro dunque è deciso, così come è stato per i rom, a seguire le sue idee e a praticare una strada oltranzista, che come al solito rischia di alimentare sentimenti xenofobi. E aggiunge: “Si tratta solo insulti, pensi ai cittadini”, ribadisce ancora Maroni riferendosi a monsignor Bottoni. Imbarazzante, considerato che ai cittadini dovrebbe pensare in primo luogo lo stesso Maroni mettendo in agenda altre priorità e non di certo la schedatura dei rom, o i sinti di Venezia e per finire ora il centro islamico di Milano.

    La Moschea di viale Jenner, comunque, dovrà rassegnarsi a traslocare. Il Comune di Milano propone una moschea a tempo, un luogo chiuso appaltato in cui pregare solo per qualche ora la settimana. Al momento la scelta è caduta sul Vigorelli, il velodromo dei record dell’ora, che i fedeli islamici potrebbero affittare per qualche ora la settimana e l’affitto non sarebbe gratis, come hanno fatto chiaramente capire dalla giunta. “Non siamo nomadi della religione”, ha risposto indignato il presidente del centro islamico Abdel Hamid Shaari. “Vogliamo sentirci a casa nostra, nella nostra città - ha ribadito Shaari sottolineano che in questo caso, come anche in altri casi, si tratta di “cittadini milanesi”, quindi italiani, “disponibili anche a pagare un affitto ma non disponibili a soluzioni precarie”. Insomma un’altra bella bagarre che rischia di trasformarsi in qualcos’altro. Intanto su questo ennesimo caso di intolleranza sarà fatta un’interrogazione parlamentare a firma della senatrice PD Marilena Adamo che non esita a definite la preghiera vigilata “una roba da matti” e si chiede “come mai Milano non dovrebbe avere una vera moschea, considerando anche che per l’Expo 2015 arriveranno 29 milioni di visitatori, un terzo dei quali musulmani.”


    Fonte: Sito web del Partito Democratico | vai alla pagina
    Argomenti: Maroni Roberto, Bottoni Monsignor Gianfranco, Comune di Milano, Shaari Abdel Hamid, Centro Islamico di Milano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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