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Dichiarazione di Eugenia Maria ROCCELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Sottosegretario  Lavoro Salute e Politiche sociali (Partito: PdL) 


 

«Verdetto invasivo, supera la volontà politica» - Intervista

  • (10 luglio 2008) - fonte: Il Messaggero - Carla Massi - inserita il 10 luglio 2008 da 31

    ROMA - «Una sentenza invasiva che supera la volontà del Parlamento». Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare con delega ai temi bioetici respinge la decisione dei giudici milanesi.
    Ma c’era già stata la Cassazione a tracciare la strada. Perché questa sorpresa?
    «E’ vero. E’ stata, infatti, proprio la Cassazione che ha stabilito criteri sorprendenti ed inquietanti».
    I giudici avrebbero colmato il vuoto legislativo del Parlamento. Non crede?
    «Nessun vuoto. Il Parlamento può decidere di legiferare su una materia oppure no. Trovo la sentenza un po’ sopra le righe e, di fatto, così si sostituisce alla volontà politica. Basta l’art. 32 della Costituzione per garantire al cittadino se scegliere o no una terapia. Questo articolo dice che un paziente ha diritto di rifiutare le cure. E la prova è che il medico che ha aiutato Welby a morire non è finito in carcere».
    Questo governo tornerà a discutere del testamento biologico?
    «Certamente si riparlerà di testamento biologico. Ma, parlando della Englaro, come si fa ad arrivare ad una decisione di questo tipo senza avere nessuno scritto che provi le volontà di Eluana».
    Quindi lei non accetta la tesi del padre che, da anni, sostiene la volontà di Luana?
    «Non ci sono prove. Nessun giudice deciderebbe di dare in eredità la casa a qualcuno senza avere in mano un carta firmata. Nessuno si fiderebbe di quello che, quella determinata persona, avrebbe detto in vita. Perché, invece, per la vita di Eluana e di tutti quelli che si potrebbero trovare come Eluana questa regola non vale? Per una casa sì mentre per la vita umana no?».
    Se ci fosse stato il consenso informato o il testamento biologico lei avrebbe accettato questa sentenza?
    «Tutto sarebbe codificato. In questo caso, lo ripeto, si sta per decidere di interrompere una vita umana sulla base della ricostruzione della volontà presunta, desunta da frasi generiche e dallo stile di vita di Eluana».
    Che cosa pensa della lotta di un genitore che conosce le condizioni della figlia e sa che non si riprenderà mai?
    «Capisco qualunque posizione di un genitore. Capisco i sentimenti di un padre ma non credo sia possibile che questi influenzino la legge. Non si può discutere il dolore privato ma non si può neppure orientare la normativa basandosi su un dramma intimo».

    6.019 I giorni che Eluana, dall’incidente, ha passato in stato vegetativo

    Fonte: Il Messaggero - Carla Massi | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, giudici, testamento biologico, eutanasia, bio-etica, Costituzione, sentenza, Cassazione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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