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G8: una macchia da rimuovere
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(20 luglio 2008) - fonte: Repubblica - inserita il 24 settembre 2008 da 3299
Condivido e apprezzo pienamente il pensiero dell'ex sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, sui fatti del G8, che continua a sostenere la necessità di creare una commissione parlamentare d’inchiesta, più volte inutilmente richiesta dalle forze del centrosinistra, per accertare realmente le responsabilità politiche di quanto accadde alla Diaz, a Bolzaneto e per le strade di Genova, nell’ormai lontano luglio del 2001. Dello stesso Pericu, inoltre, mi convince sempre di più, la proposta di costituire un soggetto terzo in grado di organizzare una tavola rotonda, un convegno, una riflessione, sui fatti del G8, di alto livello, di valenza internazionale, generatrice di un dibattito al di sopra degli interessi politici del momento. La definizione della verità corrisponde all’interesse di chi in quei giorni, servendo lo Stato, compì il proprio dovere e di tutti coloro che considerano un valore il confronto e la dialettica democratica. Quanto accaduto a Genova, resta ancora oggi inquietante ed è doveroso che venga chiarito. Politica e istituzioni non possono consentire che persistano ombre sulla vicenda. Abbiamo avuto le sentenze sulle responsabilità dei funzionari di polizia così come dei manifestanti, ma non sappiamo come mai questo possa essere accaduto. Ero presente a Genova come semplice e pacifico manifestante nei giorni del G8 e da allora ho più volte ripensato a quelle giornate come ad una macchia sulla storia della vita politica e civile del nostro Paese. Una macchia che tutti insieme, a prescindere dalla collocazione politica, dovremo adoperarci per rimuovere, poichè se il dolore causato in quelle giornate non si cancella, è quanto meno un atto di serietà ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e il quadro compiuto di tutte le responsabilità. C’è una generazione di giovani che ha vissuto come un trauma quelle giornate. Una generazione che non aveva conosciuto gli scontri violenti degli anni Settanta, ha assistito con sgomento alle violenze che caratterizzarono quei giorni ed ha rischiato di allontanarsi dall’impegno della partecipazione a causa del disegno sconsiderato e criminale di frange di violenti presenti nel movimento, ma anche a causa di una reazione che presenta ancor oggi lati oscuri. Ancora oggi, nonostante le sentenze, non è chiaro quale ruolo esercitarono a Genova gli esponenti politici della destra, che formalmente non ne avevano alcuno, nel presidio dell’ordine pubblico; è da chiarire anche il ruolo di chi invece aveva la responsabilità politica di garantire la sicurezza, a partire dall’allora responsabile del dicastero degli Interni Claudio Scajola.
Fonte: Repubblica | vai alla pagina » Segnala errori / abusi