Ti trovi in Home  » Politici  » Paolo GIARETTA  » «Inaudito che un ministro della Repubblica non conosca l'inno nazionale»

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Paolo GIARETTA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Inaudito che un ministro della Repubblica non conosca l'inno nazionale»

  • (21 luglio 2008) - fonte: official web site Pd Veneto - inserita il 22 luglio 2008 da 31
    «Siamo di fronte ad un ministro della Repubblica che non conosce l’inno nazionale, poiché la sua citazione è evidentemente sbagliata. Nel nostro inno, infatti, non è l’Italia ad essere “schiava di Roma” ma la vittoria. Dopodiché il suo gesto volgare si commenta da sé». Il segretario del PD veneto sen. Paolo Giaretta commenta con queste parole il “dito” che Bossi ha rivolto all’inno di Mameli, durante il congresso della Lega Nord, domenica a Padova.
    «La Lega che si presenta trattativista al tavolo romano, mentre a quello del popolo insulta i simboli nazionali – continua Giaretta – non è un atteggiamento nuovo ai leghisti. Il problema è che il clima di scontro e di divisione alimentato costantemente da questo governo non fa bene all’Italia.»

    Fonte: official web site Pd Veneto | vai alla pagina
    Argomenti: pd, Lega Nord, retorica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (1)

  • Inserito il 22 luglio 2008 da 31
    IL TESTO DEL "CANTO DEGLI ITALIANI" DIVENTATO INNO NAZIONALE ITALIANO NEL 2005:
    Fratelli d'Italia
    L'Italia s'è desta,
    Dell'elmo di Scipio
    S'è cinta la testa.
    Dov'è la Vittoria?
    le porga la chioma,
    Ché schiava di Roma
    Iddio la creò.
    Stringiamci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò.
    Noi siamo da secoli

    Le Calpesti, derisi,
    Perché non siam popolo,
    Perché siam divisi.
    Raccolgaci un'unica
    Bandiera, una speme:
    Di fonderci insieme
    Già l'ora suonò.
    Stringiamci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò.
    Uniamoci, amiamoci,
    l'Unione, e l'amore
    Rivelano ai Popoli
    Le vie del Signore;
    Giuriamo far libero
    Il suolo natìo:
    Uniti per Dio
    Chi vincer ci può?
    Stringiamci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò.
    Dall'Alpi a Sicilia
    Dovunque è Legnano,
    Ogn'uom di Ferruccio
    Ha il core, ha la mano,
    I bimbi d'Italia
    Si chiaman Balilla,
    Il suon d'ogni squilla
    I Vespri suonò.
    Stringiamci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò.
    Son giunchi che piegano
    Le spade vendute:
    Già l'Aquila d'Austria
    Le penne ha perdute.
    Il sangue d'Italia,
    Il sangue Polacco,
    Bevé, col cosacco,
    Ma il cor le bruciò.
    Stringiamci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò
    A prescindere da Bossi, l'inno italiano deve ringraziare il M° Novaro che lo musicò, perchè le parole di Mameli dimostrano i loro anni ed una retorica che andò bene a Nino Bixio, nel 1847. Anno in cui fu scritto.


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato